Libeccio, il romanzo che racconta
come il mare è scuola di vita
Per il suo decimo romanzo, Libeccio, Folco Quilici ha preso lo spunto da una storia che gli narrò un parente che viveva nella Lucchesia. Alla fine dell’Ottocento, un anarchico e due coetanei diciottenni, “carichi… di rabbia e di sogni”, scappano negli Stati Uniti: sono insofferenti a un destino segnato dalle costrizioni sociali e dall’arruolamento per le prime guerre coloniali. I tre assumono i nomi simbolici dei venti: Libeccio (Beccio), Maestrale (Strale) e Grecale (Greco). Nell’epoca del Gold Rush, progettano di estrarre oro e fare fortuna nelle terre del Grande Nord, ma il vecchio piroscafo, sul quale i giovani si imbarcano, non arriverà a destinazione e si fermerà in un porto dell’America del Sud. Da qui si snoda il percorso di iniziazione alla vita che farà crescere i protagonisti. Non soltanto sogni, ma duro lavoro per poterli conseguire.
