Thomas Whitcombe fu uno dei maggiori autori di scene di battaglie navali attivi tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento: curati nei minimi dettagli, i suoi quadri ci offrono un’utile e precisa testimonianza sulla navigazione militare ai tempi della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche. I documenti a nostra disposizione ci forniscono ben poche informazioni sulla sua vita: egli nacque a Londra, probabilmente il 19 maggio 1763, anche se alcuni studiosi tendono ad anticipare la sua data di nascita. Non conosciamo i suoi maestri, né le tappe della sua formazione pittorica: ignoriamo se seguì un corso di studi regolari o se piuttosto fu un autodidatta. Nella sua carriera dipinse numerose marine ambientate non solo in Gran Bretagna e in Francia, ma anche nei pressi del Capo di Buona Speranza, Madera, Cuba e Capo Horn; tuttavia non siamo in grado di affermare se egli abbia veramente viaggiato in quei luoghi o si sia semplicemente servito di alcune incisioni come modelli.
Sappiamo che visse e lavorò a Londra, nei pressi del Covent Garden e a Somers Town. Divenne famoso per i suoi ship portraits, veri e propri ritratti di navi, raffigurate con estrema precisione e attenzione. Non meno accurate le sue marine, le vedute di porti o le drammatiche scene di uragani e tempeste in mare, con le navi colpite dal vento e dalle onde impetuose. La sua pittura è nitida e incisiva, attenta a cogliere le minime sfumature e nello stesso tempo vivace e dinamica, puntuale e, quando necessario, impetuosa e coin- volgente. Whitcombe sa unire l’esigenza di fedeltà storica e l’obiettivo dichiaratamente descrittivo e didattico di alcune sue composizioni, con una felice vena lirica e poetica, che rende i suoi quadri particolarmente attraenti anche a un pubblico non specializzato.
Tra i suoi numerosi dipinti ricordiamo innanzitutto più di 150 tele dedicate alle principali battaglie navali affrontate dalla Royal Navy, tra le quali è sufficiente ricordare La battaglia delle Saintes e La battaglia di Camperdown, entrambe al National Maritime Museum di Greenwich. I suoi dipinti divennero ben presto famosi, tanto che fu incaricato di eseguire circa cinquanta scene di battaglia navale, che furono utilizzate per illustrare il volume commissionatogli da James Jenkins, intitolato “The naval achievements of Great Britain”, pubblicato nel 1817, poco dopo la fine delle guerre napoleoniche. L’opera ebbe una vasta diffusione e contribuì ad accrescere la fama del pittore e, di conseguenza, le richieste di quadri. La prima caratteristica delle sue tele è la meticolosa precisione con la quale dipinge le diverse navi protagoniste delle sue marine, come possiamo vedere, per esempio, nei quadri intitolati The return to Dover e A Royal Naval frigate running down the Channel with a cutter shortening sail off her stern and a large man-o’war anchored off the North Foreland. Non sappiamo se Whitcombe abbia avuto la possibilità di navigare su qualcuna di queste imbarcazioni o se si sia limitato a studiarle nei porti, ma in ogni caso le conosceva davvero bene e le sapeva raffigurare nei minimi dettagli.
Un secondo aspetto, che possiamo notare, è la capacità di rendere con straordinaria efficacia le onde del mare, spesso raffigurato agitato e impetuoso, per rendere la scena più dinamica e incisiva. Lo possiamo rilevare nei dipinti intitolati The British fleet in the Channel off the entrance to the harbour at Playmouth with Rame Head seen in the distance e An English frigate off the Needles. In entrambe le composizioni l’artista sceglie un punto di vista molto basso e ravvicinato, così da porre lo spettatore proprio nel vivo della scena, in un punto dove egli possa provare le stesse emozioni dei marinai che stanno coraggiosamente lottando contro il vento e le onde. In altre opere, come A crowded flagship of an Admiral of the Blue passing Mount Edgumbe as she closes into port at Playmouth, Whitcombe preferisce atmosfere più tranquille, testimoniate dall’atteggiamento calmo e rilassato dei personaggi in primo piano, raffigurati sulla costa, mentre osservano il passaggio di una grande nave da guerra. Non mancano, infine, i quadri in cui il pittore ci racconta alcuni episodi meno comuni, ma ugualmente interessanti, come il quadro intitolato A dismasted ‘74’ undertow by a battle-scarred sloop, in cui si vede una nave da guerra disalberata (forse durante una battaglia), che viene trainata da un’altra imbarcazione più piccola.
Comune a tutte le sue creazioni è la splendida resa pittorica dei cieli, per i quali usa varie e diverse tonalità di azzurro, e delle nuvole, ora candide e soffici, quasi impalpabili, ora grigie, ora nere, cariche di pioggia e minacciose. La sua tavolozza è ricca di colori e di sfumature, che egli sa usare con estrema padronanza e sicurezza. Whitcombe sa dosare le luci con straordinaria maestria e riesce a infondere nelle sue composizioni una forte carica visiva ed emotiva. Altre sue opere di rilievo sono Battle Scene in the English Channel between American Ship Wasp and the English Brig Reindeer, dipinto nel 1812 e ora esposto all’Art Institute di Chicago, Off the Dover Coast, eseguito nel 1820 e ora al Museum of Art di Indianapolis e A British Man of War before the Rock of Gibraltar, del Denver Art Museum.
Tra il 1783 ed il 1824 Thomas Whitcombe partecipò a ben 56 mostre della Royal Academy di Londra ed espose anche alla British Institution ed alla Royal Society of British Artists. La sua data di morte non è documentata e si colloca tra il 1824 ed il 1834. Oggi le sue opere sono regolarmente presenti nei cataloghi della principali vendite all’asta di tutto il mondo.
Tra le cifre più alte, spuntate dai suoi quadri, segnaliamo i 157.531 euro spesi da Christie’s a Londra il 31 ottobre 2007 per il quadro View of St. Helier, Jersej, with Elizabeth Castle beyond, i 96.187 euro paga ti per Lord Rodney’s Victory at Dominique, in asta il 19 maggio 2000 da Heathcote Ball & Co. a Leicester e gli 86.364 euro raggiunti da un lotto di due opere, intitolate rispettivamente The Capture of the Cape of Good Hope e H.M.S. Diadem & the Squadron, offerto da Sotheby’s a Londra il 6 novembre 2007.
Testo di Gabriele Crepaldi pubblicato sul numero 66 di Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 27 Dicembre 2021 da admin | in Quadri, Quadri & arredi | tag: Gabriele Crepaldi, James Jenkins, quadri di battaglie navali, ritratti di navi, ship portraits, Thomas Whitcombe | commenti: 0