Heritage in inglese significa patrimonio, eredità, retaggio. Nessun altro sostantivo è più adatto per la famiglia Leek, una famiglia che ha fatto tesoro della sua tradizione e che in 300 anni di attività ha scritto pagine e pagine di storia della cantieristica navale americana, una tradizione che arriva sino a noi con il cantiere Ocean Yachts e nessuno si immaginerebbe mai che la sua storia sia iniziata addirittura nel Settecento. La storia della famiglia Leek (in principio Leeke) affonda le sue origini nel lontano 1611 quando in Galles nacque Phillip Leeke di antiche radici gallesi e scozzesi, che nel 1644 decise di emigrare nelle colonie americane e ben presto divenne membro della “Great and general court of Connecticut” ed esaminatore di sistemi di misura. Egli ebbe 6 figli, uno di questi, Ebenezer ebbe un figlio di nome Stephen che si trasferì nella contea di Cumberland nel New Jersey proprio dove ancora oggi risiede la famiglia. Fu il figlio di quest’ultimo a intraprendere la carriera del mare. Siamo nel 1735, John, che modificò il cognome da Leeke a Leek divenne comandante di bastimento e pochi anni dopo costruì un piccolo capannone con un molo lungo il fiume Wading. The Leek Warf, così veniva chiamato, serviva al commercio locale. Fu lì che John costruì la prima barca della famiglia e si specializzò nella costruzione di piccole e medie barche per la navigazione all’interno della laguna e dei molti fiumi circostanti.
John finanziò attivamente la Guerra d’indipendenza, dove suo figlio John II combatteva come capitano nel secondo reggimento ed era a capo dei Ranger della contea di Burlington. Nel frattempo, nelle vicinanze del cantiere fondarono una piccola cittadina che prese il nome di Leektown e esiste ancora oggi. La famiglia con il passare delle generazioni si continuò a tramandare l’arte delle costruzioni navali. Venne ampliato quello che era stato un semplice molo fluviale e, in circa tre secoli, The Leek Warf è diventata una delle più importanti realtà della cantieristica americana e mondiale. Vi furono costruite in principio lance e battelli, poi le lance baleniere e durante l’Ottocento schooners, catboat, fishing smacks. Si arrivò addirittura a varare dei privateers, agili e velocissimi bastimenti che resero la cantieristica americana famosa in tutto il mondo. Ad iniziare la storia moderna del cantiere, ci ha pensato Charles Platt Leek comunemente chiamato C.P. Egli nacque nel 1874 e già all’età di 16 anni cominciò a lavorare nel cantiere di famiglia. Alla fine del 19° secolo il cantiere Leek ebbe un boom di richieste. La popolazione americana aumentava esponenzialmente, servivano sempre più barche da pesca e più navi da trasporto, così C.P. decise che ci sarebbe voluto un cantiere più grande, direttamente sul mare. Si spostò 15 miglia a sud-est, facendo approdare il cantiere ad Atlantic City. Con i primi anni del ‘900 ci fu una radicale trasformazione delle barche a causa dell’avvento del motore a scoppio. Come tutti possono immaginare era una grande innovazione e, al contrario di molta gente di mare restìa ai cambiamenti, C.P. Leek ben presto si specializzò nella costruzione proprio di barche spinte da motori a combustione interna, facendo diventare il suo cantiere uno dei primi al mondo specializzati in questa nuova tecnologia. Negli Anni 20 e 30 il suo cantiere costruì moltissime barche di lunghezza fino a 25 metri per la U.S. Navy e per la British Navy. Molte di queste erano veloci motovedette usate per fermare il contrabbando durante il Proibizionismo, e rappresentavano lo stato dell’arte della costruzione di grosse barche veloci dell’epoca. Alla costruzione di barche da lavoro, si affiancò in quegli anni la costruzione di barche da diporto.
Quella che diede lustro e fama al cantiere fu il famoso Bluebell, costruito nel 1930 per Albert T. Bell, un facoltoso proprietario di hotel. Questa barca fu per lungo tempo uno dei più lussuosi yacht della East coast americana. Leek & Sons, così si chiamava negli Anni 30 il cantiere, ebbe veramente molta fama dalla costruzione di questa barca e la reputazione salì così notevolmente che gli ordini per motoryacht aumentarono vertiginosamente. Negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale il cantiere si specializzò nella costruzione di veloci yacht e fu proprio allora che venne alla luce il primo sportfisherman. Durante la guerra i Leek si convertirono di nuovo alla produzione militare. Furono molte le unità adibite alla guerra antisommergibile varate in quel cantiere, le cosiddette Subchasers, che furono utilizzate in tutti i teatri di guerra. A guerra finita, il cantiere finalmente si potè riconvertire alle amate barche da diporto. Stufo della mondanità di Atlantic City, verso la fine degli Anni 30 C.P aveva riportato il cantiere ove tutto ebbe origine e lì ricominciò a costruire grossi yacht custom fino al compimento dei suoi 74 anni quando decise di ritirarsi dal mondo delle barche. A continuare la tradizione ci pensò John E. Leek Sr. che nel 1946 quando il padre ancora costruiva, abbandonò il cantiere di famiglia per fondare la Egg Harbor Yachts. Egli fondò questo cantiere nella vicina cittadina omonima e cominciò la produzione in serie di piccoli yacht. Questa nuova avventura finì dopo appena due anni, quando John E. Sr. lasciò tutto al suo socio e ritornò al cantiere di famiglia.
