Ci sono traversate estive in cui in tavola non c’è miglior colore del bianco da abbinare all’azzurro del mare e del cielo: il bianco della carne del pesce (magari appena pescato da noi stessi) e quello dei vini da abbinarci. Poi ci sono altre navigazioni, autunnali o addirittura invernali, in cui al “bianco” delle carni dei pesci e del vino è invece preferibile il “rosso” delle carni e dei vini, capace di scaldare il cuore. Come per esempio la Decima, Merlot al 95 per cento con un 5 per cento di Raboso prodotto nella campagna veneziana, a Noale per la precisione, cittadina che ha dato le origini all’Aprilia. Un vino prodotto dall’azienda Ca’ Olivassi di Lino Tosatto, da gustare preferibilmente dopo aver ormeggiato al meglio l’imbarcazione prima di stapparlo, considerato che con i suoi 14,5 gradi merita un momento di relax per essere bevuto. Un vino che offre un tripudio di profumi che spaziano dalla marasca, alla frutta sotto spirito alternata al sottobosco, una leggera spezia poco invadente ed alcune note tendenti al tabacco e vaniglia. Più morbido del fratello Quartese è comunque un vino fresco dalle note minerali e dal tannino setoso che accompagna i sorsi che vanno a terminare il bicchiere, invitando a versarne un secondo. Anche in questo caso c’è da sottolineare un nome che evoca la storia: La Decima era la parte di raccolto del contadino che andava un tempo versata all’erario come tassa.
Testo realizzato da Riccardo Fabbio di Winetelling per mareonline.it
pubblicato il 25 Novembre 2020 da admin | in | tag: azienda vinicola Ca’ Olivassi, Lino Tosatto, Merlopt La Decima | commenti: 0