Per progettare il primo sommergibile della storia, varato nel 1800 nelle acque francesi per ordine di Napoleone Bonaparte, Robert Fulton attinse a piene mani dai migliori architetti dei mari: i molluschi. Per la precisione copiò il funzionamento del Nautilus, un mollusco che costruisce una conchiglia a forma di spirale composta da più camere disposte in successione di cui solamente l’ultima, e più grande, contiene l’animale, mentre le altre funzionano da camere d’aria e consentono di spostarsi verticalmente nelle acque del mare. E proprio Nautilus fu il nome dato alla rivoluzionaria invenzione, nome del resto utilizzato qualche anno dopo da Jules Verne per il sommergibile più famoso della fantascienza, quello condotto dal capitano Nemo per Ventimila leghe sotto i mari. Un nuovo, straordinario mezzo, progettato e realizzato per salpare alla scoperta dei misteri degli abissi, destinato a diventare nel tempo una pericolosissima arma d’attacco. Esattamente il motivo opposto per il quale madre natura ha permesso ai molluschi di dare vita alle conchiglie, splendide costruzioni in carbonato di calcio: dotarsi di una possibilità di difesa. Per resistere alla voracità della selezione naturale, questi invertebrati hanno infatti sviluppato un organo, il pallio (che in latino significa mantello), in grado di costruire una sottile ma solidissima armatura all’interno della quale trovare riparo. Attraverso l’attività del mantello, magico come quello di molti illusionisti visto che le sue proprietà non sono ancora del tutto chiare, i molluschi prima costruiscono, poi ispessiscono la loro conchiglia. E, infine, attraverso la produzione di una sostanza chiamata conchiolina, molto simile alla chitina che costituisce la cuticola degli insetti e dei crostacei, danno l’ultimo ritocco. Dal punto di vista morfologico, le conchiglie, eccezion fatta per quelle dei cefalopodi, sono divise in tre strati: l’ipostraco, che è la parte più interna, l’ostraco, che è lo strato intermedio, e infine il periostraco, una specie di pellicola esterna che funge da vernice protettiva. Se il periostraco è composto esclusivamente da conchiolina, la parte immediatamente inferiore, cioè l’ostraco, ne è quasi completamente priva perché, in fase di costruzione, i cristalli calcarei a forma di prisma che compongono lo strato continuano a ingrandirsi riducendo progressivamente la sostanza cornea che caratterizza invece il periostraco. Ne scaturisce una struttura composita particolarmente resistente che rappresenta il vero scudo protettivo del mollusco. L’ipostraco, infine, è direttamente a contatto con il mantello e i cristalli che lo compongono sono disposti a lamelle parallele alla superficie. A seconda della specie del mollusco, questi cristalli possono essere in calcite o argonite, materiale quest’ultimo in grado di assicurare alle conchiglie quelle splendide iridescenze che spesso le rendono irresistibili e che sono diventate fonte d’ispirazione per molti,in particolar modo nel settore della moda, con un mare di stilisti affascinati di fronte allo spettacolo dei colori e dei disegni che madre natura ha saputo creare su quei gusci. Meraviglie che potrebbero essere più numerose se le specie in grado di fabbricare argonite fossero maggiori, cosa che purtroppo non avviene per la delusione degli esteti. E dei collezionisti, sempre alla ricerca di pezzi unici da aggiungere al proprio tesoro. “Pezzi” dalla rigorosa perfezione geometrica, o esemplari caratterizzati dalle più stravaganti evoluzioni calcaree cresciute sulle corazze dei molluschi. O magari segnati da splendide striature che altro non sono se non la testimonianza che il mollusco si è “preso una pausa” interrompendo i lavori, mentre la presenza di strutture irregolari, tubercoli, spine o volute (splendide costruzioni architettoniche per i collezionisti ed efficaci strumenti di difesa per i molluschi) è il segnale di un periodo di super attività dell’ “inquilino” della conchiglia. Inquilino in grado di possedere evidentemente un’arte della difesa, degna dei migliori strateghi della storia dell’uomo, che non si esaurisce alle semplici barricate visto che moltissime conchiglie hanno anche straordinarie capacità di mimetizzazione. Come i camaleonti, i molluschi possono infatti fare in modo che la conchiglia abbia lo stesso colore dell’ambiente circostante, il che spiega le splendide modulazioni cromatiche di alcuni esemplari, e possono arrivare a inglobare nello strato più esterno elementi presenti nel loro habitat naturale. Quando invece qualche elemento esterno, per esempio un granello di sabbia o qualche parassita, supera il primo sbarramento, è il mondo umano femminile a giore: l’intruso viene infatti rivestito dal materiale prodotto dal mantello che, con il passare del tempo, cresce fino a diventare uno dei gioielli più apprezzati dalle donne di ogni epoca: la perla.
pubblicato il 11 Aprile 2025 da admin | in Storie | tag: collezioni di conchiglie, conchiolina, ipostraco, le più belle conchiglie del mondo, Nautilus, ostraco, palli, periostraco | commenti: 0