Edizione limitata a 999 copie, in inglese, francese e italiano, grande formato (31×25 centimetri), 500 pagine con in più due piani di costruzione della famosa goletta Mariette e 35 disegni tecnici delle creazioni di Nathanael Herreshoff: il volume Mariette and the Herreshoff Schooners, a cura, di Jacques Taglang è diventato un oggetto di culto per tutti gli amanti dell’arte dell’andar per mare (www. Ityachting.com). Un libro che è il risultato di 10 anni di ricerche su Mariette e sulle creazioni del Mago di Bristol, come ha più volte spiegato Jacques Taglang, affiancato dal fotografo Nigel Pert che ha firmato tutte le im-magini contemporanee del volume. “Ero intrigato dal fatto che nonostante la sua sterminata produzione di barche questo inarrivabile progettista si fosse impegnato poche volte nella realizzazione di golette”. Un mistero. Uno dei tanti che il libro cerca di svelare. Eppure l’armo a goletta era molto richiesto dai ricchi armatori di inizio ‘900 e certamente Herreshoff ha dimostrato di saperlo padroneggiare come pochi altri.
Basti pensare proprio a Mariette. “A Cannes, nel 1995, ho fatto finalmente “conoscenza diretta” con questo schooner. Ed è stato amore a prima vista. Ho capito allora che avrei dedicato un grande libro a questa barca meravigliosa”.
E così è stato. Taglang ha messo in pagina tutta la sua competenza di velista e di storico della navigazione e tutte le sue emozioni per uno scafo ” che parla italiano”, ha confidato Taglang, “visto che dobbiamo la sua sopravvivenza a Carlo Monzino, Alberto Rizzoli e allo skipper Erik Pascoli che è stato al timone dal 1979 al 1992 e ne ha curato il primo importante restauro”. Con il suo scafo in acciaio rivettato (una tecnica ormai scomparsa), l’elegante armo aurico e una cattedrale di vele al vento, Mariette è una barca dalle doti eccezionali. Ha avuto 17 proprietari nei suoi 95 anni di vita e ha sempre navigato con gusto.
Per il suo libro Jacques Taglang ha potuto contare sull’aiuto di molti tra gli armatori e capitani di Mariette, l’appoggio dello storico americano Maynard Bray che ha firmato la prefazione e di Kurt Hasselbach curatore della Hart Nautical Collection del Mit. L’uomo che ha dato a Taglang l’ok alla riproduzione dei piani velici degli schooner di Herreshoff: 35 disegni mai pubblicati prima. “Non è un segreto che Herreshoff prediligesse i grandi sloop (ha vinto la Coppa America 6 volte con questo tipo di imbarcazione)”, ha svelato sempre Taglang. “Ciononostante una produzione così limitata di golette intriga. Ne ho contate solo 15, prendendo in considerazione sia i 400 progetti restati sulla carta sia le 2050 creazioni del suo cantiere, la HMCo, (Herreshoff Manufacturing Company), fondata nel 1878 dallo stesso Nathanael e dal fratello John Brown, non vedente. Significa meno dell’1,5 per cento del totale. Tutti gli schooner, tranne uno, sono stati inoltre costruiti tra il 1903 e il 1926. Come mai?”. Oggi di queste mitiche golette navigano ancora, oltre alle due repliche Eleonora, del 2000, ed Elena, del 2009, Mariette (1916), il grande Vagrant (1913), Atrevida, ex-Wildfire (1923), restaurato di recente in Brasile, l’altro Vagrant, il primo schooner con questo nome, semi abbandonato in Giappone e Mary Rose, costruita nel 1926, di base sulla costa orientale degli States e reduce da ben due uragani.
A conti fatti ben un terzo delle pur pochissime golette del Mago è ancora sul mare. E sembra starci molto bene. “Il mistero di questa produzione così limitata”, spiega Taglang, “si infittisce, se si considera quanto in realtà sia stato prolifico il capitano Nat (così veniva scherzosamente chiamato Herreshoff). Nel 1876 ha persino creato Amaryllis, il primo catamarano moderno e, nel 1891, ha rivoluzionato il design degli yacht realizzando chiglie a pinna e bulbo per Gloriana e Dilemma. Inventò anche Alpha, il primo dinghy che manteneva l’equilibro grazie al peso dell’equipaggio”. Secondo il parere del figlio Francis la goletta rappresentava per il capitano Nat un armo troppo complicato, costoso e con una eccessiva resistenza al vento. Anche se poi a contraddirlo sono i progetti di schooner che ci ha lasciato sulla carta, come quello del 1904 per il Kaiser Guglielmo e quello del 1924 per il timoniere di Coppa America Harold Vanderbilt. Credeva dunque in questo armo? Un altro piccolo mistero. “Nel 1938, poco prima di morire”, ha rivela Taglang, “Nathanael scrisse al figlio Francis proponendogli proprio la costruzione di una goletta a tre alberi molto innovativa… Forse il mago della moderna architettura navale avrebbe potuto sorprenderci ancora”.
pubblicato il 30 Marzo 2017 da admin | in Barche a vela d'epoca, Personaggi, Storie | tag: Alberto Rizzoli, Amaryllis, Carlo Monzino, Erik Pascoli, goletta Mariette, Harold Vanderbilt, Jacques Taglang, Kurt Hasselbach, mago di Bristol, Mariette and the Herreshoff Schooners, Maynard Bray, Nathanael Herreshoff, primo catamarano moderno | commenti: 0