Il mare come non lo avete mai visto

Articoli scritti da 'admin'

Assiterminal, la rotta per far riunire il mondo
delle imprese portuali salpa dal confronto

Capacità di dialogo e di confronto con l’intero mondo marittimo-portuale e una grande coesione interna: sono queste le “rotte” che hanno permesso ad Assiterminal, la principale associazione delle imprese terminalistiche e portuali attive in Italia, di “approdare” in un nuovo importante traguardo: il raggiungimento di 108 aziende associate. Ovvero un “record”, come è stato sottolineato con comprensibile orgoglio in occasione del Consiglio direttivo di fine 2025 di Assiterminal, convocato con l’obiettivo di approvare il consuntivo 2025 e il il budget 2026 oltre che di celebrare il nuovo dato che, come ha affermato il presidente Tomaso Cognolato, “rappresenta

pubblicato il 3 Dicembre 2025 da | in | tag: Assiterminal, associazioni portuali, cluster portuale, imprese portuali, Tomaso Cognolato | commenti: 0
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Maggi officine, gli orologi che indicano
come il tempo in mare sia più prezioso che mai

Un poeta spagnolo ha affermato che “ogni uomo galleggia nel tempo in maniera diversa”. Una frase che Mino Maggi, imprenditore milanese del settore orologiero, potrebbe modificare, giocando con le parole, affermando che se ogni uomo non si limita a galleggiare ma s’immerge in mare, il tempo per riemergere non può affatto essere diverso: dev’essere quello prestabilito, perché anche una piccola differenza, sott’acqua, può essere questione di vita o di morte. Perché se il tempo è preziosissimo sulla terraferma,  nei fondali lo è ancora di più.

pubblicato il 28 Novembre 2025 da | in | tag: Maggi officine orologi subacquei, migliori orologi subacquei, Mino Maggi, orologio bacqueo M1 | commenti: 0
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Isola affondata con una carica
di dinamite: a Riccione è successo

Sembra la trama di una commedia in cui un eccentrico miliardario americano si costruisce un mondo tutto suo in mezzo al mare. Invece è una storia vera, totalmente nostrana. Quarantadue anni fa, il primo maggio 1968, fu fondata una Repubblica indipendente su un’isola d’acciaio piazzata a una dozzina di chilometri da Riccione, in pieno Adriatico, appena fuori dalle acque territoriali italiane. Pochi oggi ricordano questa faccenda che all’epoca suscitò un gran clamore con tanto di interpellanze parlamentari, sentenze, occupazione militare e, meno di sette mesi dopo, gran botto finale con quintali di dinamite.

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Fram, la nave costruita per resistere
alla morsa del Circolo Polare Artico

Alla fine del XIX secolo il mondo scandinavo è scosso dal risveglio dell’identità nazionale. La Norvegia, soggetta dal 1814 al regno di Svezia, aspira all’indipendenza e tenta di valorizzare la propria identità. Quando l’esploratore Fridtjof Nansen torna in patria dalla spedizione in Groenlandia nella primavera del 1889, è accolto con grande entusiasmo patriottico. Influenzato dalle ricerche del meteorologo H. Mohn, Nansen non crede all’idea allora diffusa di un mare libero al centro del polo. Pensa che i ghiacci dell’Artico formino una massa unica che galleggia e deriva tra l’Asia e la Groenlandia. Invitato a Londra alla Royal Geographical Society, sostiene la tesi dell’esistenza di una corrente sottomarina tra le coste sotto il ghiaccio. La sua teoria si basa su tre fatti:

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Michelangelo, il transatlantico
sfuggito all’apocalisse in Atlantico

Un’onda apocalittica, mostruosa, assassina. Il colpo vibrato alla Michelangelo dall’Atlantico in tempesta fu descritto via radio ai cronisti di mezzo mondo coi termini più drammatici, ma nessuno riuscì a farsi un’idea realmente adeguata della sua violenza fino a quando la nave giunse a New York, al termine di quella sfortunata traversata della settimana di Pasqua del 1966. Era passata da poco l’alba del 16 aprile, il profilo del ponte da Verrazzano e la statua della Libertà affioravano e sparivano tra sbuffi di foschia, quando la Michelangelo, bandiera a mezz’asta e un telo di fortuna a coprire la ferita sotto al ponte di comando, apparve ai reporter che le erano andati incontro sui guardacoste. 

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Selle per barca a vela, Amsterdam presenta
quelle riservate alle “purosangue del mare”

Dice un antico proverbio che a un buon cavallo non manca la sella. Ma un’ottima sella non può mancare neppure alle migliori imbarcazioni a vela. Parola di Roberto Spadavecchia, imprenditore al timone della Navaltecnosud di Bari, marchio di fabbrica dell’accessoristica nautica che da tempo ormai non ha bisogno di presentazioni. E che per dimostrarlo una volta di più, ha realizzato, con l’aiuto dei suoi più stretti collaboratori,

pubblicato il 13 Novembre 2025 da | in Accessori, Eventi nel mondo, Partner, servizi a terra | commenti: 0
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L’incredibile faro di Bell Rock, una delle
sette meraviglie del mondo moderno

Dalle livide acque del Mare del Nord, al largo delle coste di Abroath, nella contea scozzese di Angus, si erge una delle cosiddette Sette meraviglie del mondo industriale: il faro di Bell Rock. Costruito tra il 1807 e il 1810, la sua storia ha i toni dell’epopea. In questo tratto di mare, a circa 18 chilometri dalla terraferma, uno scoglio a pelo dell’acqua ha minacciato per secoli le navi dirette verso l’insenatura di Edimburgo, il Firth of Forth. Un luogo sinistro, subdolo, sempre pronto a reclamare le vite di innumerevoli marinai; le rocce, affilate come denti di sega, affiorano in superficie solo per poche ore durante la bassa marea, per poi celarsi in famelica attesa.

