C’è un mare di argomenti fra i quali uno studente dell’Accademia di Belle Arti può scegliere per scrivere la propria tesi di laurea. Simona Gavioli, studentessa bolognese, ha scelto i relitti dopo essere stata colpita da una frase letta in un libro di Alberto Cavanna: “I viaggi terminano, gli uomini muoiono, le storie vengono dimenticate e le navi, pure quelle, in un modo o nell’altro se ne vanno. Così alla fine restano solamente i relitti”. E così, emozionata come avviene il giorno della discussione, si è presentata al proprio relatore con la tesi rilegata e in copertina il titolo: Il relitto dentro di noi. Mai titolo fu più azzeccato. I relitti sono rimasti dentro di lei al punto da spingerla, col passare degli anni, a viaggiare, “armata” di macchina fotografica, in ogni angolo del mondo alla ricerca dei luoghi dove giacciono abbandonati gli scafi di navi, grandi e piccole, che hanno fatto naufragio.
Non per fotografare scafi sommersi, sepolti sui fondali e ricercatissimi dai subacquei. A Simona Gavioli interessano solo i fantasmi che affiorano in superficie, scafi sventrati adagiati per sempre lungo le scogliere, a volte insabbiati ai margini di arenili deserti, dilaniati, scrostati corrosi, brandelli di lamiere che lasciano intuire ponti e murate, squarci aperti che fanno rivivere il dramma di un affondamento.
Ogni scatto è una tappa di un viaggio nella storia di una nave, del suo affondamento, del suo passato, ma anche del suo presente, visto che, come scrive Simona Gavioli, “incagliato su un basso fondale, abbandonato all’ambiente senza alcun progetto di recupero, il relitto diventa solitario padrone del paesaggio circostante”.
Il risultato sono immagini che immortalano un passaggio in cui domina il contrasto tra ciò che è vivo e ciò che e morto capace di suscitare un formidabile sussulto di emozioni, di suscitare memorie, di inondare la mente di pensieri, di attrarre e stregare così come la morte, così come le fine che incombe. In un parallelismo infinito fra la vita e la morte di una nave e l’esistenza e la fine dell’esistenza di un uomo, gli scogli che incontra nella sua vita, le illusioni e i tradimenti. Ma anche la morte e la non scomparsa, il sopravvivere nella memoria. Proprio come avviene ai relitti.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Giuseppe Meroni pubblicato sul numero 48 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Simona Gavioli sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali. Per visitare il sito:www.myspazioblue.it
pubblicato il 20 Maggio 2024 da admin | in I grandi relitti | tag: Alberto Cavanna, relitti, Simona Gavioli | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024