Trabocchi, i pontili-macchine da pesca
prendono all’amo un mare di turisti
“Una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili a un ragno colossale…”. Così Gabriele D’Annunzio descriveva il trabocco nel suo “Trionfo della morte”, romanzo dato alle stampe nel 1894. Centotrent’anni più tardi quelle antiche macchine da pesca su palafitta, risalenti al XVIII secolo, tornano protagoniste nelle pagine di un libro: un piccolo volume, di 24 pagine pronto non più a far viaggiare i lettori con la fantasia, ma a mettersi in viaggio per andare a scoprire i tesori turistici di un tratto di costa dove il “Vate”, che a San Vito Chietino aveva un suo “eremo”. Un tratto di costa di cui la nuova “Guida al turismo nautico nella Costa dei Trabocchi”, descrive porti turistici, approdi, rimessaggi, distanze nautiche fornendo tutti i consigli utili
