“Sono diventato giornalista-pubblicista nel 1972, con lo scopo preciso di scrivere di attività subacquee, quando i media si occupavano di subacquea solo per eventi di cronaca nera. Da allora ho scritto più di 6000 articoli, quasi tutti conservati gelosamente nel mio archivio, e sono state pubblicate più di cento mie foto in copertina su riviste di tutto il mondo”. Inizia così il “racconto” della vita in mare di Gianni Risso, giornalista e fotografo e indiscussa memoria storica della subacquea italiana, “nato l’8 marzo 1941 a Bogliasco in provincia di Genova, segno zodiacale pesci”, come aggiunge immediatamente, quasi a sottolineare che il suo destino sott’acqua fosse stato scritto già al momento del parto.
E questo nonostante a un certo punto della sua infanzia la sua vista sembrava aver preso tutt’altra direzione: sempre circondato dall’azzurro, certo, ma questa volta del cielo e non del mare.
Già, perché in quegli anni la sua più grande passione “era l’aeromodellismo” che non si limitava alla costruzione di velovoli militari e civili in scala, ma era “volata altissima” fino a portarlo a “ costruire razzi., fondando addirittura un Centro sperimentale razzi di Bogliasco che, “dopo tanti fallimenti”, con fessa “ci vide riuscire a lanciare l’Airstrip, un razzo in acciaio alto più di due metri che raggiunse la quota di 2000 metri. Ero già riuscito perfino a trovare uno sponsor, Crema Nivea, che pubblicò un articolo di quattro pagine sulla nostra piccola impresa sul proprio magazine, o meglio la propria rivista come si diceva allora”. Una passione per l’altezza del cielo destinata però a cambiare presto rotta, guidandolo agli antipodi, nelle profondità del mare. “Il mio ingresso nel mondo sommerso risale alla notte dei tempi”, racconta Gianni Risso, con i capelli scompigliati dal vento, suo “marchio di fabbrica”.
“Era il 1961 e conobbi un ragazzo siciliano, Paride Migliore, che viveva a Bogliasco e passava tutto il tempo libero a far pesca subacquea. Un giorno fra una chiacchiera e l’altra mi chiese se volevo fargli da barcaiolo per le sue battute di pesca, che erano sempre fruttuose e io istintivamente accettai subito. Mi bastarono due uscite con la lancetta per farmi venir voglia di provare con lui che mi accompagnò alla scoperta della caccia subacquea. Dal lancio di razzi passai al lancio delle aste. Comprai un Saetta a molla della Cressi e da quel momento la mia unica e avvincente passione divenne la caccia subacquea. Mi divertivo veramente, anche se non prendevo grossi pesci, esploravo e scoprivo le bellezze dei fondali antistanti Bogliasco. Il mio regno delle battute di pesca era la piccola baia della Ligia, al confine fra Bogliasco e Capolungo.
Il rais della caccia subacquea in zona era “Puny” Marsano. Ogni mattina prima di iniziare la battuta raccoglieva le ordinazioni di pesce dalle bagnanti e rientrava dopo 3 o 4 ore con non meno dell’80 per cento di quello che gli avevano chiesto. Quando Paride lavorava, lui mi consentiva di seguirlo e pian piano imparavo le sue tecniche e scoprivo le sue tane. Un bel giorno del 1962”, prosegue Gianni Risso“, io, Paride e Punny prendemmo una decisione destinata a segnare le nostre vite: fare agonismo. Ci iscrivemmo alla gloriosa U.S.S. di Genova e partecipammo con risultati discreti alle prime gare selettive di Levanto e Portovenere. Ma un socio del club di Genova non praticava l’agonismo in modo decoubertiniano, come piaceva a noi, e senza indugi nel marzo del 1963 fondammo il CI CA SUB Mares di Bogliasco, club che ho presieduto ininterrottamente fino al 2022 quando mi sono dimesso e mi sono iscritto al Club Sub Sestri Levante dove ho ritrovato stimoli, passione e divertimento.
