Iam, l’istruttore marittimo ha un ruolo
importante e il governo lo deve riconoscere

Istituire la figura dell’Istruttore del mare. E’ per raggiungere questo “approdo” che è “salpata” Iam, Istruttori associati marittimi, prima e unica associazione in Italia del settore nata nel luglio 2021 e capace di far salire a bordo in pochissimo tempo oltre 400 professionisti del mare italiani ed esteri, uniti da un unico desiderio e decisi a trasformarlo in realtà: ottenere il riconoscimento giuridico della figura dell’Istruttore del mare, professionista che, spesso con decenni di esperienza di navigazione, contribuisce a formare i lavoratori del mare fornendo le competenze richieste a sopperire la sempre più evidente carenza di personale qualificato in ogni settore della navigazione. Un nuovo progetto che ha già visto compiere un primo passo verso il riconoscimento: il “Censimento corpo istruttori accreditati nell’ambito dei corsi di addestramento per il personale marittimo” inviato dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile (poi trasformato in ministero delle Infrastrutture e dei trasporti) agli enti, istituti e società che organizzano e gestiscono corsi di addestramento del personale marittimo, corsi di formazione obbligatori, sia per il rilascio sia per il mantenimento del titolo professionale, per i quali i responsabili di Iam hanno “varato” un’ulteriore iniziativa, chiedendo la deducibilità fiscale dei costi sostenuti ciclicamente per il rilascio e  per la riconvalida dei certificati richiesti dalla norma internazionale “Stcw” e potersi così imbarcare ed essere operativi e competitivi sul mercato del lavoro. E all’orizzonte ci sono altri temi sui quali intervenire: prima fra tutti la pratica, che richiede un aggravio di tempo, anche 3 o 4 mesi e spese fino a 300 euro che pesa sulle famiglie dei giovani interessati a queste professioni, per chichiedere il i rilascio del libretto di navigazione, senza dimenticare i certificati elettronici. Il tutto con l’obiettivo di facilitare la circolazione della gente di mare all’interno dell’Unione europea, contribuendo a rendere il settore del trasporto marittimo attrattivo per le future generazioni nonché di garantire personale adeguatamente formato. E per raggiungerlo, si legge in un comunicato stampa, “il reciproco riconoscimento dei certificati rilasciati dagli Stati membri alla gente di mare è ritenuto essenziale per facilitare la libera circolazione”. .

pubblicato il 13 Marzo 2023 da | in | tag: Iam, istruttore marittimo, Istruttori associati marittimi | commenti: 0

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