C’è un mare di argomenti fra i quali uno studente dell’Accademia di Belle Arti può scegliere per scrivere la propria tesi di laurea. Simona Gavioli, studentessa bolognese, ha scelto i relitti dopo essere stata colpita da una frase letta in un libro di Alberto Cavanna: “I viaggi terminano, gli uomini muoiono, le storie vengono dimenticate e le navi, pure quelle, in un modo o nell’altro se ne vanno. Così alla fine restano solamente i relitti”. E così, emozionata come avviene il giorno della discussione, si è presentata al proprio relatore con la tesi rilegata e in copertina il titolo: Il relitto dentro di noi. Mai titolo fu più azzeccato. I relitti sono rimasti dentro di lei al punto da spingerla, col passare degli anni, a viaggiare, “armata” di macchina fotografica, in ogni angolo del mondo alla ricerca dei luoghi dove giacciono abbandonati gli scafi di navi, grandi e piccole, che hanno fatto naufragio.
pubblicato il 20 Maggio 2024 da admin | in I grandi relitti | tag: Alberto Cavanna, relitti, Simona Gavioli | commenti: 0Cos’altro avrebbe potuto fare un figlio il cui padre è stato il primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare italiana in età repubblicana, mentre la madre, la contessa Carlangela Durini di Monza, partecipò nel 1930-’31 a quella che venne denominata Spedizione del Sud-Africa? Come minimo diventare un epico personaggio nella storia delle esplorazioni polari italiane. E così fu. Giovanni Ajmone Cat, nato a Roma nel 1934, divenne infatti il primo navigatore italiano a portare a termine due spedizioni antartiche a bordo di un motoveliero armato a vela latina, il San Giuseppe Due, di concezione e costruzione interamente italiana. Giovanni apprese i rudimenti della vela sul lago di Como, dove imparò a navigare su una piccola imbarcazione del 1923. Trasferitosi ad Anzio, nel Dopoguerra uscì spesso in mare come mozzo sulla tartana di un capobarca locale, impratichendosi nell’utilizzo dell’armo a vela latina. Conseguita la laurea in Agraria a Perugia,
pubblicato il 20 Maggio 2024 da admin | in Personaggi, Storie | tag: Almirante Brown, armo a vela latina, cantiere Palomba, Carlangela Durini di Monza, San Giuseppe Due | commenti: 1Svolvær è il capoluogo delle isole Lofoten, arcipelago norvegese a nord del Circolo Polare Artico, che, a dispetto della posizione, gode di un clima temperato (per così dire) grazie al passaggio della Corrente del Golfo. Il luogo è affascinante di per sé: una quantità di isolotti collegati fra loro da una serie di ponti offrono, in estate, un paesaggio quasi bucolico, tutto pascoli, monti e insenature punteggiate da casette colorate, mentre in inverno, coperti di neve, sono uno dei panorami più struggenti che possa capitare di vedere. Così le avrà viste anche Pietro Quercini che nel 1431 vi fece naufragio. Fu salvato dai vichinghi che vivevano sull’isola di Røst, insieme a Værøy la più meridionale e isolata fra tutte. L’italiano rimase a lungo sulle isole riuscendo a carpire i segreti di quella gente, compresa la tecnica di seccare i merluzzi rendendoli duri come pezzi di legno e inattaccabili dalla muffa, gli stockfisk (stoccafisso). Tornato in patria convinse Venezia a intraprendere un commercio di stoccafissi in cambio di sale, introvabile a quei tempi da quelle parti.
pubblicato il 20 Maggio 2024 da admin | in Storie, Viaggi & Rotte nel mondo | tag: baccalà, Circolo Polare Artico, isola di Røst, isole Lofoten, skrei, Steinar Johan Larsen, stoccafisso, Svolvær, Vestfjorden, villaggio di Å | commenti: 2Il capitano William Dampier, navigatore, esploratore e corsaro per la Corona Britannica, nel 1697 descriveva così le imbarcazioni utilizzate sulla costa sud orientale dell’India: “On the coast of Coromandel, they call them Catamarans.” Kattu maram, tradotto letteralmente, significa legni legati assieme. Se l’etimologia proviene dall’Oceano Indiano, va sottolineato come le popolazioni del Pacifico usino fin dalla notte dei tempi un analogo tipo di imbarcazione, la proa.
