La Monaco Classic Week è nata nel 1994 per festeggiare i dieci anni di presidenza del Principe Alberto e il centenario del meeting dei motoscafi a motore, che trasformarono Monaco, dall’inizio del XX secolo, nel luogo di incontro degli appassionati di velocità e sport meccanici. Quando le corse automobilistiche su strada furono proibite a causa dei numerosi incidenti, i costruttori di motori pensarono di testarli sui motoscafi in uno dei migliori “stadi nautici” naturali, grazie al vantaggio del fascino esercitato da Monaco sul Gotha europeo. Da allora, in occasione di ogni Monaco Classic Week, i motoscafi hanno ripreso la strada verso Porto Hercule, dove cent’anni fa arrivavano direttamente tramite ferrovia grazie a un tunnel appositamente scavato e collegato alla stazione. I collezionisti, davvero tanti, esibiscono qui meravigliosi esemplari, dal motoscafo Ferrari, che da sempre detiene i record di velocità, agli antichi motoscafi a vapore, alimentati a carbone, i cui fischi fanno la felicità degli spettatori. Il mogano verniciato e le cuscinerie colorate dei motoscafi Riva, che hanno un concessionario vicino allo Yacht Club, rappresentano il fascino moderno di questo raduno.
Le esibizioni nel porto e le gare consentono alle imbarcazioni ancora in grado di navigare di assaporare l’acqua salata, mentre la maggior parte di esse è stata concepita per l’acqua dolce. Come i mitici Riva, nati ai piedi delle Alpi italiane, o i racer francesi, destinati a scoppiettare sulla Senna, o i Chris Craft, i Pedrazzini, gli Hackers’Boats che sfoggiano la loro potenza e maneggevolezza, con la prua ben alzata, correndo affiancati, mentre i motoscafi Riva esibiscono il loro eterno glamour.
Uno degli aspetti più affascinanti e unici della Monaco Classic Week consiste nel riunire tutti i protagonisti della navigazione da diporto classica: le barche a vela, i motoscafi e i motor-yacht.
Ma anche i migliori cuochi di mare, protagonisti del concorso degli chef, costretti a difendersi dall’attacco di bravissime rivali. Come Bénédicte Cochard, chef del MY Over The Rainbow o Rhonda Butler, chef di Istros, motor-yacht di 42 metri costruito nel 1954 nel cantiere De Vries Lentsch per una famiglia greca, che l’ha conservato con grande cura. Una barca tanto raffinata, quanto comoda (ma anche a basso consumo, visto che i suoi due motori da 570 cavalli necessitano solo di 140 litri di carburante l’ora e un’autonomia di 3300 miglia) capace di aggiudicarsi uno dei primi più ambiti della Monaco Classic Week, quello per l’eleganza.
Testo di Noëlle Duck, pubblicato sul numero 69 di Arte Navale del dicembre 2001/ gennaio 2012. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Carlo Borlenghi, Andrea Pisapia sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 17 Ottobre 2012 da admin | in Eventi nel mondo | tag: Andrea Pisapia, Bénédicte Cochard, cantiere De Vries Lentsch, Carlo Borlenghi, Chris Craft, Hackers’Boats, Istros, Monaco Classic Week, motoscafi Riva, motoscafo Ferrari, MY Over The Rainbow, Noëlle Duck, otoscafi a vapore, Pedrazzini, Porto Hercule, principe Alberto di Monaco, Rhonda Butler | commenti: 0