L’impresa del trimarano che ha navigato
per centinaia di chilometri sulla terra
Navigare tenendo una rotta prestabilita nonostante un mare di ostacoli quasi insormontabili, magari fra onde paurose e venti da uragano, o in acque considerate da secoli trappole mortali per le secche e gli scogli affioranti o per le correnti capaci di non far capire più nulla neppure al più esperto lupo di mare, può essere un’impresa ai confini dell’impossibile. Ma ci possono essere sfide ancora più difficili. Per esempio mettersi al timone di un maxi trimarano e farlo navigare, per centinaia e centinaia di chilometri, sulla terraferma, affrontando autostrade e cavalcavia, stradine e rotatorie che spesso metterebbero in difficoltà perfino un conducente di un furgone. Una sfida impossibile per tutte le imprese di autotrasporto interpellate da chi, quel gigantesco trimaramo, l’aveva costruito e ora doveva trasportarlo, con pezzi lunghi fino a sfiorare e 30 metri, dal cantiere in provincia di Bergamo alla Costa atlantica della Francia, per metterlo finalmente in acqua. Una sfida giudicata persa in partenza da tutti, tranne che da un’impresa di autotrasporti,
