EurekArt, l’arte ha “trovato” la maniglia
che apre nuovi orizzonti sul mare del design
Gli studenti del liceo classico lo sanno bene: tradotto dal greco “eureka” significa “ho trovato”. Ma lo sa spesso altrettanto bene anche chi ha studiato fisica e ricorda perfettamente la parola pronunciata da Archimede, fisico, matematico e inventore di Siracusa, dopo aver scoperto il principio che regola la spinta verso l’alto di un corpo immerso in un liquido. Nel vocabolario personale di Giangi Razeto, designer italiano di maniglie per porte, accessori per super yacht, gioielli e scultore, dal 2000 al timone del reparto Innovazione & Design. di F.lli Razeto e Casareto S.p.A, a quella prima persona del tempo perfetto del verbo greco si sono aggiunte una lettera r e una t finali, diventando EurekArt. Che, tradotto, significa trovare l’arte. Come per esempio, quella che consente a una maniglia non solo di aprire una porta, ma di spalancare nuovi orizzonti nel mare del design. Orizzonti che moltissimi visitatori del Salone nautico internazionale di Genova 2025 hanno potuto esplorare in anteprima visitando lo stand dell’azienda di Sori con i riflettori accesi in particolare proprio sulla nuova collezione di maniglie interamente realizzate a mano, di volta in volta personalizzate per ogni imbarcazione. Un’anteprima assoluta per una nuova collezione nata, come ha spiegato lo stesso artista, dal desiderio di “cavalcare la mia passione per la scultura e di portare questa sperimentazione anche su una semplice maniglia”, esplorando nuovi orizzonti nel mare del design grazie anche alla collaborazione artistica con il fotografo Claudio Colombo, autore della mostra “Il respiro del mare”. “Le sue immagini degli orizzonti maldiviani , quella sottile linea che separa cielo e mare, aria e acqua, hanno ispirato Giangi Razeto a immaginare maniglie come reliquie sommerse, conservate negli abissi e restituite dal tempo come preziosi custodi di racconti di mare”, si legge nella presentazione della nuova collezione che in fiera ha visto presentate otto fotografie di Claudio Colombo, ognuna affiancata a una maniglia. Aprendo le porte della fantasia su un fantastico incrocio fra arte, design e memoria.





































