Era il 14 marzo del 1962, e tanto per cambiare tirava un vento gelido da nord ovest che sollevava i lembi dei cappotti dei sei giovani uomini che, tenendosi i cappelli, entravano nel palazzo al civico 193 di Corso Umberto, Olbia, Sardegna. “Davanti a me dottor Mario Altea, notaio in Olbia…” Così aveva iniziato a leggere il notaio Altea, sul cui tavolo quel giorno c’erano le decine di atti di compravendita che in un anno avevano fatto cambiare proprietà a 1800 ettari prevalentemente sulla costa, e un documento da firmare che sanciva la nascita del Consorzio Costa Smeralda. Quel giorno formalmente andò a morire l’Unfarru, l’inferno dei pastori, e nacque il paradiso dei turisti. Tra i sei gentiluomini fondatori attorno al tavolo del notaio Altea vi era il principe Karim Aga Khan, allora poco più che ventenne: lui e gli altri cinque “giovani illuminati” avevano deciso di scommettere sulle potenzialità turistiche di un lembo di costa sarda quei tempi praticamente vergine e inospitale, senza strade, acqua o elettricità.
pubblicato il 16 Aprile 2013 da admin | in Personaggi, Storie | tag: 50 anni di Dolce Vita in Sardegna, bar Pontile, Cesare Cunaccia, Consorzio Costa Smeralda, Gian Carlo Busiri Vici, Giovanni Gelsomino, hotel Cala di Volpe, inferno dei pastori, Karim Aga Khan, Laurel Beebe Barrack, Maria Luisa Farris, Mario Altea, Monti di Mola, notaio in Olbia, Porto Cervo, Tom Barrack, Unfarru | commenti: 0
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