Immaginate suggestive lagune con le spiagge bordate dagli alberi di cocco, montagne ricche di tè e spezie, undici parchi naturali, vergini foreste pluviali con esplosioni di fiori e frutti tropicali, migliaia di chilometri di acque interne navigabili e un patrimonio culturale che si allunga nel passato per migliaia di anni. Immaginate antichi templi e storiche vestigia in uno dei posti del pianeta con la maggiore biodiversità, con tigri, elefanti, migliaia di farfalle e uccelli, una cucina famosa in tutto il mondo per i suoi piatti vegetariani o a base di pesce e carne dai sapori unici. Benvenuti in Kerala, una Stato nel sud dell’India che racchiude nelle sue terre, circoscritte tra mare, montagne e pianure, infinite e coinvolgenti fotografie di vita. Un Paese che vede l’agricoltura come protagonista dell’economia locale, sviluppata proprio grazie alle numerose “vie d’acqua” lungo le quali, da tempo immemorabile, i mercanti trasportano e scambiano le loro merci. Così sono nate le prime houseboat, grandi chiatte da lavoro usate anche come case dagli stessi mercanti e dalle loro famiglie. Queste imbarcazioni, costruite con il legname delle grandi foreste di teak, ebano e anjili, hanno un nome: Kettuvallam. Con l’avvento di strade, ponti e servizi di traghetto, i Kettuvallam hanno rischiato di scomparire, ma nei decenni scorsi sono prepotentemente ricomparsi come principale attrazione turistica del sud dell’India, diventando fonte di guadagno per migliaia di persone. Lunghe dai 60 ai 90 piedi e con un baglio massimo di 12, prendono vita dall’abilità di maestri d’ascia presenti in tutto il Kerala.
Ancora oggi costituiscono veri e propri clan che orgogliosamente mantengono pura e invariata la tecnica di costruzione, artistica espressione d’ingegneria navale. Le assi di legno che fasciano lo scafo sono ancora oggi unite tra loro con fibre di cocco e dipinte con una resina ricavata da gusci di noce d’anacardio bolliti, che funge anche da protettivo. La sovrastruttura e il tetto sono invece realizzati con canne di bambù e foglie di palma.
Non a caso il termine Kettuvallam significa proprio “barca fatta da pezzi di legno legati”. Con il turismo, naturalmente, è comparsa anche una nuova generazione d Kettuvallam. Se ne possono trovare di tutti i tipi, di lusso o economici, in ogni caso con tutti i comfort di bordo: camere ben ammobiliate, bagni e cucine moderne, spaziosi salotti e, in qualche caso, anche balconi privati attrezzati per ogni evenienza.
In genere queste houseboat hanno un motore e dispongono di generatori a energia solare o diesel, ma in alcuni casi sono ancora mosse con i remi. Quel che conta è che le tecniche costruttive non siano mutate, così come il fascino e la suggestione che viene trasmessa agli ospiti (in genere non più di una decina). Le opportunità offerte dai Kettuvallam sono infinite.
Tra i tanti itinerari turistici disegnati dalle lagune e dai laghi che corrono paralleli alla costa del mar Arabico, non si può non citare il lago Vembanad, una enorme distesa d’acqua a Nord di Alleppey dove si ammirano numerose aree protette; né può mancare la laguna di Kumarakom, una spettacolare distesa di alberi da cocco diventata ormai icona del turismo del Kerala, con santuari disseminati lungo la costa e la semplice vita dei villaggi dai profumi che ricordano una “vecchia età del mondo”. Le houseboat consentono di percorrere e scoprire questo universo, offrendo sensazioni ed emozioni uniche, come quelle provate da Arundhati Roy, autrice del bestseller Il Dio delle piccole cose, che nacque e visse proprio in queste terre.
Testo di Marino Alfani pubblicato sul numero 54 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 18 Agosto 2018 da admin | in Imbarcazioni a motore oltre 15 metri, Storie, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: Arundhati Roy, barca fatta da pezzi di legno legati, Dio delle piccole cose, houseboat, Kerala, Kettuvallam, lago Vembanad, mar Arabico, Marino Alfani, noce d’anacardio | commenti: 0
Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024