pubblicato il 1 Aprile 2024 da admin | in Catamarani a vela, Personaggi, Storie | tag: 33 piedi Amaryllis, Alfred Kumalae, Capt. Nat, Centennial Regatta, Enrico Contreas, Herreshoff Marine Museum, Hobie Cat, Kattu maram, Little America’s Cup, Manu Kai, Nathael Herreshoff, Rudy Choy, sistership Tarantella, Stars and Stripes, Tigercat, trifoiler Paul Ricard, Woody Brown | commenti: 0Sulla terraferma e in cielo l’artiglio viene utilizzato dai mammiferi e dagli uccelli per catturare una preda e tenerla ben salda. In mare l’Artiglio è stato utilizzato per catturare, in fondo al mare, e riportare a galla, tenendolo ben saldo, un antico tesoro inabissatosi. Ma in mare un Artiglio ha anche ghermito le vite di alcuni membri dell’equipaggio… Quella dell’Artiglio, ex peschereccio inglese di 300 tonnellate, acquistato dalla So.Ri.Ma. (Società recuperi marittimi) di Genova per essere impiegato nel recupero in mare di relitti a grandi profondità, è una storia di un successo straordinario e allo stesso tempo di una terribile tragedia.
pubblicato il 1 Aprile 2024 da admin | in | tag: Artiglio, Egypt, Florence, Lloyd, Percy Mackinnon, Saint-Nazaire, So.Ri.Ma | commenti: 0In Italia i tesori sommersi li conosciamo soprattutto per i libri di Emilio Salgari. Le avventure del Corsaro Nero e dei pirati della Malesia hanno infati rappresentato per molti di noi e per diverse generazioni una irresistibile attrazione. Più recentemente le avventure dei pirati dei Caraibi, con uno straordinario Johnny Deep, hanno nuovamente avvicinato molte persone a quel mondo e ai tesori nascosti. La loro individuazione è però molto complessa e necessita di approfondite ricerche storiche, mezzi tecnici e, soprattutto, disponibilità finanziarie rilevanti. Molto importante e famosa quella avvenuta nel 1971, dopo anni di ricerche, del galeone spagnolo Nuestra Señora de Atocha,
pubblicato il 1 Aprile 2024 da admin | in I grandi relitti, Storie | tag: Cassirer, Gairsoppa, HMS Victory, Nuestra Senora de las Mercedes, Odissey Marine, tesori | commenti: 0Chi avesse la ventura di navigare per la prima volta sulle torpide acque della baia di Chesapeake, magari nelle prime ore di una mattina brumosa, potrebbe all’improvviso trovarsi davanti a uno spettacolo sconcertante. Una deliziosa casetta bianca in legno, dalla curiosa pianta esagonale, coperta da un tetto rosso brillante e una bella chiostra di abbaini, si erge tra le onde come se fosse la cosa più naturale al mondo. La sensazione di stranimento è ancora più intensa durante le alte maree, quando le acque solitamente placide della profonda insenatura nascondono alla vista i macigni accatastati come protezione ai piedi del bizzarro edificio. In effetti, a uno sguardo più attento questo si palesa ben presto per quello che è, ossia un faro, ma di un tipo davvero particolare. Il suo nome, Thomas Point Shoal Light, lo deve all’insidiosa secca la cui presenza sta a segnalare non solo con una brillante luce intermittente, ma anche con una potente sirena antinebbia. Ci troviamo lungo le frastagliate coste interne
pubblicato il 14 Marzo 2024 da admin | in Fari, Storie | tag: abitare su un faro, Baltimore Harbor Light, Calvert Maritime Museum, Chesapeake Bay, screw-pile lighthouses, Thomas Point Shoal Light, Wolf Trap Light | commenti: 1Quando nel giugno 1989 il “bateau-feu” (nave faro) Sandettie ritorna nel porto di Dunkerque, il terzo per importanza dei traffici marittimi francesi, è accolto dalla popolazione come un eroe. Sui moli e in città si rende omaggio alla nave che per 41 anni ha prestato servizio sui banchi di sabbia più pericolosi della Manica. Il 1989 è l’anno del bicentenario della Rivoluzione ma è anche l’anno che segna la fine di un secolo e mezzo di vita e avventure dei “bateaux-feu”, le navi faro francesi.
