Istanbul offre decine di pretesti per essere visitata, ma agli appassionati di nautica ne può bastare uno: il museo Koç, fondato dall’industriale e filantropo Rahmi, magnate del settore automotive ad Hasköy, sulla sponda nord del Corno d’Oro, un’insenatura del Bosforo che separa la parte vecchia della città da Galata. Un museo gigantesco (è distribuito su 27mila metri quadrati, di cui 11mila coperti, più di piazza San Pietro a Roma) che propone diversi oggetti da collezionismo (dai giocattoli, agli strumenti scientifici, dai motori alle automobili) ma soprattutto vanta una sezione navale talmente importante da esserne divenuta la spina dorsale.
Fondato nel 1994 e ampliato nel 2001, il museo è suddiviso in due aree principali: il Lengerhane (casa delle ancore) e il Tersane (cantiere navale).
Nella prima, ospitata in un edificio d’epoca bizantina adibito in epoca ottomana a fonderia per le ancore della flotta, sono esposte decine di strumenti scientifici, tra cui un astrolabio del XIII secolo, un centinaio di modelli di barche e navi commerciali, motori a vapore full-scale; nella seconda area, con pianta a ferro di cavallo e nel mezzo il bacino e lo scivolo attrezzato con un argano a vapore, sede già dal 1861 dei cantieri Sirketi Hayriye, la compagnia ottomana dei vaporetti, ci sono oltre 10mila pezzi.
Fra questi spiccano il sottomarino Uluç Ali Reis (l’ex USS Thornback, un gigante di 94 metri, il doppio del Toti); il vaporetto diesel Fenerbahçe a bordo del quale c’è una caffetteria sempre aperta per bere un tè caldo nei mesi invernali; il peschereccio Kont Ostrorog; i rimorchiatori Liman 2 e il Vernicos Irini, entrambi restaurati presso i cantieri RMK Marine di proprietà di Koç. Varato in Olanda nel 1935, il primo ha servito per decenni il porto di Istanbul e vanta un motore a tripla espansione in perfette condizioni. Occorrono ore per portarne la caldaia in pressione: per questo il suo fumaiolo comincia a sbuffare di prima mattina. Il Vernicos Irini è, invece, un rimorchiatore diesel made in Usa degli Anni ’40, anch’esso funzionante. Fra i pezzi più pregiati un posto d’onore merita anche un bellissimo caicco del XIX secolo a tre file di scalmi, lungo sette metri, verniciato di rosso e riccamente decorato a rilievo e vernice d’oro, ma da non perdere sono anche numerose barche a remi e con motori fuoribordo: da un Elto Twin da 4 cavalli del 1927 a un Lockwood Ace 7 cavalli del 1929; da un ketch aurico del 1910 (Swell) ad alcuni runabout, tra cui un Chris Craft, un Riva Super Aquarama del 1963 e un Olympic del 1973.
All’esterno dell’edificio, attorno al bacino e alle botteghe portuali in stile Mystic Seaport, c’è invece il gozzo a vela della costa egea turca (Ziya Usta), la barca con la quale il velista turco Sadun Boro ha circumnavigato il globo in solitario negli anni ‘60, insieme a un due alberi di Buchanan e alTekel 15, un cargo in legno utilizzato dal monopolio di Stato degli alcolici. Un mare di “pezzi” straordinari che per essere adeguatamente ammirati richiedono diverse ore, allequali occorre aggiungere il tempo per navigare, durante la bella stagione, nei fine settimana, sul Corno d’Oro a bordo del Liman 2 e del Kont Ostrorog. Info: zturkay@rmk-museum.org.tr.
Testo di Bruno Cianci, pubblicato sul numero 69 di Arte Navale del dicembre 2011/ gennaio 2012. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Ali Konyali sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 23 Ottobre 2024 da admin | in Musei nel mondo | tag: cantieri RMK Marine, cantieri Sirketi Hayriye, Corno d’Oro, Hasköy, Istanbul, Lengerhane, museo Koç, peschereccio Kont Ostrorog, Rahmi Koç, sottomarino Uluç Ali Reis, Tersane | commenti: 0