“Venezia soffre sì delle alte maree, ma anche di un lento e progressivo sprofondamento del fondale sul quale poggia e l’effetto combinato e moltiplicatore di questi due fattori, secondo i dati dell’Enea, porterà ad avere, nei prossimi 90 anni, Venezia sommersa di oltre un metro e mezzo, e oltre 5mila chilometri quadrati del territorio veneto coperti dall’acqua. Quando accaduto, con l’acqua che ha travolto non solo Venezia, ma tutta la costa veneta, da Chioggia a Jesolo, Caorle, Bibione ed Eraclea, dimostra che non c’è tempo da perdere”. A scendere in campo per chiedere che l’ennesimo allarme per l’innalzamento delle acque non resti inascoltato come troppe volte accaduto in passato è il presidente regionale di Confturismo e di Federalberghi Veneto Marco Michielli che in un comunicato stampa punta l’indice accusatore contro “l’inerzia della politica che dura da troppo tempo. Mi unisco al grido di allarme dei parlamentari veneti, del presidente della Regione Luca Zaia e del presidente di Federlogistica, Luigi Merlo, che chiedono un intervento urgente e strutturato, che sappia guardare avanti”, si legge nel comunicato, “ma bisogna fare presto, perché ormai, mentre si attende la messa in azione del Mose, l’opera stessa rischia di rivelarsi inadeguata”. Mose sul quale, il presidente regionale di Confturismo e di Federalberghi Veneto, é pronto a scusarsi “per tutto lo scetticismo manifestato in tutti questi anni” qualora dovesse entrare in funzione in più in fretta possibile risolvendo i problemi, mentre “Dio non voglia, se dovesse rivelarsi inefficace, sarà necessario percorrere altre strade e prima lo si potrà fare meglio sarà. Quindi esorto un sollecito collaudo di questa benedetta opera”. Un incitamento a rimboccarsi le maniche e fare fronte comune “per salvaguardare il patrimonio paesaggistico e storico di Venezia, in primo luogo per tutti noi, poi perché è la fonte principale di vita di questa che è la regione più turistica d’Italia”. Un incitamento ad agire immediatamente, senza perdere neppure un minuto, perché “qui è andato sotto tutto il litorale, con danni al momento incalcolabili, con le strutture ricettive stanno fronteggiando la situazione tra mille difficoltà, mentre gli stabilimenti balneari sono rasi al suolo. In queste ore il telefono non smette di suonare: sono i miei colleghi albergatori, i ristoratori, i proprietari dei bar, dei campeggi e i gestori degli stabilimenti balneari che non sanno da che parte girarsi. Lo stato di calamità è il minimo che si possa chiedere. Ma poi bisognerà rimboccarsi le maniche”. Altrimenti il rischio e che in un futuro lontano ma neppure troppo i turisti per visitarla debbano munirsi di muta e bombole. Oltre che di maschera, ma non più da carnevale….
pubblicato il 27 Novembre 2019 da admin | in Associazioni in Italia | tag: Confturismo Veneto, Federalberghi Veneto, Luca Zaia, Marco Michielli, Venezia sommersa dall'acqua | commenti: 0