pubblicato il 7 Marzo 2024 da admin | in Fari, Storie | tag: banchi di sabbia, bateau-feu, Jacopo Brancati, light-ship, nave faro Sandettie | commenti: 0L’ex stabilimento Florio di Favignana, un gioiello di archeologia industriale, non solo era il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza, ma era anche una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno e rappresentò anche la storia della famiglia Florio. Il complesso, grazie alla sua architettura con grandi archi e i soffitti altissimi, ricorda le cattedrali.
pubblicato il 19 Febbraio 2024 da admin | in Musei in Italia, Storie | tag: Battaglia delle Egadi, ex STabilimento Florio di Favignana, famiglia Florio, famiglia Parodi, l’isola dei Florio, Maurizio Bizziccari, Regione Sicilia, tonnara, tonnara di Favignana | commenti: 0Le immagini sono il miglior supporto per documentare i viaggi, specialmente quelli per mare. La storia delle grandi esplorazioni, realizzate soprattutto all’inizio del Novecento, era supportata da documenti scritti mentre era molto più carente di immagini. Le difficoltà tecniche e le dimensioni delle apparecchiature fotografiche rendevano molto difficile documentare adeguatamente i viaggi. Se parliamo poi di esplorazioni polari dobbiamo aggiungere, alle normali problematiche, le difficoltà ambientali dovute all’umidità, al freddo e all’ambiente marino. Il libro Schackleton in Antartide rappresenta invece una straordinaria eccezione.
pubblicato il 13 Febbraio 2024 da admin | in Personaggi, Storie | tag: Frank Hurley, Riccardo Sassoli, Schackleton in Antartide, tragedia dell’Endurance | commenti: 3Fra i numerosissimi racconti di Charles Dickens ce n’è uno, meno noto di molti altri, in cui l’autore di David Copperfield e de Le avventure di Oliver Twist (ma anche de Il naufragio della Golden Mary) ci racconta la sua traversata da Liverpool ad Halifax e Boston e ritorno, inserita nel suo libro Note Americane. La nave è il Britannia, un vapore in legno di 1200 tonnellate mosso da pale laterali e dotato anche di ampia velatura, come era in uso all’epoca. Il proprietario della nave poteva ben essere orgoglioso del Britannia, concepita con criteri di lusso e di robustezza, dotata di cabine a due/tre posti con divano, stipetto e lavabo personale.
pubblicato il 28 Gennaio 2024 da admin | in Personaggi, Storie | tag: Charles Dickens, Giorgio Grosso, Il naufragio della Golden Mary, racconti di viaggio | commenti: 0Il Falco ha volato alto. Su tutto il Mediterraneo, al di là degli oceani. Non poteva essere altrimenti. Nonostante il tradizionale riserbo di Perini, che ama fare cose grandi con piccolo rumore, il varo del Maltese Falcon, l’evento nautico del 2006, ha stupito il mondo. Il cantiere viareggino è famoso per i suoi grandi velieri supertecnologici, ma il Maltese Falcon, il megayacht di cui stiamo parlando, ha superato ogni immaginazione. È apparso improvvisamente nel panorama quasi immobile della vela internazionale e l’ha sconvolto.
