Malore in spiaggia o in acqua? In Veneto
il soccorso arriva dal cielo con un drone
C’è stata un’epoca in cui il soccorso al mare aveva le forme e le sembianze di un bagnino pronto a compiere scatti da centometrista sulla sabbia bollente e a nuotare come un delfino fra le onde per soccorrere un bagnante magari colpito da un infarto. Oggi il soccorso in spiaggia può arrivare invece dal cielo e avere il “volto” di un drone, ovvero uno di quei velivoli radiocomandati a distanza, simili a oggetti spaziali in miniatura, utilizzati in modo particolare per le riprese video aeree ma anche per il controllo del territorio. Droni capaci di far giungere, per esempio, in pochissimo tempo su una spiaggia un defibrillatore, l’apparecchio salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore qualora sia necessario per azzerare il battito cardiaco e ristabilirne il ritmo. Come avviene in Veneto dove il primo defibrillatore arrivato con il drone è atterrato sulla spiaggia di Caorle per un test perfettamente riuscito.
