Sono passati oltre settant’anni dal 9 settembre 1943, ma la corazzata Roma ha ancora la forza di emozionare. Laggiù negli abissi più profondi, solitaria custode dei suoi uomini, continua a far parlare di sé. Perché? È una delle domande che mi posi pochi anni dopo che mio nonno, marinaio superstite della Roma, ci lasciò, nel 1999. Cercai quelle risposte nel suo piccolo diario scritto di pugno appena dopo la guerra, ma fu subito evidente che era troppo approssimativo. Il quaderno non bastava per conoscere fino in fondo la vicenda sua e della sua nave. Conservavo nella mia memoria i ricordi lucidi dei suoi racconti e dei momenti passati insieme a lui e ai suoi compagni, ma stavano anch’essi sbiadendo velocemente. “Brucia pure tutto, ormai è cartaccia!”, mi aveva detto mia nonna qualche anno dopo che il nonno era “tornato a bordo della sua nave”, come diceva lei, lontano ormai per sempre. Mi aveva indicato un sacco di vecchie lettere e fogli vari che ingombravano i cassetti di un vecchio armadio. Per fortuna
pubblicato il 3 Febbraio 2015 da admin | in Personaggi, Storie | tag: Carlo Bergamini, Una tragedia italiana | commenti: 0
scelte fra un mare di rotte e approdiAttraverso la finestra dell'ufficio vedo un cielo color piombo sopra una distesa di condomini di cemento. Una tristezza infinita. Così