Ricordo che andai da Ludovico Mares per chiedergli di sponsorizzare il nascente club: mi accolse molto cordialmente ma mi disse subito che per il primo anno niente soldi ma solo ritagli di neoprene per farsi delle mute… arlecchino. Accettai e dal secondo anno, grazie ai risultati conseguiti, contribuì alle spese per le gare e per molti anni i nostri soci ottennero risultati eclatanti per Mares e noi. Nel 1971 Ludovico Mares fu testimone al mio matrimonio con Ilva e nel 1981 il direttore generale Carlo Alberto Bertozzi fu il padrino alla cresima di mio figlio Iskandar”. Gianni Risso dà uno sguardo all’orizzonte sul mare e si accorge di aver raggiunto un approdo lontano saltando alcune tappe….”Torniamo al 1964: ad appena un anno dalla fondazione del club, ed essendo molto attratto dall’agonismo, mi lanciai nella difficile impresa di organizzare una gara nazionale selettiva di pesca subacquea: la prima edizione della Coppa Golfo Paradiso.
Fu subito un grande successo. Tanti partecipanti, molti pesci e una montagna di premi. Da allora la gara è diventata una di quelle con più edizioni disputate: quasi 50 e detiene il record assoluto del maggior numero di concorrenti: 132 con la bellezza di 60 imbarcazioni appoggio (c’era la formula di due sub per barca). E non solo: riuscii a farla elevare dalla Fips a competizione internazionale con la partecipazione di nomi importanti, come quelli dei fratelli Balenovic, atleti francesi e di Monaco. E di primissimo piano è anche l’elenco dei campioni che hanno vinto la gara: Mario Catalani, già campione mondiale, Antonio Toschi, Donato Gerbino, Mimmi Matteucci, Puny Marsano, Attilio Gaida, Roberto Prister, Giorgio Dapiran, Aldo Capurro, Roberto Scerbo, Silvano Agostini, Paolo Cappucciati e Nicola Smeraldi. Anche il numero di partecipanti è da Guinness: nel 1964, prima edizione già 75 saliti nel 1965 a quota 90 iscritti. Nel 1966 128; nel 1967 79; nel 1968 100. Le società iscritte erano spesso più di 20 e provenivano da Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Jugoslavia, Monaco e Francia”. La memoria di Gianni Risso, nonostante l’età non più verdissima, è come un gigantesco acquario nel quale basta immergere un amo per pescare un mate ri ricordi…. “Oltre a organizzare, appena possibile partecipavo anche alle competizioni e nel 1976 ho vinto il 4° Trofeo Penisola di Sestri Levante battendo rivali del calibro di Azzali, Marcich, Dapiran, Scerbo. Nel Trofeo Le Grazie di Portovenere, una delle gare selettive più impegnative e belle in assoluto (era la mia preferita) ho dovuto invece accontentarmi di un 2° posto nel 1975 e un 3° nel 1976 quando Carlo Morosini della Elios finì 7°. Sempre con spirito decoubertiniano ho partecipato a varie gare internazionali a Hvar, Monaco, e in diverse altre località di mare fra cui Lussinpiccolo a cui è legato un ricordo particolare ed emozionante: era il 1976 e mi piazzai 30° alla Coppa delle Città di Lussinpiccolo dietro alla coppia Enzo Sole ed Egidio Cressi”.
Frammenti del passato che emergono da una mare di ricordi, da una storia infinita che ha sempre avuto tre capitoli portanti: l’agonismo sportivo nella Fipsas nelle specialità della Pescasub, la fotografia subacquea e il Safari fotosub, specialità nella quale ho preso parte al 1° Campionato italiano e anche a quello del 2008, classificandomi al 7° posto. Ho vinto vari concorsi di fotosub, compreso il Trofeo Manta Sub di Genova. Anche nella “caccia fotografica subacquea”, oggi safari fotosub, ho un palmares di tutto rispetto con vittorie nelle selettive e tanti buoni piazzamenti”.
Ma nell’album dei ricordi subacquei di Gianni Risso c’è un’immagine” che lo riempie di una soddisfazione particolare, unica e inimitabile: “ l’Operazione di ecologia pratica “Fondali puliti” che ideai nel 1972. Da allora continuo a organizzarla con crescente successo in totale autonomia e l’operazione ha raggiunto tangibili e significativi risultati pratici e d’immagine. Negli anni novanta l’Operazione fondali puliti stabilì il record mondiale assoluto con la partecipazione effettiva di 5500 subacquei appartenenti a 115 associazioni che nel corso di 105 operazioni recuperarono ben 150 tonnellate di rifiuti dai fondali italiani. Nel 2023 solo in Liguria abbiamo organizzato Fondali puliti ad Alassio, Bogliasco, Recco, Sestri Levante e Zoagli”.
