Da bambino, navigando attorno al mondo in barca con la sua famiglia, aveva avuto modo di vedere spesso a pelo d’acqua alcuni dei più affascinanti abitanti di mari e oceani, ma non gli era mai capitato di veder galleggiare degli oggetti in plastica. Da adulto, solcando le acque dell’Oceano indiano, è invece inorridito vedendo un vero e proprio mare di plastica trasformare in un gigantesco immondezzaio un habitat che tutti dovrebbero proteggere. Così ha deciso che avrebbe fatto qualcosa di concreto, di importante, per aiutare mari e oceani a combattere questo mortale nemico creato dall’uomo e che, proprio per colpa di quello che dovrebbe essere il suo abitante più intelligente, si è propagato come il peggior virus, contagiando miliardi di metri cubi d’acqua, uccidendo spesso gli animali che li popolano. Così Yvan Bourgnon, noto anche come “le gladiateur des mar,” il gladiatore dei mari, ambientalista svizzero di 50 anni, ha messo mano al progetto per realizzare Le Manta, un catamarano che, come un gigantesco aspirapolvere marino, si occupasse di ripulire i mari dalla plastica. Un progetto che è diventato realtà, preparandosi a offrire, dal 2024, quando dovrebbe essere varato per compiere missioni della durata di tre settimane l’una con un equipaggio di 22 persone oltre ad altri 12 “passeggeri” fra cui scienziati di missioni internazionali) alla difesa del pianeta sommerso un’arma in più per combattere l’imbecillità umana: una nave-fabbrica, vero e proprio concentrato di ecologia e tecnologia, capace di “pescare” e smaltire grandi quantità di rifiuti prodotti dal consumismo e gettati in acqua da chi, probabilmente, la spazzatura l’ha in testa, nel cervello. Una barca a vela d’altura chiamata Manta Innovation per The Sea Cleaners, l’associazione green di Bourgnon, creata per ripuleire il mare facendo contemporaneamente emergere, fortissimo, un Sos lanciato all’intera umanità per fermare lo scempio dell’inquinamento da plastica delle acque. Plastica che il maxi catamarano, lungo 56 metri (costo previsto di 35 milioni di franchi svizzeri di cui per ora un terzo “coperto” da donazioni) utilizza in gran parte per autoalimentarsi, usando quella gigantesca pattumiera che aspira dall’acqua per produrre energia. E di energia a Le Manta ne servirà molta per raggiungere l’obiettivo che Yvan Bourgnon si è prefissato: aspirare fino a 10mila tonnellate di scarti l’anno. Un’impresa non semplice ma alla portata di questo scafo con la forma del grande pesce da cui ha preso il nome, progettato e costruito per affrontare anche le più dure condizioni metereologiche senza smettere di raccogliere le plastiche attraverso due ali “intelligenti”, in grado di separare il plancton dall’immondizia più piccola, e senza mettere in pericolo la vita di pesci e crostacei, avvisati da un impianto sonoro del suo arrivo in tempo utile per potersi allontanare dal possibile pericolo. Un paladino dei mari, il nuovo catamarano, equipaggiato con vele DynaRig e quattro motori elettrici alimentati da due turbine eoliche e da 2000 metri quadrati di pannelli solari, che non si limiterà a raccogliere e trattare detriti di plastica galleggianti ma ospiterà anche missioni scientifiche e conferenze per diffondere la cultura della difesa del mare contro uno dei suoi nemici più mortali.
pubblicato il 26 Febbraio 2021 da admin | in | commenti: 0