pubblicato il 6 Gennaio 2024 da admin | in Cantieri barche a vela oltre i 15 metri, Cantieri imbarcazioni oltre 30 metri, Storie | tag: cantieri Perini, comandante Bottoni, DynaRig, evento nautico del 2006, Fabio Perini, Gerard Dijkstra & Partners, ingegner Franco Torre, Maltese Falcon, Tom Perkins | commenti: 0Una sera d’autunno del 1994 a Portofino, borgo storico che ha saputo conservare intatto il suo cuore marinaro e la sua anima antica e autentica, difendendoli dall’assalto del lusso e dell’esclusività, delle tentazioni consumistiche, dalle mode dettate dai vip… Attorno a un tavolo sono seduti alcuni amici, legati da una profonda passione per il mare e per la vela. Sono Roberto Sestini, presidente della Siad (Società italiana acetilene e derivati), Giorgio Falk, signore dell’acciaio, Paolino e Pinuccio Viacava, titolari della Taverna del marinaio e Giordano Zucchi, fondatore con i fratelli del gruppo tessile
pubblicato il 26 Dicembre 2023 da admin | in Personaggi, Regate in Italia, Storie | tag: Bombolino, dinghy, Giordano Zucchi, Giorgio Falk, Paolino Viacava, Pinuccio Viacava, Portofino, Roberto Sestini, Trofeo Bombola d’Oro | commenti: 0In inverno il Mare Baltico si copre di una spessa banchisa che può raggiungere un metro di spessore e impedire così la navigazione. Il rompighiaccio Tarmo, costruito nel 1907 nei cantieri inglesi di Newcastle on Tyne per conto dell’amministrazione marittima finlandese, aveva il compito di tenere aperte alla navigazione le vie marittime dei principali porti del sud del Paese, Hanko e Turku, da cui l’economia nazionale dipende fortemente. Con un propulsore a prua e uno a poppa, Tarmo è un rompighiaccio di tipo americano: i due rispettivi motori a tripla espansione, alimentati da cinque caldaie a vapore, sviluppano una potenza di 3850 cavalli. Lo scafo, affilato a prua e a poppa secondo il design dell’epoca, è in acciaio il cui spessore, sommato a quello delle placche di protezione poste a prua e a poppa, arriva sino a cinque centimetri. Il lavoro e la vita a bordo dell’equipaggio, composto da una quarantina di persone, erano organizzati su tre livelli: il weather-deck (ponte esterno), il tweendeck (interponte) e le due sale macchine e caldaie. Sul ponte esterno è situato il ponte di comando completamente esposto alle intemperie: il comandante e i marinai di coperta si proteggevano dal freddo e dalla neve
pubblicato il 22 Dicembre 2023 da admin | in Imbarcazioni a motore oltre 15 metri, Musei nel mondo, Storie | tag: Jacopo Brancati, Koivisto, Kotka, Museo Marittimo Nazionale finlandese | commenti: 0Due anni dopo la Paris–Rouen, prima gara della storia automobilistica, il Cercle de Voile de Paris organizzò sulla Senna, nel bacino di Meulan, la prima corsa di canots automobiles, cioè di barche a motore. Era il 14 maggio 1896 e questa data può essere considerata l’inizio ufficiale dello sport motonautico, anche se si ha notizia di qualche precedente manifestazione agonistica, come per esempio ad Harfleur, nell’estuario della Senna, nel 1892 e di un’altra a Nizza nel 1894, ma in questo caso si trattava di canots à bossoir, cioè di barche di servizio degli yacht ancorati in Costa Azzurra. In questo periodo, scarsamente documentato, l’unica cosa certa è che la culla in cui crebbe e si sviluppò l’attività agonistica motonautica fu la Francia. Per la cronaca, alla gara di Meulan parteciparono otto imbarcazioni che furono divise in due classi, secondo la loro lunghezza e vincitore assoluto risultò – ironia della sorte – l’unica barca con motore a vapore presente.
pubblicato il 10 Dicembre 2023 da admin | in Storie | tag: American Power Boat Association, canots à bossoir, canots automobiles, Cercle de Voile de Paris, Coupe Dubonnet, Elice Club di Carate Lario, Gold Challenge Cup, Harmsworth Trophy, Hélice Club de France, lance automobili, New York’s Columbia Yacht Club, primo club motonautico della storia, Regio Verbano Yacht Club, Riccardo Magrini, sir Alfred Harmsworth, traversata della Manica | commenti: 0
fanno navigare in un vero mare di aromiIl Bellone non filtrato cresce su un terreno sabbioso ed è baciato dal ponentino, accompagnerà egregiamente i tuoi pranzi. Provare