È più che una falla quella che si è aperta nella fiancata di Ucina Confindustria nautica, l’associazione che rappresenta le industrie e le imprese della nautica da diporto. Alla vigilia dell’assemblea convocata per venerdì 27 marzo per l’elezione del nuovo presidente i responsabili di dieci aziende hanno comunicato la decisione di “abbandonare la nave” affermando di non sentirsi rappresentate. Un violentissimo attacco, sferrato da dieci realtà imprenditoriali di primaria importanza come Apreamare, Arcadia Yachts, Azimut-Benetti, Baia, Crn, Ferrettigroup, Maltese S.p.a., Marina di Varazze, Mase Generators e Salpa, che conferma i gravissimi contrasti all’interno dell’associazione e che ha spinto Lamberto Tacoli a ritirato, immediatamente dopo la diffusione della notizia, la sua candidatura a presidente. In un comunicato stampa i vertici di Ucina Confindustria Nautica hanno affermato di “prendere atto con estremo dispiacere della decisione, un gesto, che vorrebbe essere clamoroso e che sorprende nelle motivazioni”, evidenziando anche come “in un momento in cui le aziende di tutto il mondo fanno gruppo e sistema non si capisce come, a pochi giorni da un momento dove si poteva ricostruire l’unità associativa, per ragioni incomprensibili o protagonismi personali sia stata presa la decisione di danneggiare in modo aprioristico e consapevole un’associazione consolidata e rappresentativa degli interessi generali e non individuali del mondo della nautica”. Una scelta che, sempre secondo i responsabili di Ucina, sarebbe “stata azionata nel momento in cui le imprese recedute si sono rese conto che il loro candidato non avrebbe raccolto i consensi necessari”, con un comportamento che “non pare certo attento e rispettoso delle regole di condivisione e democrazia proprie di un’associazione”. Alla vigilia dell’assemblea nazionale il Consiglio direttivo di Ucina aveva raccolto tramite i saggi le manifestazioni di voto dei soci che si erano espressi per il 70 per cento a favore di Carla Demaria e per il 15 per cento a favore di Lamberto Tacoli e “pur in presenza di un riscontro molto chiaro delle espressioni di preferenza, aveva deliberato comunque di presentare le due candidature all’assemblea dei soci dando ampia facoltà ai candidati di esporre i rispettivi programmi”. Il comunicato di Ucina, che raccoglie 340 aziende con un totale di oltre 8mila dipendenti, si chiude con un invito e una conferma. Il primo è quello rivolto ai partecipanti all’assemblea a fare di tutto per “superare questa situazione con compattezza per consentire alla loro associazione di categoria di continuare ad assicurare la necessaria rappresentatività e di essere l’autorevole interlocutore, a livello nazionale e internazionale, degli interessi generali della nautica italiana”. La seconda è relativa all’organizzazione del Salone nautico di Genova 2015, che, affermano i rappresentanti di Ucina, “proseguirà regolarmente”.
pubblicato il 25 Marzo 2015 da admin | in Associazioni in Italia | tag: 10 aziende abbandonano Ucina Confindustria nautica, Apreamare, Arcadia Yachts, Azimut-Benetti, Baia, Carla Demaria, Crisi di Ucina Confindustria nautica, Crn, Ferrettigroup, Lamberto Tacoli, Maltese S.p.a., Marina di Varazze, Mase Generators, Salpa | commenti: 1Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
La più importante “espressione” di Ucina è il Salone nautico di Genova. A giudicare da come è stato gestito questo evento negli ultimi anni il sospetto che anche l’associazione faccia acqua da tutte le parti è quantomeno giustificato….