Abeille Bourbon, il rimorchiatore senza
paura che in mare sfida ogni tempesta
Abeille Bourbon, il rimorchiatore senza  paura che in mare sfida ogni tempesta

La prima cosa che colpisce è lui, il rimorchiatore. A guardarlo si capisce il perché al mondo non ci sono altre barche come quelle venute fuori dai cantieri di Mylebust in Norvegia per la compagnia Abeilles International, oggi appartenente al gruppo Bourbon. La società ha natali antichi (è nata nel 1864) e una vocazione unica: le sue piccole ma possenti api (abeilles) da sempre bottinano, trascinando fuori dai pericoli e scortando in porto, i mastodonti dei mari. Dal 1975 la società ha deciso di concentrare la sua attività sui rimorchiatori d’alto mare. Ha una flotta di 5 mezzi e gli ultimi due, l’Abeille Bourbon (di base a Brest in Bretagna) e l’Abeille Libertè (ormeggiata a Cherbourg, in Normandia) sono stati varati nel 2005. Affittate dalla Marina nazionale francese le api sono navi possenti, eccezionali, in grado di uscire in mare con ogni tempo, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, di spaccare il ghiaccio,
fronteggiare uragani, rimorchiare qualsiasi gigante in avaria, dai transatlantici alle superpetroliere, dalle portaerei alle piattaforme petrolifere. La loro missione è assicurare le operazione di assistenza nelle zone di maggior traffico sulle coste francesi, ma possono anche soccorrere navi in difficoltà fino a 200 miglia al largo. E l’Abeille Borbon ha come teatro di operazioni uno dei tratti di mare più tormentati, tempestosi e trafficati del pianeta: il mare dell’Iroise davanti a Brest e alla Bretagna. Oltre l’isola di Ouessant, l’Atlantico si infuria spesso: siamo oltre il famigerato quinto meridiano, quello su cui si agganciano gli ultimi frammenti della Francia: piccole isole, scogli, secche traditrici e fari. I fari più belli inquietanti e tormentati del pianeta.

Con il mare forza 7 è in grado di viaggiare a 17 nodi

Qui le correnti raggiungono i 9 nodi, le maree sono tra le più alte del mondo, le onde si sollevano a dismisura e si incrociano sui bassi fondali, le tempeste hanno la loro nursery preferita. Da vero cacciatore di tempeste (Cacciatori di tempeste è il titolo del bellissimo libro di Hervé Hamon dedicato all’Abeille Fiandre edito da Mursia nel 2001) l’Abeille Bourbon ha i numeri per affrontarle: 4 motori tutti Rolls Royce, una potenza di oltre 21.000 cavalli, un tiro di 200 tonnellate (ma ne sopporta 500) e una velocità massima di quasi 20 nodi anche se sono i quasi 17 che tiene con il mare forza 7 che fanno più impressione. È costato 25 milioni di euro, ma quando fuori il mare è forza 11 lui salpa comunque. Tuttavia una barca come questa è nulla senza l’arte di chi la governa. Sono gli uomini la qualità migliore dell’Abeille, uomini che per mestiere fuggono la sicurezza, escono in mare solo quando il gioco si fa duro, anzi durissimo. Lasciano il porto di Brest quando l’anemometro supera i 25 nodi e portano il rimorchiatore a Capo Camaret e a Ouessant se rinforza ancora, pronto a intervenire in meno di 40 minuti. Due equipaggi di 12 uomini si alternano ogni mese, 24 uomini che hanno una tempra forgiata dalla tempesta anche se non si credono fuori dalla norma: hanno fidanzate, mutui da pagare, mogli e figli che li aspettano a casa. Credono che il loro sia solo un mestiere ma non lo è. Certo, hanno a loro disposizione un mezzo eccezionale, ma le circostanze in cui operano sono più che eccezionali e la tecnica non basta. Ci vuole creatività, intuizione, rapidità di decisione, esperienza, iniziativa e un pizzico di follia per affiancare una portacontainer durante un uragano, agganciarla e trarla in salvo nel buio della notte, con la costa sottovento. Avendo poi la faccia tosta di chiamare tutto questo “ordinaria amministrazione”. E così arriviamo all’ultima delle qualità dell’Abeille: la sua missione.

La Francia ha affittato i rimorchiatori e li usa per la sicurezza

Il rimorchiatore non è una barca da record e il suo equipaggio non è un gruppo di amanti dell’off limits. L’Abeille Bourbon, come le sue sorelle, svolge una missione di pubblico servizio: interviene su indicazione del Comandante del Dipartimento marittimo, al caldo nel castello di Brest, ogni volta che una nave segnala una situazione di pericolo o quando il Cross, il centro regionale di sorveglianza e di salvataggio, individua sui radar una situazione anomala: una nave che non rispetta i corridoi di navigazione imposti al largo di Ouessant dopo il disastro dell’Amoco Cadiz nel marzo del 1978. Quel disastro (il più grave mai verificatosi sulle coste francesi) non solo ha indotto il governo a costringere il traffico di passaggio a seguire ben delimitate corsie di salita e discesa che si estendono fino a 27 miglia a ovest di Ouessant, ma ha anche modificato i rapporti tra il rimorchiatore di salvataggio e la sua “preda”. Prima infatti era usanza che il rimorchiatore contrattasse con la nave in avaria il prezzo della sua salvezza: un’operazione ai limiti dell’etica e quanto mai rischiosa per navi, uomini e coste. Gli armatori infatti aspettavano fino all’ultimo momento a dare il via a operazioni che magari avrebbero salvato la vita dell’equipaggio e il carico, ma sarebbero loro costate un occhio della testa. Oggi, nonostante la società armatrice delle Abeille mantenga il suo statuto privato, i rimorchiatori sono di fatto affittati dallo Stato e sono quindi tenuti a prestare soccorso, così come le navi sono obbligate a accettarlo. I costi del servizio reso non sono di competenza del comandante del rimorchiatore, che parla con quello della nave in pericolo solo di manovre, modalità di traino, possibili ridossi e rotte sicure. Offre competenza e aiuto senza mercanteggiare. È un professionista del salvataggio non un corsaro. Di notte, quando la tempesta è un’entità possente e misteriosa perché non si ha il tempo né il modo di prevedere l’onda e di calcolarne l’impatto, tutto è caos. Il rimorchiatore infilza l’onda, la frantuma, la cavalca e l’onda lo sommerge, lo percuote, lo schiaccia. Allora sull’Abeille, dicono, si può vedere il vento bianco di sale e schiuma e si può sentire la musica. Sono le sue murate, le sue antenne i suoi radar a vibrare. Ma qualcuno giura che sia la voce stessa della tempesta.

Testo di Nicoletta Salvatori, pubblicato sul numero 57 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.

pubblicato il 30 Gennaio 2025 da | in Cantieri imbarcazioni oltre 30 metri, Imbarcazioni a motore oltre 15 metri | tag: Abeille Liberté, Amoco Cadiz, Hervé Hamon, Mylebust | commenti: 3
  • Salvatore ha detto:

    Storie eccezionali, fascino irresistibile, le mie piu’ sincere congratulazioni per il webmaster e per il resto dell’equipe.

  • Massimo Crosta ha detto:

    Mi piacerebbe visitare uno di questi rimorchiatori. Sapete se ciò è possibile? E, nel caso le modalità. Grazie, per la vostra risposta.

  • Monetti Diego Marino ha detto:

    Bello bellissimo ma in nessuna scala il mare va oltre forza 9!!!!

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