Un evento capace di emozionarlo solo a parnarne, mentre a mettergli i brividi è il ricordo di un’altra “storia fantastica”: quella della “prima immersione mondiale in alta quota sotto ghiaccio. Teatro il Lago Miage, Gruppo Monte Bianco, periodo luglio 1969, ovviemen e con un severissimo controllo medico. La organizzai con l’amico Mario Polleri di Bogliasco e con il supporto dei Vigili del fuoco di Genova, della Mares e dell’Azienda autonoma soggiorno di Courmayeur. La squadra del dottor Andrea Ravara attuò una serie di avveniristiche ricerche mediche con monitoraggio Ecg sui tre sub in immersione a ridosso della parete del ghiacciaio. Io avrei dovuto fare le foto sub ma l’acqua era latte, rimasi in acqua dieci minuti e continuai a fare foto …terrestri. I risultati delle ricerche, in particolare quelle sulla coagulazione del sangue in ipotermia furono così eclatanti che furono richiesti anche dall Accademia delle scienze dell’Unione sovietica, dalla Nasa e da enti e istituti di ricerca di tutto il mondo”.
Un evento che nel “podio personale” di Gianni Risso è sul secondo gradino mentre al terzo posto la menoria storica della subacquea nazionale mette senza indugi a pari merito “la partecipazione su invito alla mostra internazionale “MareNostrum” svoltasi a Parigi nel 1997 e a Bruxelles, nella sede dell’Unesco, nel 1998. Ero stato selezionato con altri 22 fotografi di fama mondiale tra i quali: David Doubilet, Tony Malmquist, Sophie De Wilde, Ariel Fuchs, Francis Le Guen . Per me fu veramente un successo straordinario”. Ma le soddisfazioni che hanno appagato Gianni Risso nella sua lunghissima “immersione nella passione per il mare” sono moltissime, costellate di incontri “con tanti personaggi famosi e campioni che ho avuto il piacere e l’onore di immortalare”. Per esempio realizzando reportages subacquei in tutto il mondo e in particolare seguendo molti dei record mondiali d’immersione in apnea e dei campionati mondiali di fotografia e caccia in apnea.
“Ho avuto la fortuna di fotografare in azione i profondisti: Jacques Mayol, Angela Bandini, Stefano Makula, Umberto Pelizzari, Gianluca Genoni, Tanya Streeter, Alessia Zecchini, Audrey Mestre e Francisco Ferreras “Pipin”, che ho scoperto e ho lanciato nel mondo dei record trovandogli perfino una squadra di sponsor tecnici (Plastmeccanica, Isotta, Seac, San-O-Sus) per il suo primo record a -69 metri in assetto costante a Cuba. Ho fotografato i campioni di caccia in apnea: Mazzarri, Amengual, Esclapez, Toschi, Scarpati, Gasparri, March, Carbonell e tanti altri. Sono stato addetto stampa e fotografo del noto apneista dei ghiacci Nicola Brischigiaro. In uno dei suoi record di distanza rimasi sott’acqua sotto ghiaccio per 30 minuti indossando soltanto una muta umida, due pezzi, 7 millimetri di spessore… Mi hanno definito anche “il fotografo dei Vip” e in verità ho dei reportages esclusivi, corredati da foto subacquee con il principe Vittorio Emanuele di Savoia, l’ex presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, il regista James Cameron, l’ex Ct della Nazionale di calcio Marcello Lippi e con l’olimpionica di nuoto sincronizzato Giovanna Burlando, senza dimenticare volti della tv come Natalia Estrada e Antonella Elia o Marco Predolin”.
