I poeti e gli scrittori francesi sono sempre stati attratti dal mare e molto spesso hanno anche incrociato nelle nostre acque, soprattutto nella seconda metà del 1800, quando la navigazione da diporto era ancora da inventare. Così nel 1889 Guy de Maupassant descriveva la baia di Portofino, già allora un luogo magico, per di più non inquinato dai turisti, dal jet set e dal traffico: “Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio, Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche da pesca”. Ma fu soprattutto Jules Verne che subì l’influenza del mare e ne prese ispirazione, al punto da scrivere il suo visionario capolavoro Ventimila leghe sotto i mari a bordo di una imbarcazione, il Saint Michel I, che aveva adibito a luogo di componimento.
Il mare e le avventure che vi si svolgevano, l’avevano sempre affascinato, così da creare lui stesso la leggenda di una sua fuga nel 1839, all’età di 11 anni, a bordo di un veliero con destinazione le Indie in qualità di mozzo, con il padre che era riuscito a recuperarlo in extremis a Paimbœuf. Risponde invece a verità la scelta di un’imbarcazione come luogo di gioco, dove impara, anche se a terra, come governare una barca. La passione per la scienza, le più recenti scoperte e invenzioni lo affascinano e lo ispirano, come per il suo romanzo Una città galleggiante, composto dopo il viaggio che fece con suo fratello Paul sul Great Eastern, da Liverpool a New York.
La prima barca acquistata dallo scrittore nel 1868 è il Saint-Michel I, usata originariamente per la pesca, ma modificata per il diporto, che diventerà il suo luogo di lavoro preferito. La sua richiesta di far parte dello Yacht Club di Francia, dove è ammesso nel 1874, lo spinge a dotarsi di un’imbarcazione più all’altezza della sua fama, il Saint Michel II, che ordina al cantiere Abel Lemarchand di Le Havre, che la realizza nel 1876, ispirandosi alle forme delle Hirondelles de la Manche, un tipo di veliero molto in voga in quel tempo, che necessita di un equipaggio ridotto, e con cui arriva fino a Londra.
Il grande successo delle sue opere gli permette di comprarsi, nel 1878, il Saint Michel III, un bellissimo yacht a vapore di 35 metri, con il quale tocca, dal giugno all’agosto 1878, Lisbona e Algeri, arrivando a spingersi fino in Scozia, Norvegia, e Irlanda nel 1880; nel 1884 in compagnia di sua moglie, compie un grande giro del Mediterraneo.
Quando nel 2005, l’associazione La Cale 2, molto attiva nella salvaguardia del patrimonio marittimo e fluviale, per commemorare il centenario della sua morte decide di costruire una replica di un’imbarcazione posseduta dallo scrittore, sceglie il Saint Michel II. I lavori incominciati nel 2005, svolti con l’aiuto di 200 volontari, anche se sono durati più di un lustro, hanno seguito una tabella di marcia che è riuscita a superare tutti gli ostacoli, tra cui quelli rappresentati dalla volontà di utilizzare le stesse tecniche di lavorazione del tempo, in disuso da molti anni e ultimamente, anche problemi di finanziamenti. Per la costruzione sono stati utilizzati legni di quercia provenienti dalla foresta di Tronçais, utilizzata un tempo per la costruzione dei battelli da guerra della marina reale. Il varoè avvenuto il 27 giugno 2009 , davanti a un numeroso pubblico, da un luogo emblematico, rimesso in funzione per l’occasione: una delle discese in acqua utilizzate a suo tempo dai cantieri Dubigeon, che hanno costruito, anche se in tempi successivi, la nave Belem nel 1896 e la Palinuro, varata come Comandant Louis Richard nel 1934 e acquistata dalla Marina Italiana nel 1950.
Il 19 aprile 2011 ha visto, infine, l’ultimazione dei lavori di armamento e arredamento interno, con posa del motore, costruzione dell’angolo cucina, toilette, dieci couchettes e un tavolo di carteggio, con colori dominanti bianco e legno verniciato. A bordo anche la copia dello scrittoio utilizzato da Jules Verne, realizzato da Géraldine, che ha paragonato il lavoro dell’ebanista a “un’arte marziale, per la dedizione e la precisione necessaria per oggetti così preziosi”. Infine il battesimo definitivo, avvenuto a Nantes il 14 maggio 2011.
Gli scopi dell’associazione non si sono però limitati alla costruzione di un battello statico, ma di una vera imbarcazione pienamente operativa e pertanto, a partire da maggio scorso, il Saint Michel II ha navigato sulle tracce di Jules Verne, spingendosi fino a Londra, rappresentando inoltre Nantes alla settimana del Golfo di Morbihan a giugno. E quello originale? Fu utilizzato per due anni dallo scrittore, avendo in seguito un’ulteriore vita come battello pilota e per rifornimento della colonia penale della Belle-Île; la demolizione avvenne nel 1911.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Tealdo Tealdi pubblicato sul numero 69 di Arte Navale deldicembre 2011 / gennaio 2012. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Association La Cale 2 sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 18 Gennaio 2021 da admin | in Personaggi, Storie | tag: associazione La Cale 2, cantiere Abel Lemarchand, colonia penale della Belle-Île, Great Eastern, Hirondelles de la Manche, Jiules Verne, Saint Michel I, Una città galleggiante, Ventimila leghe sotto i mari, Yacht Club di Francia | commenti: 0