Al ritiro del Grande C.P. Leek, i due figli John E. Sr. e Cecil fondarono la Pacemaker, un cantiere destinato a diventare leader mondiale nella produzione di barche in serie. Il nuovo cantiere, nel giro di pochi anni riuscì ad avere contemporaneamente in produzione ben 27 differenti modelli. Nel 1957 le redini del cantiere furono prese da Jack Leek, il figlio di John E. senior, e nel 1969 venne costruito il più grande motoryacht di serie dei suoi tempi, il Pacemaker 65. La società fu venduta alla fine degli Anni 60 a Fuqua Industries, che nel frattempo aveva anche rilevato Egg Harbor. I Leek rimasero comunque legati al cantiere fino al 1977 quando Jack Leek, aiutato dal figlio John Jr. e da un gruppo di ex dipendenti Pacemaker fondarono Ocean Yachts e cominciarono a costruire la loro prima barca in un capannone sul fiume Wading proprio dove nel 1735 il loro avo aveva avviato l’attività. Oggi Ocean Yachts è indiscutibilmente fra i leader mondiali nella produzione dei classici fisherman americani e oltre trent’anni fa si impose sul mercato grazie alla modernità delle linee ed alle sue prestazioni. Il primo modello della gamma fu il 40 ss, una barca dalle linee pulite con interni accoglienti e spaziosi e capace di infrangere la barriera dei 30 nodi, all’epoca impensabile per un fisherman di serie. La produzione continuò con modelli di grande successo come il magnifico 55 del 1981, il 46 ss del 1983, il 38 ss del 1984, il 58 ss del 1990 passando per l’Ocean 48 ss del 1986 che, oltre a essere uno dei più venduti grandi fisherman della storia, impose nuovi standard con le sue 3 cabine doppie e l’ampio salone.
L’attenzione per l’ottimizzazione degli spazi e le prestazioni sono da sempre il punto di forza di Ocean Yachts, forse l’unico cantiere che produce fisherman mettendo d’accordo moglie e marito nella scelta della barca. Infatti gli interni sono ampi come in nessun’altra barca di uguali dimensioni e la possibilità di customizzare gli interni fin nei minimi dettagli permette di avere i pregi di una barca custom al prezzo di una di serie. Per quanto riguarda le prestazioni, la secolare esperienza del cantiere nella costruzione delle barche a motore ha imposto che le barche siano veloci non per esasperazione della potenza, come si usa fare in America, ma per affinamento delle linee. La carena Ocean è famosa per la poca potenza che richiede per essere spinta ad alte velocità senza penalizzare la tenuta del mare, che è proverbiale. Tutto ciò è stato ottenuto grazie ad un attento risparmio dei pesi, reso possibile dalle nuove tecnologie di laminazione della vetroresina, e da un disegno della carena unico, che associa sezioni prodiere estremamente a V a sezioni poppiere più portanti. La produzione segna un picco di produzione nei primis- simi Anni 90, quando arriva a diverse centinaia di barche all’anno e si consolida per numero è qualità del manufatto fra i primi tre costruttori di fisherman mondiali. Passata la crisi degli Anni 90, John Leek Jr. prende il comando del cantiere e suo padre, nonché fondatore di Ocean Yachts, assume la carica di presidente. Ocean si è presentata nel nuovo millennio con una gamma che comprende 8 modelli dai 42 ai 73 piedi. Negli anni si è cercato di migliorare sempre di più la qualità, rinnovando un modello o due e nel 2007, anniversario dei 30 anni di attività del nuovo cantiere, è stato lanciato un modello che rappresenta un ritorno alle origini, un ritorno al classico, l’Ocean 37 Billfish. Questa barca inaugura una nuova serie denominata appunto Billfish che affianca la ormai leggendaria SS, acronimo di Super Sport. È un fisherman dal sapore antico, caratterizzato da linee classiche e senza tempo, una barca adatta sia al torneo di pesca che alla piccola crociera per una coppia. Ispirata ai fisherman del periodo d’oro degli Anni 50-60 rappresenta una delle vie più eleganti per solcare i mari.
Testo di Francesco Foppiano pubblicato sul numero 56 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. È fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 25 Maggio 2015 da admin | in Storie | tag: Billfish, Fisherman, Fuqua Industries, Pacemaker 65, The Leek Warf | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024