Al contrario di quanto accade alle belle donne, le barche più invecchiano più diventano affascinanti. È il caso di un’ultra settantenne la cui bellezza, alla faccia della carta d’identità, è semplicemente sbalorditiva. È la Ocean Glory, un motor-yacht dalle inconfondibili linee degli Anni Trenta, con la prua alta e dritta, quasi verticale sull’acqua, restituita all’antico splendore da Amico & Co, una delle aziende più apprezzate in tutta Europa per il restauro di grosse imbarcazioni. Un restyling che ha lasciato a bocca aperta gli stessi rappresentanti del cantiere scozzese Yarrow da cui il motor Yacht, col nome di Destiny e commissionato da un certo mr. Gordon, era uscito nel lontano 1935, dopo essere stato disegnata da G.L. Watson. Un destino ricco di colpi di scena le ha fatto cambiare diversi armatori e destinazioni fino al 1955 quando, sottoposta a una profonda ristrutturazione, è diventata Sylvia V, nome mantenuto fino al 1985 quando viene ribattezzata Ocean Glory e, successivamente, nel 1992, Umbrina II, nome con cui prende la rotta dell’Oceano Indiano e fa charter a Mauritius.
Il ritorno in Europa è datato 2001: a Mentone l’Umbrina II approda dopo una brutta avventura al largo dell’isola di Socotra, nel golfo di Aden, dove è stata attaccata e mitragliata dai pirati. Inutile che la barca è in pessime condizioni. Talmente pessime che l’armatore, dopo averla portata a Genova da Alberto Amico, decide di venderla. E ad acquistarla è proprio l’ingegnere, fondatore e titolare di Amico & Co, affascinato dalla bellezza delle linee di questo vecchio motoryacht, ma anche consapevole della necessità di sottoporre lo scafo a un restauro totale molto oneroso. Alberto Amico è però sicuro che i risultati lo ripagheranno, ed è ciò che è puntualmente avvenuto dopo un accuratissimo lavoro di completa revisione che ha portato a un totale disallestimento della barca per controllarne le strutture, sostituendo quello che non era salvabile con materiali conformi agli originali. La coperta di tek è stata per esempio in gran parte rifatta, ma alcune parti erano ancora in buono stato e sono state conservate. Ma la sorpresa più bella è venuta dalla parte esterna della timoneria, quando rimuovendo i pannelli laterali di compensato verniciato di bianco, ci si è accorti che sotto c’era l’originale struttura in tek – il buon tek di prima della guerra – in condizioni accettabili, tanto che è stato conservato per poi ricoprirlo con vari strati di vernice. Tek originale per un valore di circa 200mila euro.
Ma il vero tesoro sono apparsi motori Gardner da 150 cavalli, montati nel 1955, che hanno richiesto soltanto una semplice revisione, a conferma che questi diesel 8 cilindri, costruiti a Manchester, si sono perfettamente meritati la fama di motori indistruttibili. restaurati tutti i pezzi originali ancora utilizzabili ( fra cui la bussola) si è provveduto a dotata l’imbarcazione di tutti gli strumenti moderni che potessero assicurarle il massimo comfort di navigazione e di sicurezza: sono stati così messi gli stabilizzatori, i condizionatori d’aria e nuovi generatori; gli scarichi, che erano a fumaiolo, sono stati spostati late- ralmente in posizione sommersa. Anche gli interni sono stati modificati per offrire una migliore abitabilità. Spostando la sala da pranzo, per esempio, si è ottenuta una cabina in più, raggiungendo quota quattro. Ribattezzata nuovamente Ocean Glory la barca è tornata a essere una regina del mare, ma anche, come ama affermare orgogliosamente Alberto Amico, “un’imbarcazione che dovrebbe far riflettere i designer di oggi, perché è l’essenza della modernità, uno scafo ecologica che grazie alle sue linee può navigare nella massima sicurezza e nel rispetto dell’ambiente senza far rumore, senza sollevare onde; con motori, che oltre ad essere assolutamente silenziosi – nonostante abbiano ancora gli originali assi in bronzo – sono anche incredibilmente economici, consumando con i loro 150 cavalli solo 50 litri di carburante all’ora”.
Un motoryachting (oggi destinato a una nuova attività di charter, per la quale è stata affidata alla società svizzera Floating Life gestita da giovani donne dalle idee molto chiare) che viene dal passato ma che è proiettato nel futuro e che rappresenta un buon punto di partenza per il design della nuova generazione.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Amerigo Dal Buono pubblicato sul numero 48 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini dell’archivioo Amico sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali. Per visitare il sito:www.amico.it
pubblicato il 31 Luglio 2021 da admin | in Charter nel mondo | tag: Alberto Amico, Amico & Co, Floating Life, motori Gardner, Ocean Glory | commenti: 0
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