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Imprese in mare impossibili? Quelle compiute
a Capo Horn rivivono allo Sjöfartsmuseum

Per gli appassionati di storia della vela le isole Åland (pronunciare Oland) sono qualcosa di più di un gruppo di bellissime isole del Mar Baltico che fanno da ponte tra la Finlandia e la Svezia. Esse sono state l’ultima patria dei cape-horner, le navi a vela che hanno navigato attorno a Capo Horn, rappresentano l’ultima testimonianza della navigazione transoceanica a vela. Una testimonianza che oggi vive anche grazie al Sjöfartsmuseum, il museo marittimo diretto da Hanna Hagmark-Cooper. 

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Le migliori vacanze in barca selezionate
per voi fra un mare di rotte e approdi

Alcune fra le migliori idee per una vacanza in barca?   Mareonline ha deciso di selezionarle per voi  navigando in un vero e proprio mare di offerte che ogni lettore potrà arricchire segnalando la propria  vacanza in barca, a vela o a motore, in Italia o all’estero in cui  si sia trovato particolarmente bene. Una segnalazione  che potrà inviare via e mail a mareonline@mareonline.it

pubblicato il 6 Novembre 2025 da | in Charter in Italia, Charter nel mondo | commenti: 3
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Navi di pietra, le tombe dei vichinghi
che navigavano verso l’altro mondo

Quasi un millennio dopo l’ultima eco delle grandi scorrerie dei temibili guerrieri vichinghi, molte delle loro agili e rapidissime navi, i leggendari dragar, giacciono ancora lungo le coste del Kattegat e del Mar Baltico. Silenti, coperte da cuscini di muschi e licheni, pietrificate, come se un terribile sortilegio evocato in qualche antica saga si fosse abbattuto sulle loro snelle fiancate. Spesso sono immerse nel verde dei pascoli, in qualche caso nelle foreste, come sull’isola di Gotland, dove i grandi pini offrono un po’ d’ombra alla leggendaria tomba dell’eroe Tjelvar. Questi immani vascelli non furono costruiti per solcare le onde, ma per custodire le spoglie di sovrani e guerrieri, ricordando alle generazioni future i capostipiti di stirpi dedite alla pesca, al commercio e alla guerra, ma sopra ogni altra cosa formidabili navigatori. La gente le chiama skibssætninger, oppure skeppssättningar, a seconda se ci si trova in Danimarca o in Svezia; nella nostra lingua sono dette navi di pietra e,

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Barca condivisa, Smart Boat Owner divide
i costi e moltiplica il piacere di navigare

C’era una volta la “casa in multiproprietà”, la casa vacanze, molto spesso al mare, da acquistare ma solo per una “quota”, da abitare per poche settimane l’anno per lasciarla poi agli altri “comproprietari”. C’era, perché oggi c’è molto meno, perché quel fenomeno è decisamente tramontato. Per tornare a sorgere, e con la prospettiva addirittura di splendere, invece in un altro settore: nel mondo nautico dove proprietà condivisa e boat sharing (soluzione che, a differenza della prima, non prevede alcuna proprietà ma solo il diritto di utilizzo, versando una quota annuale fissa che offre l’accesso all’imbarcazione cancellando spese impreviste per manutenzioni, riparazioni, ormeggi e assicurazioni) stanno “emergendo” sempre più sulla scia di quanto successo in molti Paesi, primi fra tutti Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Come conferma Dario Zana, un passato (lungo oltre 30 anni) nel settore del charter nautico e un presente – oltre che un futuro- proprio nel boat sharing, con la “profondissima” convinzione che sia questa la rotta giusta. Come sottoscrive Maria Grazia Zuliani, sua socia che non ha avuto la benché minima esitazione nel seguirlo in questa”virata professionale”.

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Relitti di giganti del mare insabbiati,
qui potete avvistare i loro scheletri

C’è un mare di argomenti fra i quali uno studente dell’Accademia di Belle Arti può scegliere per scrivere la propria tesi di laurea. Simona Gavioli, studentessa bolognese, ha scelto i relitti dopo essere stata colpita da una frase letta in un libro di Alberto Cavanna: “I viaggi terminano, gli uomini muoiono, le storie vengono dimenticate e le navi, pure quelle, in un modo o nell’altro se ne vanno. Così alla fine restano solamente i relitti”. E così, emozionata come avviene il giorno della discussione,  si è presentata al proprio relatore con la tesi rilegata e in copertina il titolo: Il relitto dentro di noi. Mai titolo fu più azzeccato. I relitti sono rimasti dentro di lei al punto da spingerla, col passare degli anni, a viaggiare, “armata” di macchina fotografica, in ogni angolo del mondo alla ricerca dei luoghi dove giacciono abbandonati gli scafi di navi, grandi e piccole, che hanno fatto naufragio. 

pubblicato il 6 Novembre 2025 da | in I grandi relitti | tag: Alberto Cavanna, relitti, Simona Gavioli | commenti: 0
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