Basta immergersi a una profondità di appena 30 metri per sprofondare nel passato navigando a ritroso nella storia di oltre 70 anni. Succede nel Parco Marino di Ras Mohammed, nel golfo di Suez. Qui, vicino alla barriera corallina di Sha’ab Ali, a poco più di 30 metri di profondità, giace uno dei più affascinanti relitti di tutto il Mar Rosso. Quello del Thistlegorm, mercantile britannico affondato il 5 ottobre 1941 e “scoperto” per la prima volta negli Anni 50 da Jacques Cousteau, il grande oceanografo che non ne volle però mai rivelare le coordinate. Forse per proteggerlo dall’assalto dei subacquei, o più probabilmente per proteggere questi ultimi dai pericoli celati nelle stive cariche di munizioni, oltre che di carri armati leggeri, camionette, armi e approvvigionamenti, perfettamente riconoscibili nonostante le incrostazioni coralline. (Cliccate qui per vedere il filmato dell’immersione sul Thistlegorm).“Riscoperto” nel 1996 da uno skipper israeliano, il Thistlegorm, lungo 128 metri e largo 18, è diventato, da allora, meta di migliaia di sub, impazienti di avventurarsi dentro una nave affondata praticamente intatta, anche se divisa in due tronconi, in seguito all’esplosione che aveva sventrato la stiva numero 4, carica di munizioni destinate all’esercito inglese impegnato nella campagna del Nord Africa e colpita in pieno da un ordigno lanciato da un bombardiere tedesco.
Due tronconi, così come due sono, solitamente, le immersioni, che, vista la forte corrente e la scarsa visibilità, sono consigliate solo ai subacquei in possesso di un brevetto avanzato e con grande esperienza. Una prima immersione è quella che guida alla scoperta dello scafo, partendo dalla grande elica, a una profondità di 33 metri, per raggiungere poi la poppa, armata con due pezzi antiaereo, e la prua, attraversando la cabina del capitano, dove è possibile vedere nitidamente la sua vasca da bagno.
Sui ponti di prua sono visibili invece due vagoni ferroviari, due dragamine e il maestoso argano dell’ancora. Basta allontanarsi poi pochi metri dal relitto per vedere due locomotive che l’esplosione, che aveva ucciso sei componenti l’equipaggio, aveva scagliato fuori dalle stive. Nell’area di poppa è invece più difficile individuare, nell’ammasso di materiali coperti da incrostazioni, due carri Bren Carrier Mark III, ma anche numerosi obici da 105 millimetri.
La seconda immersione è quella che invece conduce i sub nelle stive 1 e 2, a prua, dove erano state stipate numerose automobili Morris e due Rolls Royce blindate, autocarri Bedford, moto Triumph e pneumatici: tutto perfettamente riconoscibile alle luci dei fari, così come lo sono i ricambi per gli aerei Hawker Hurricane, le casse di fucili Lee Enfield Mk III, i generatori da campo, le brande per dormire, e una quantità incredibile di stivali di gomma. Un’immersione fantastica così come lo è, spesso, l’incontro con gli abitandi del mare, dai barracuda ai pesci coccodrillo, che, così come migliaia di sub non hanno resistito al fascino di un viaggio nelle viscere del grande relitto…
Testo realizzato da Baskerville srl Comunicazione & Immagine.
Cliccate qui per vedere il filmato dell’immersione sul Thistlegorm
pubblicato il 8 Aprile 2024 da admin | in I grandi relitti, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: barriera corallina di Sha'ab Ali, Jacques Cousteau, Parco marino di Ras Mohammed, Thistlegorm | commenti: 0