Folco Quilici è sulla cresta dell’onda da oltre 60 anni. Se tre generazioni di italiani hanno imparato qualcosa del mare lo devono anche a lui, icona del cinema culturale italiano, fotografo, scrittore. Una vita per il mare raccontata lo scorso novembre a La Spezia, nell’ambito della Festa della Marineria e dell’inaugurazione del museo d’arte moderna e contemporanea Camec, attraverso una splendida mostra fotografica intitolata I Mari dell’Uomo: 80 immagini tratte dal suo archivio (composto da oltre un milione di scatti) conservato dalla Fratelli Alinari, accompagnate da un documentario di un’ora che ha attraversato i mari del mondo: dalla Polinesia al Mediterraneo, dall’Oceania all’Oceano Indiano e le coste artiche. Immagini che spesso raccontano di un mondo che non c’è più: “Luoghi, uomini e spiagge oggi sono cambiati”, ha spiegato nell’occasione Folco Quilici, “In Polinesia non c’è nessuno che sappia portare una canoa tradizionale, i pescatori di perle non si immergono più in apnea a 40 metri, i dhoni maldiviani sono ormai solo folclore per turisti”.
A 81 anni Folco Quilici ha anche voluto fare un bilancio della sua vita. “Non posso dirmi completamente pessimista”, ha rivelato, “ma certamente non avverto più la forte spinta verso l’ambiente e la protezione del mare che negli anni ’90, per esempio, aveva portato alla creazione delle aree marine protette. Anche il mio impegno all’Icram, l’Istituto centrale per la ricerca marina (dal 2003 al 2006), si è incagliato in secche della burocrazia e della mancanza di finanziamenti. I film sul mare che prima incantavano il pubblico svelando meraviglie mai viste sono ormai poco efficaci, la televisione rifugge i programmi culturali come fumo negli occhi e i giovani non si sentono vicini al mare”. Oltre ad aver firmato film (da Sesto Continente nel 1951 a Di isola in isola nel 2005), trasmissioni tv, pubblicato immagini e testi sui principali giornali e magazine del mondo, Folco Quilici si è avvicinato alla letteratura. Alcuni suoi romanzi sono stati tradotti e hanno conquistato i lettori stranieri. “Ho scoperto che la narrativa è uno strumento efficace per parlare alla gente del rispetto che deve al mare”, spiega. “Il racconto tocca corde profonde, regala trame emozionanti, rende partecipi della vita di persone sconosciute e di luoghi lontani”. Gli ultimi titoli apparsi in libreria sono Storie del mare (2011) e La dogana del vento (2012), editi da Mondadori.
Testo di Nicoletta Salvatori, pubblicato sul numero 68 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Folco Quilici © Fratelli Alinari sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 10 Gennaio 2014 da admin | in Personaggi | tag: Folco Quilici, Fratelli Alinari, Icram, Istituto centrale per la ricerca marina, La dogana del vento, pescatori di perle, Polinesia, Sesto Continente, Storie del mare | commenti: 1Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
Meraviglioso, io sono un fortunato, sono riuscito a vedere il video a Napoli a Castel dell’Ovo. Diffondiamo la cultura del mare fra i giovani.