Medusa in silicone
Oggetto ornamentale realizzato in materiale plastico di silicone a forma di medusa di dimensioni 20×75 costituito da 3 elementi: un cappello, una gabbietta interna al cappello per contenere una luce a led a batterie e 30 tentacoli. I tre elementi vengono realizzati separatamente e dopo asciugatura assemblati. La medusa può essere trasparente o colorata. L’oggetto è stato ideato da Silvia Trotta e brevettato presso la Camera di Commercio di Roma con il numero di serie 0000099595 del 26 Luglio 2013.
Segnavento in legno
Un oggetto molto particolare, costruito completamente in legno che indica la direzione del vento. Quando è in movimento sembra che l’omino faccia muovere tutto il meccanismo. In realtà è il vento che lo mette in movimento e tanto più è forte il vento tanto più sembra che l’uomo fatichi molto per muovere il meccanismo. Costruito da Ante Milasic dell’isola di Hvar. Un segnavento simile si trova sulla sua bottega di artigiano nella cittadina di Starigrad. Un’insegna vistosa, soprattutto quando spira forte il vento. Il laboratorio di Ante è un gran bazar dove sono in mostra, oggetti di legno, modelli di barche in costruzione e modelli di imbarcazioni a vela risalenti alla fine dell’800 e costruiti dal padre e dal nonno del nostro artista-artigiano. Vale la pena di visitare questo laboratorio che si trova lungo la strada per arrivare al porto dei traghetti per l’Italia.
Grand Banks 42 Modello cm. 85x 51x 22
Il modello è la riproduzione in scala del famoso Grand Banks 42 piedi nato dalle idee di grandi architetti navali americani. All’inizio le prime imbarcazioni a motore diesel furono costruite completamente in tek in Hong Kong. Negli anni, causa la grande richiesta, ne furono costruite molte e molto lussuose in vetroresina, a Singapore fin dal 1972. Oggi, che è un’icona riconosciuta in tutto il mondo, una dozzina di costruttori si sono appropriati della linea Grand Bank per costruire yacht similari e venderli con altri nomi. Nessuno però è riuscito ad eguagliare la qualità della costruzione, per cui i Grand Bank sono famosi. Nessun’altra imbarcazione ha potuto eguagliare il design di Ray Hunt, lo scafo blu scuro con una striscia color oro, due potenti motori diesel, la falchetta in tek. Un’imbarcazione con un disegno senza tempo con elevatissime performance.
I Grand Banks hanno cercato di catturare lo spirito di un’idea nautica combinandolo con un equipaggiamento di pregio e tecniche di costruzione eccellenti. Chi acquista un Grand Bank entra a far parte di una comunità e i proprietari condividono uno “stile di vita GB” formando la Owners’ Association che ogni anno organizza un evento particolare.
Scrimshaw portatovagliolo a forma di sirena
Gli scrimshaw narrano l’epopea della marineria americana dell’ottocento. Si trattava in genere di denti di capodoglio sui quali i marinai di Nantucker, New Bedford e di altri porti del New England incidevano la dura superficie ossea creando immagini molto suggestive. Con la stessa tecnica. Comandanti e balenieri, mozzi e gabbieri, dopo aver prelevato pezzi di osso dei mammiferi marini, si avventuravano anche nella realizzazione di svariati oggetti d’uso corrente, per farne dono alla moglie che li attendeva o per fare un omaggio all’armatore. In questo caso, l’ignoto artista ha voluto raffigurare una sirena realizzando un porta tovagliolo.
Scrimshaw portatovagliolo con scena erotica
I primi scrimshaw conosciuti sono Olandesi e risalgono al seicento, ma poiché sono rarissimi, si trovano solo nei musei navali. Con l’esplodere della caccia alla balena per tutto il XIX secolo si generò una forte produzione di questo tipo di arte. Tanto che nel 1826 in una pagina del giornale di bordo del brigantino New Bedford By Change si legge: “Durante le ultime ventiquattro ore il tempo si presenta con venti leggeri e livello di brezze e la nebbia è fittissima. Non stiamo navigando. Siamo tutti occupati nello scrimshanting”.
Le opere venivano realizzate con una tecnica particolare. Dopo aver immerso gli ossi dei mammiferi marini per alcune ore in un secchio colmo di acqua di mare, venivano raschiati e lucidati con un pezzo di pelle di squalo. Successivamente con l’ago utilizzato per cucire le vele, si incideva l’osso seguendo poi le linee del disegno tracciato, con l’inchiostro di china. Se mancava l’inchiostro si usava il nero fumo depositato nelle lampade a petrolio.
Per questo scrimshaw l’artista si è sbizzarrito a creare una scena erotica e un portatovagliolo molto originale.
Scrimshaw apribottiglia
Un grande collezionista di scrimshaw era il presidente americano John Fitgerald Kennedy, che ne possedeva 37 pezzi ottocenteschi di notevole valore, alcuni dei quali donati alla moglie Jaqueline, e offerti in seguito a un museo di New Bedford.
Considerato il crescente numero di collezionisti, è nata negli Stati Uniti un’industria di riproduzioni, spacciate anche per pezzi autentici. Un sistema per valutare l’antichità di uno scrimshaw si basa sull’esame della profondità delle scanalature che formano il disegno e accolgono l’inchiostro: se sono profonde significa che l’oggetto è recente. Inoltre uno scrimshaw d’epoca assume un colore che tende al giallino e spesso presenta piccole crepe. Charles Barnes, celebre giornalista americano, ha scritto: “Collezionare scrimshaw è un hobby indubbiamente inusuale. Del resto John Kennedy era un uomo inusuale”. Proprio l’essere fuori dal normale rende affascinante fare una raccolta di scrimshaw.
Scultura che ricorda una sirena cm. 45×30
Si tratta di una scultura in ottone costruita e inventata da Claudio Mei. Una Sirena particolare con tanti capelli che scendono sul volto. Molto diversa dalle sirene poppute delle polene adagiate sulle vecchie imbarcazioni a vela. Fa da base della Sirena una pietra piatta trovata sulla battigia e utilizzata dall’artista. Un oggetto unico nel suo genere. Le sirene fanno parte dell’immaginario collettivo, ci ricordano il viaggio di Ulisse nel Mediterraneo, ma esiste pochissima iconografia su di loro. Forgiando questa opera in metallo, Claudio Mei ha voluto fare un omaggio alle donne e al mare.
Nantucket Heart Shap Box
Una replica fedele di cestino di vimini in stile Nantucket.
Una lavorazione unica e riconoscibile che nasce circa 150 anni fa a bordo delle prime navi faro che stazionavano al largo dell’isola di Nantucket in Massachusetts. Gli uomini che si prendevano cura delle navi faro passavano il tempo facendo cestini per avere un extra stipendio e creare un diversivo al loro confino.
Uno degli aspetti più tipici di questi cestini è l’uso di stampi in legno. Il legno usato inizialmente era quello degli alberi che davano una incredibile durata e resistenza anche paragonata ai più moderni materiali. Per questa replica sono state usate canne di qualità e i dettagli sono in legno di noce o frassino. Le decorazioni degli scrimshaw e le chiusure sono realizzate a mano su ossa di mucca.
fanno navigare in un vero mare di aromiIl Bellone non filtrato cresce su un terreno sabbioso ed è baciato dal ponentino, accompagnerà egregiamente i tuoi pranzi. Provare