Il mare come non lo avete mai visto

Maxi Dolphin FC3 100, la perfezione
unisce potenza, leggerezza e comfort

Maxi Dolphin FC3 100, la perfezione  unisce potenza, leggerezza e comfort

Il cruiser di 100 piedi più veloce al mondo.  Così  i progettisti dello studio Finot-Conq hanno definito l’ultima creazione del cantiere Maxi Dolphin, il nuovissimo  FC3 100 realizzato per un armatore particolarmente esigente (rimasto anonimo) che ha scelto il cantiere del Gruppo Moretti dopo aver cercato per  oltre un anno chi fosse in grado di assicurargli uno yacht leggero, potente, elegante e comodo. Tutte caratteristiche che il nuovo scafo, con la sua carena che deriva direttamente dalla lunga esperienza dei progettisti francesi nel settore delle imbarcazioni oceaniche, con slanci ridotti e larghezza massima (8,30 metri) che si prolunga fino a poppa e doppi timoni, ha elevato alla massima potenza. Per esaltarsi nelle più importanti regate del panorama internazionale ma anche per regalare le più profonde emozioni della navigazione durante una piacevolissima vacanza in crociera. Un nuovo splendendo gioiello della nautica made in Italy, lungo 30 metri e mezzo, che abbina alle linee filanti dello scafo  il décor e gli allestimenti degli interni di Pierre Frutschi Architecture & Design, interamente realizzati dalle maestranze del cantiere di Erbusco, in provincia di Brescia,  sotto l’occhio vigile dei responsabili dell’ufficio di Project Design di Maxi Dolphin che hanno “firmato” l’opera con i colleghi francesi di Finot-Conq.

La carena deriva dalla lunga esperienza dei progettisti nelle imbarcazioni oceaniche

Un “gioco di squadra perfetto” che ha permesso di ottenere la perfezione assoluta, alla continua ricerca della leggerezza assicurata dall’impiego di  materiali come nomex, fibre di carbonio a modulo intermedio, preimpregnati e dalle stesse tecnologie impiegate nella costruzione nei racer più estremi. Il risultato è  un’imbarcazione di sole 52 tonnellate di stazza, addirittura una in meno di quanto previsto nei piani di costruzione, dotata di lifting keel da 15 tonnellate che riduce da 5,90 metri a soli 3,50 metri il pescaggio e due cassoni di zavorra (ballast) da 9 tonnellate ciascuna, capace di navigare anche sui bassi fondali, con una notevole rigidità alla vela, caratteristica che esalta le prestazioni che vengono dal poter alzare sul suo albero di 46 metri ben 690 metri quadrati di vele.

Sull’albero di 46 metri si possono spiegare 690 metri quadrati di vele

Il piano di coperta, assolutamente libero dalle manovre, è molto semplice, con il pozzetto destinato agli ospiti subito a poppa della tuga, molto bassa e ampiamente vetrata, che segna appena il profilo laterale dello yacht. Il pozzetto di manovra con le due timonerie ha a poppa un ampio spazio libero sopra il garage del tender mentre il portellone si apre per realizzare la spiaggetta per il bagno. Anche per l’organizzazione del sottocoperta la scelta di fondo è stata quella di una semplicità quasi minimalista abbinata alla massima comodità. Così dal grande living sotto al deck house, che con le sue vetrata offre una vista a 360 gradi sul mare, gli interni si sviluppano, a poppa, con una cabina doppia per gli ospiti, la cucina e gli alloggi del comandante e dell’equipaggio oltre alla sala motore. A prua del salone, altre tre cabine portano a sei i posti letto per gli ospiti, mentre la parte prodiera è interamente dedicata alla suite amatoriale, che si sviluppa per ben cinque metri di lunghezza lungo la murata di sinistra. Negli interni le tonalità sono quelle del bianco opaco per le tappezzerie e i cielini con gli elementi strutturali lasciati in evidenza e nei quali, così come nei mobili a parete, si esalta la trama e il nero lucido della fibra di carbonio.

L’armatore ha impiegato un anno a trovare il cantiere adatto. Che in 16 mesi ha realizzato il suo sogno

Un’opera d’arte che ha richiesto 16 mesi di lavorazione, mentre è probabile che siano moltissimi anni per i quali questo scafo continuerà a rappresentare uno straordinario punto di riferimento per la cantieristica nautica mondiale.

Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline

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  • Emiliano ha detto:

    La nuova barca di Maxi Dolphin non è bellissima. Di più!!!! Al governo italiano faccio questa domanda: abbiamo una cantieristica d’eccellenza assoluta e invece di sostenerla, promuoverla, cosa facciamo? Niente!

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