Ma senza scordare anche le testate giornalistiche che hanno pubblicato sue fotografie. Un vero mare d giornali che comprende Panorama, L’Espresso, Famiglia Cristiana, Dizionario Enciclopedico Treccani, Oggi, L’Europeo, Playboy, Nautica, Radiocorriere TV, SUB, Class, Yacht Capital, Pescare, Più Bella, Grazia,Il Fotografo, Starter, Deep, Special, Topolino, Il Giornalino, Starbene, Scienza e vita, Magazine, Mare 2000, Epoca, Voi pescatori, Chi, Polizia moderna, Reflex, Progresso fotografico Fotografare, Fitness, Campus, Gentleman, Sport Week, Professione Fitness, Mondo Sommerso, Aqua, Il Subacqueo, Pescasub, Pesca in Apnea, Oggi, Maxim, Vivo, Monsieur, Arte Navale e Blu Mag , Il Secolo XIX, Il Lavoro, Il Giornale, La Stampa, Corriere mercantile e Il Giorno.solo per citare quelle italiane mentre all’estero vanta collaborazioni con le redazioni di Apnea, Oceans, Subaqua e Le Monde de la Mer (Francia), Tauchen (Germania), Aquanaut (Svizzera), Scuba e Pescasub (Spagna), Vithos e Greek Diver (Grecia), Skin Diver (Usa), Vela e Motor (Brasile), Octopus, Neptun e DiveTek (Russia), Octopus (Francia), Deniz Magazin (Turchia), Scuba Diver (Australasia), Dive Magazine, Submarine (Ungheria), MundoSubmerso (Portogallo), Dive Log Australasia. Testate che in molti casi fanno capolino dai cassetti e dagli armadi in cui Gianni Risso custodisce i suoi “ricordi più profondi”, fra cui figurano anche “il premio di fotogiornalismo subacqueo del Gro Sub di Palermo; il premio Amore per il Mare della A.S. Scubadiving di Lentini (SR) e il Trofeo Manta Sub di Genova. Anche la Fiipsas mi ha onorato con l’assegnazione di due stelle d’argento. Nel 2022 mi è stato poi attribuito il Premio Calipso istituito dalla Rivista Mondo Sommerso e nel 2024 uno dei Premi Marcante”. Capitoli di una storia giunta ai giorni nostri senza perdere neanche per un istante la voglia di continuare a “esplorare” il mare in ogni modo.
Come testimonia la creazione, nel 2000, con il figlio Iskandar del portale specializzato www.apneaworld.com, che è fra i più ricchi di fotografie e presentazioni di campioni e personaggi storici delle attività subacquee a 360° o come un nuovo progetto per il 2024 che Gianni Risso (che nella sua carriera senza confini, è stato anche responsabile pr e pubblicità per circa 15 anni delle riviste Sub, Pescasub, Fotosub e Canoa & Rafting, oltre che per alcuni anni di Aqva e Subaqva e dal 2002 della rivista Dee) tiene per ora segreto.
Nessun segreto nasconde invece le sue preferenze dietro l’obiettivo, con una predilezione per “le foto d’azione e quelle con la presenza di modelle nelle immagini subacquee . Con un ragguardevole numero di modelle”, aggiunge sorridendo “ che erano delle vere sirene”. Bellezze acquatiche che Gianni Risso ha avuto anche il piacere di veder sfilare in passerella come membro della giuria internazionale del concorso “Miss Plongée International”, ruolo da giurato che ha vestito anche in molte altre occasioni come per esempio al Campionato nazionale francese di fotografia subacquea a Marsiglia. “ Un episodio storico, per un italiano”, conclude Gianni Risso non prima di aver sfogliato ancora qualche pagina del suo straordinario album dei ricordi: la partecipazione e, spesso l’organizzazione di concorsi come Miss Modella Fotosub d’Italia; Underwater Kiss by www.apneaworld.com; Bergeggi Sopra e sotto il mare; I Giochi del mare di Ventotene; Trofeo Madonnina del Mare Zoagli, diventato “maggiorenne” grazie alle sue 18 edizioni; Aqaba Photocontest. E, an cora, il Ventadiving U/W Photo Trophy (Mar Rosso, Bahamas); il 1° trofeo Omega U/W photocontest; il 1° Trofeo Rivista Sub e Nikon, fino al concorso di Fotosub notturno Luci nella Notte. “
Una mia foto è stata utilizzata per il poster della campagna mondiale pro acquacoltura 2009 dalla Fao e posso vantare fra gli ultimi importanti riconoscimenti, riservati a pochi fotografi al mondo, quello di “Ambassador” Mares” e della Cressi.” Immagini, racconti che emergono da un mare di passione che per decenni ha spinto Gianni Risso a “raccontare il mondo subacqueo con infiniti scatti e articoli, con la speranza di invogliare anche chi non aveva mai messo la testa sott’acqua a provare questa esperienza unica” Parola di uno che, secondo molti, “non ha sangue ma acqua di mare che scorre nelle vene” .
pubblicato il 25 Marzo 2024 da admin | in | tag: ianni Risso | commenti: 0