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È d’oro il bottino del vascello
da 74 cannoni ai mondiali di modellismo

Il vascello da 74 cannoni e stato una delle principali macchine da guerra nella marineria francese alla fine del XVIII secolo. Come per ogni altro tipo di veliero ben riuscito, poteva vantare un perfetto equilibrio tra forza dell’artiglieria e qualità marine, potenza in combattimento e capacità di manovrare sul mare. Il 74 cannoni è il vascello di linea per eccellenza, molto più versatile in combattimento del pesante tre ponti da 100 cannoni. Usato correttamente dal suo equipaggio, aveva un magnifico comportamento in mare, in ogni condizione di onda e di vento e con una buona brezza veleggiava di gran lasco intorno ai 12 nodi. Come da documentazioni dell’Ammiragliato, per la costruzione di questo tipo di vascello venivano utilizzate ben 2800 querce secolari (quasi un’intera foresta) e ben 60 tonnellate di caviglie, cavicchi in ferro, chiodi e ferramenta varia.

Per costruire un vascello vero occorrevano 2800 querce secolari, un’intera foresta

Era costruito con un’ossatura rinforzata nei bagli per poter sopportare il peso considerevole dei grossi cannoni da 36 libre, che pesavano ognuno 4 tonnellate ed erano collocati sul primo ponte. Il secondo ponte coperto dal cassero e castello aveva un’artiglieria meno pesante. Uno splendido modello, costruito in ammiragliato in scala 1/72, è quello realizzato da Luigi Origgi nell’arco di otto anni di lavoro. Origgi iniziò a cimentarsi nel modellismo navale nel 1975, quando un suo collega di lavoro, con cui divideva l’ufficio tecnico di una ditta di macchine da stampa, gli rivelò di essere un modellista navale e gli aprì per la prima volta le porte di quel mondo affascinate, fatto di piccole meravigliose navi in miniatura.

Per costruire una copia Luigi Origgi ha usato legno di bosso, durissimo, regalatogli da un ebanista…

“Fu lui”, racconta Origgi, “a fornirmi le prime nozioni di modellismo incoraggiandomi a iniziare la costruzione di un modellino. Mi consigliò di acquistare una scatola di montaggio di un modello semplice con una prua filante per la facilità della messa in opera dei listelli del fasciame. Acquistai la scatola dell’Albatros, una bella goletta del 1840, e iniziai la mia avventura”. Origgi varò 13 modelli da scatola di montaggio prima di avere il coraggio e l’esperienza per cimentarsi nella costruzione, acquistando solo i disegni e realizzando in proprio tutti i pezzi. La sua prima nave autocostruita fu il tre alberi Royal Caroline, yacht reale del 1749. “Ormai il modellismo navale mi era entrato nel cuore”, confida ancora Origgi. “Oltre a costruire modelli cominciai a visitare rassegne e musei navali e fui colpito in particolare dai modelli in ammiragliato. Mi impressionò la loro bellezza costruttiva e la loro fedeltà all’originale”. Era il 1996 quando gli venne il desiderio di provare questo tipo di modello.

… e lavorando per oltre otto anni creando con le proprie mani ogni singolo particolare

Iniziò con la Salamandre, nave bombarda francese del 1752, ricavata dai disegni di Jean Boudriot e Hubert Berti presenti nella Collection archéologie navale française. Per costruirla ci vollero quattro anni, ma si aggiudicò la medaglia d’argento ai Campionati mondiali in Cecoslovacchia nel 2008. La sfida era lanciata. Sapeva di poter arrivare ancora più in alto. Da tempo una nave attirava in particolare i suoi interessi: il vascello da 74 cannoni. Acquistati i quattro volumi di Jean Boudriot, Origgi si mise all’opera. Iniziò con il disegnare e quindi costruire le 64 ordinate doppie, alla francese. Il disegno riporta solo 16 ordinate. Purtroppo molte strutture e numerosi particolari costruttivi del 74 cannoni hanno dovuto essere disegnati ex novo dal modellista sulla base delle spiegazioni riportate nei volumi. “Per la costruzione, delle ordinate, del fasciame e dei bagli”, spiega Origgi, “ho usato legno di bosso, anche se molto duro, perché ne avevo una tavola in garage regalatami da un amico ebanista che riservavo per il momento fatidico in cui avrei avuto il coraggio di affrontare un modello davvero importante. Anche gli alberi sono in bosso e sezionati, composti da cinque pezzi maschiati tra loro con lo stesso sistema usato all’epoca per la loro costruzione. Per il tavolato dei ponti ho usato dell’acero”.

Per costruire le colonnine delle balconate di poppa ha dovuto progettare una mini dima in acciaio

Le colonnine delle balconate di poppa ponevano un problema. Erano tante e dovevano essere tutte uguali. Origgi allora ha costruito una dima in acciaio inossidabile con la forma interna ed esterna di mezza colonnina. Tracciando la sagoma sui listelli di bosso, ha ottenuto mezze colonnine identiche che poi ha incollato. Ci sono voluti otto anni di lavoro per raggiungere il traguardo, ma la soddisfazione più grande sono stati i riconoscimenti ottenuti: medaglia d’oro nei Campionati Italiani e la tanto sognata medaglia d’oro ai Campionati mondiali di Dortmund in Germania nel 2010. La sfida era stata vinta, ma per uno come Origgi l’oro non basta ancora. È solo lo stimolo che ci voleva per fargli affrontare una nuova avventura ancora più impegnativa: una fregata inglese in ammiragliato.

pubblicato il 26 Ottobre 2020 da admin | in Navi a vela & a motore | tag: Hubert Berti, Jean Boudriot, Luigi Origgi, tre alberi Royal Caroline, vascello da 74 cannoni | commenti: 2
  • Edgardo Facchi ha detto:
    31 Luglio 2014 alle 18:38

    Questo del signor Origgi è stato un modello da medaglia d’oro ai mondiali. Il modello è da vedere al vero per ammirare i particolari e le finiture delle lavorazioni sia di ossatura e di scultura. FAVOLOSO

    » Rispondi
  • Carlo ha detto:
    8 Settembre 2018 alle 16:18

    Magnifico. Sono vicino di casa e vorrei vederlo: anche io ho la passione del modellismo navale. Grazie per una risposta.

    » Rispondi
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    Commenti recenti
    • Carmen Iemma 28 Aprile 2025 at 05:03 su Vini da tenere in cambusa? Queste bottiglie
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