Napoli, porticciolo di Santa Lucia. In una profumata mezzanotte di maggio, cento barche si avviano alla partenza della Tre Golfi, la storica regata che da sempre parte in notturna. Un pubblico elegante e un po’ fané si gode lo spettacolo dalla terrazza del Circolo Italia: le vele sembrano d’argento alla luce delle fotoelettriche, le barche scivolano silenziosamente nel buio. L’atmosfera è un po’ da golden age dello yachting e l’entrata in scena di Mic Nic aggiunge un ulteriore tocco di classe. Vestita d’un bianco smagliante, interrotto solo dalla linea di galleggiamento rossoblù, che sono i colori del Crv Italia, sbuca agile dal molo frangiflutti e con un fluido giro su se stessa porge la poppa a pochi metri dal pontile del circolo. L’armatore in blazer afferra la passerella…aiuta gli ospiti a salire e si imbarca a sua volta. Manovra perfetta; la barca riguadagna silenziosamente il largo con una maestosa semplicità d’altri tempi, seguita dagli sguardi ammirati dei pur intransigenti velisti del più antico tra i circoli partenopei. Diceva un famoso yacht designer che se una barca bella è senza dubbio marina, il viceversa non è scontato, ma secondo Federico Imbert, armatore di Mic Nic, c’è di più: “Il fascino di una barca classica non è solo nell’eleganza delle linee e nel modo in cui tiene il mare, ma anche nel piacere di rivivere atmosfere, cultura, tradizioni che stanno via via scomparendo”. Personaggio di spicco della finanza internazionale, Federico Imbert, yachtman da sempre, conserva gli inconfondibili tratti del signore napoletano, che naturalmente si riflettono nell’ospitalità di bordo e in mille piccoli particolari. “Cercavo da tempo un Alalunga di queste dimensioni e quando il broker Sagramoni me l’ha segnalato era del suo secondo armatore, l’industriale monzese Stefano Riva; l’ho visto in perfette condizioni e non me lo sono lasciato scappare.
Era il 29 febbraio 2005″. Mic Nic è un Alalunga 22 varato nella primavera del 1987 dal Cantiere navale Santa Margherita, con lo scafo in triplo fasciame di mogano e una bella sovrastruttura, contenuta e slanciata. Racchiude in se tutta l’esperienza di Mario Spertini, che ha ricevuto, a 87 anni, il premio “I Grandi della Nautica”. Spertini infatti è stato un uomo chiave nello sviluppo del motoryachting: sua la prima barca italiana con flying bridge e suo il marchio Alalunga, sinonimo di originalità ed eleganza, apprezzato in tutto il mondo. La barca ha linee pulite, di un’eleganza senza tempo; sottocoperta, il layout si deve ai primi armatori, i tedeschi Helen e Manfred Keppel, perché allora le barche prodotte dal cantiere erano rigorosamente custom; il nome, mai cambiato, deriva dalle prime sillabe di quelli dei loro due figli. Oltre alla grande amatoriale, ha due comode cabine gemelle per gli ospiti. L’alloggio equipaggio è egualmente confortevole e funzionale.
Tanto spazio e tanta sobrietà in una barca che è rimasta praticamente identica all’originale, perfetta come appena uscita dal cantiere, forse proprio perché è difficile migliorarla. Solo i motori sono stati cambiati nel 2010: oggi monta due Cat da 1150hp, contro i 945hp dei due motori originali Mwm Deutz. La velocità di crociera è di 22 nodi, la massima di 27 (sfruttando al 60/70 per cento la potenza), l’autonomia di 20/27 ore.
“Con eliche più potenti si farebbero tranquillamente 30 nodi”, ci dice il comandante Peppino, “perché ha una carena insuperabile, il vero punto di forza delle barche di Spertini: con mare formato di prua, su un Alalunga vai dritto, tieni la rotta e mantieni una manovrabilità straordinaria; con molte altre barche, invece, è meglio virare subito e prendere il mare al mascone”. Oggi Mic Nic ha come porto di base Marina Cala degli Aragonesi a Casamicciola, Ischia, una location strategica nel golfo di Napoli, a un passo dalle Pontine e dalla costiera amalfitana. Il marina è diretto da Sebastiano Stajano con professionalità, cortesia e a prezzi ragionevoli per di più. Da qui, con il suo capitano e il secondo, Antonio Piccardi, Mic Nic è in grado di andare ovunque, come in effetti fa, navigando dalla Costa Azzurra alla Turchia, impeccabile testimone di cultura e tradizioni marinare.
Testo di Fabio Ratti, pubblicato sul numero 69 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Francesco Rastrelli sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. È fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 1 Luglio 2014 da admin | in | tag: Alalunga, Antonio Piccardi, broker Sagramoni, Cantiere navale Santa Margherita, Circolo Italia di Napoli, Crv Italia, Federico Imbert, Marina Cala degli Aragonesi, Mario Spertini, Mic Nic, Sebastiano Stajano, Stefano Riva, Tre Golfi | commenti: 4
È tutto vero, ho passato una vita sulle barche e da circa 10 anni ne ho una simile rimotorizzata, ho girato tutto il Mediterraneo e qualche volta sono incappato in mare brutto, ma veramente brutto, mare dove non si vedevano nemmeno i traghetti,eppure questo gioiello uscito dalle mani del maestro Spertini è fantastico, dà l’impressione di una barca militare fatta per stare proprio nel mare. Grazie Mario per tutti i momenti che ci hai regalato!
Bell’articolo per una barca di legenda; è interessante avere l’esperienza di un armatore. Che peccato che non esista più il cantiere. Sono un grande appassionato di questo cantiere e sto cercando archivi. Poi, Salvatore, se vuole dividere la sua esperienza di Alalunga con me sarebbe molto gentile da parte sua, se come sto progettando di acquisire un tale imbarcazione. La ringrazio in anticipo se vorrà contattarmi. Cordiali saluti.
Ho lavorato parecchi anni nell’ufficio tecnico del cantiere Santa Margherita dove ho conosciuto il disegnatore storico dell’epoca Spertini. Insieme a lui dal 1998 abbiamo costituito uno studio professionale nel quale ci occupiamo di assistenza tecnica (cantieri e armatori, disegni e progettazione) e in principal modo di refitting soprattutto di imbarcazioni in legno. Essendo entrambi ex-Alalunga siamo sempre alla ricerca di informazioni su queste fantastiche imbarcazioni per tenere aggiornato il nostro registro e
saremmo grati a chi volesse collaborare. Per contatti: studiosea98@gmail.com
Salve a tutti, un’idea bellissima sarebbe raccogliere tutti i possessori di Alalunga e organizzare un raduno, quest’anno la mia Alalunga è in cantiere per un restauro importante e più la seguo più me ne innamoro, queste barche non solo solo uscite da mani esperte ma a loro è stata consegnata un’anima che senti ogni volta che la vivi. Il mio numero di telefono è 3457456873, chi vorrà contattarmi sarà il benvenuto!