Sono 40mila i diportisti fuggiti dai porti italiani nel periodo compreso fra il 2011 e il 2013, ovvero il periodo immediatamente successivo all’entrata in vigore della tassa di stazionamento introdotta dal Governo “timonato” allora dal professor Mario Monti, tassa successivamente attenuata, a partire dal giugno del 2013, per le imbarcazioni fino ai 14 metri di lunghezza. Il dato, elaborato dai responsabili dell’Osservatorio nautico nazionale, è stato reso noto in occasione del convegno “Turismo nautico ricchezza del Paese”, organizzato dal gruppo dei deputati Pd alla Camera. Secondo i responsabili dell’Osservatorio “se questi diportisti tornassero nei porti italiani porterebbero 11.667 posti di lavoro in più e spenderebbero in totale (per la barca e in spese che ricadono positivamente sul territorio) 488 milioni di euro”. Quello che i deputati del Pd alla camera e più in generale l’intera classe politica italiana ha dimenticato di dire è: chi pagherà per l’enorme danno causato a migliaia di operatori del settore da un Governo incapace di capire che il turismo nautico rappresenta una ricchezza del Paese? Se uno qualsiasi degli operatori commette un errore, anche banale, in una qualsiasi pratica burocratica o amministrativa, è immediatamente chiamato a pagarne le conseguenze. Se a sbagliare sono dei “politici”, nessuno presenterà mai loro il conto?
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pubblicato il 18 Settembre 2015 da admin |
in | tag: chi pagherà gli errori di Mario Monti, Mario monti il nemico del turismo nautico, Mario Monti l'affondatore del turismo nautico, turismo nautico affondato dai politici, turismo nautico ricchezza del paese | commenti: 0
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