“Manager, consulente, ricercatore e docente in economia del territorio, logistica e trasporto merci” c’è scritto nel curriculum di Zeno D’Agostino, “comandante” fino a pochi giorni fa al timone dell’Autorità portuale di Trieste prima d’essere destituito in seguito a una “sentenza” incomprensibile e assurda agli occhi praticamente di tutti, in pratica un concentrato di malaburocrazia”, emessa dell’Anac, l’associazione nazionale anti corruzione. Da oggi a quel curriculum si potrebbe aggiungere un altro “titolo”: quello di “uomo fra i più stimati e apprezzati della storia di Trieste”. Come confermano i corri da stadio, (“Un presidente, c’è solo un presidente…..) che gli hanno riservato i lavoratori portuali per contestare la decisione dell’Anac, ma soprattutto la vera e propria ondata di attestati di stima e riconoscenza che lo ha letteralmente travolto. “Un sostegno trasversale nei suoi confronti da parte di tutta la città”, come ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, suo primo “tifoso” visto che parlando delle manifestazioni di sostegno nei suoi confronti ha affermato, ai microfoni del Tgr 3, che “se lo è meritato sul campo lavorando in modo eccellente”, e aggiungendo che “il governo sta tenendo conto delle esigenze della città di riavere Zeno D’Agostino a capo dell’Autorità portuale di Trieste”. Ma al fianco di Zeno D’Agostino si sono schierati molti altri, con “discese in campo” in alcuni casi “curiose”. Come quella dell’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, che ha voluto esprimere a Zeno D’Agostino, la “propria vicinanza e la propria stima” assicurandogli “la preghiera in un momento difficile sul piano personale che vede inspiegabilmente vanificarsi la sua qualificata e promettente azione imprenditoriale e sociale svolta in questi anni per lo sviluppo della nostra realtà portuale. In un momento storico gia’ compromesso sul piano sociale ed economico dalle conseguenze dell’epidemia da Covid-19”, ha aggiunto l’arcivescovo, “anche la diocesi di Trieste associa la sua voce alle tantissime che richiedono una saggia e lungimirante soluzione, sul piano giuridico e su quello propriamente politico-istituzionale, della questione sollevata dall’Anac, nella consapevolezza che il porto costituisce un valore strategico fondamentale per il presente e il futuro della nostra Trieste”. E se il sindaco Roberto Dipiazza, rivolgendosi ai lavoratori in presidio al porto di Trieste dopo la notizia della “sentenza”, ha affermato che “tutti insieme, perché non c’è nessuno contro, cercheremo di riportare Zeno D’Agostino alla presidenza dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Orientale”, Stefano Fantoni, di Esof 2020 Trieste, ha addirittura alzato il tiro: “Nutro una stima incondizionata per Zeno D’Agostino, per quel che ha saputo fare e per come l’ha gestito. Di esperti ce ne sono, di esperti molto bravi ce ne sono ma di meno; di persone con una visione come quella di D’Agostino non ce n’è. Se non potrà continuare l’opera avviata, a Trieste si tornerà trenta anni indietro, con conseguenze molto gravi. È giusto che una persona di scienza parli anche su questo”, ha aggiunto Fantoni, “la visione di D’Agostino ha connessioni molto forti anche sulla mobilità, sulla sostenibilità, e lui è sempre stato interprete del fatto che in un posto come Trieste, la scienza, che ha un polo molto forte, deve essere ascoltata per i processi innovativi del territorio. È una persona unica, tra quelle tante che ho incontrato nella mia vita”. E in “difesa” del manager amatissimo da Trieste “vittima” della sentenza dell’Anac, si è schierata anche Confcooperative, federazione delle cooperative e mutue di Trieste che ha espresso “la propria solidarietà al presidente Zeno D’Agostino e ai vertici dell’Autorità di sistema portuale alto adriatico orientale per l’assurda vicenda che ha colpito non solo la figura del suo presidente ma tutto un processo di sviluppo del territorio triestino e della Regione Friuli Venezia Giulia. Purtroppo vivendo in un Paese che non riesce a organizzare veri ed efficaci sistemi di controllo della legalità e di concentrazione di potere, la politica non trova altra soluzione se non l’iper produzione normativa la quale a sua volta non fa che alimentare una “iperburocrazia autoreferenziale” e alla fine dannosa per la collettività. Il presidente D’Agostino è vittima di questo sistema, a prescindere dalla presenza di azioni strumentali sotterranee”, si legge in una nota firmata dal presidente di Confcooperative di Trieste Dario Parisini e dal vicepresidente Maurizio Era, che auspicano”una pronta risoluzione della vicenda, anche nell’interesse del sistema cooperativo che lavora in ambito portuale, con il presidente D’Agostino che possa riprendere al più presto il suo ruolo importante di guida dell’Authority”. Lo stesso lieto fine che si augura tutta Trieste e tutta quella parte dell’Italia che non vede l’ora che una persona capace possa tornare a fare il proprio lavoro. E che ha un desiderio grandissimo: che l’odiosa zavorra rappresentata da una burocrazia sempre più insopportabile venga finalmente buttata a mare. Insieme alla decisione di destituire Zeno D’Agostino (“colpevole”quando è stato designato all’Authority d’essere già presidente della società Trieste terminal passeggeri, di cui il porto di Trieste detiene il 40 per cento). Una di quelle vicende, come ha commentato qualcuno, in cui pare che la forza della burocrazia sia capace di abbattere qualsiasi ostacolo, in particolare il buonsenso.
pubblicato il 8 Giugno 2020 da admin | in | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024