Le leggende della nautica attraccano
al Porto Carlo Riva di Rapallo

“Sul primo pontile un’atmosfera surreale lascia immaginare che la luna sia stata appositamente rapita per illuminare le banchine, esaltando gli effetti naturali a lama d’acqua. In parata, in ordine di ormeggio, le Sanlorenzo, le Southern Wind e le Nautor Swan ammiccano agli armatori, invitandoli a salire a bordo per visite e prove in mare. Mettendo piede su queste barche, riaffiora il pensiero nascosto e nostalgico di un mondo fatto di scoperte, di viaggi affascinanti ed avventurosi, di epiche imprese, di capi doppiati, e anche di tremende burrasche subito dimenticate non appena si profilava all’orizzonte la sagoma dell’isola felice. Come sei bello, mio sicuro rifugio…” Con queste parole Marina Scarpino, direttrice del Porto Carlo Riva di Rapallo,  creato da colui che  viene internazionalmente riconosciuto come una leggenda della nautica, l’ingegner Carlo Riva appunto, creatore degli irripetibili Aquarama e di numerosi altri straordinari motoscafi in legno, ” ha “attaccato” l’articolo commissionatogli  da Riccardo Sassoli, direttore della rivista Arte Navale.

Su questi moli si ammirano le imbarcazioni più belle, si incontrano le leggende della vela…

Un articolo nel quale Marina Scarpino ha ripercorso, a ritroso, 30 intensissimi anni di vita trascorsi su questi moli da favola, fra imbarcazioni da sogno, incontrando personaggi che hanno scritto la storia della navigazione, della vela… ” Avevo solo 23 anni, quando vidi per la rima volta un signore dai capelli e baffi bianchi, dal passo sicuro”, racconta Marina (in nomen omen…) Scarpino.

“… è arrivato l’ingegner Carlo Riva, l’uomo che sistemerà tutto e grazie al quale  non dovremo più avere paura…”

“Mi guardò sorridendo e la mia collega accanto a me bisbigliò : “è arrivato, è lui l’ingegner Carlo Riva, adesso sistemerà tutto e non dovremo più avere paura, il nostro posto di lavoro è salvo”. Iniziò così una stupenda avventura: era il 1983 e il “pioniere della nautica” era tornato alla guida del primo approdo turistico italiano. I lavori di costruzione delle opere a terra erano fermi ormai da mesi, la società vacillava e nessuno aveva la forza d’animo di occuparsi del problema e di risolverlo. Solo lui, Carlo Riva, che amava il suo porto come un figlio, riuscì con grinta e controllata pazienza a mettere d’accordo utenti, Comune, Amministrazione marittima. Finalmente, dopo ben 17 anni dall’ultimazione delle opere a mare, il porto si trasformò in ciò che oggi noi vediamo. Poteva sembrare tutto finito. In realtà, però, mancava la parte più importante di un marina, la gestione dei servizi, che oggi può sembrare facile e scontata”.

Un porto progettato per rimanere sempre bello, funzionale, moderno, con alti standard qualitativi nei servizi e nelle strutture

E il “miracolo” compiuto dall’ingegner Carlo Riva, ha ricordato a distanza di tanti anni con la stessa emozione la direttrice del porto, “è stato quello di far sì che nel tempo l’approdo potesse rimanere sempre bello, funzionale, moderno, con alti standard qualitativi nei servizi e nelle strutture. Credo di non peccare di presunzione nell’affermare che tutti i porti turistici italiani dopo alcuni anni dalla costruzione iniziano a evidenziare i segni dell’invecchiamento; il Porto Carlo Riva no, perché ogni anno che passa è come se fosse “appena nato”. A Marina Scarpino brillano gli occhi al ricordo degli anni vissuti lavorando a fianco di un personaggio unico, semplicemente irripetibile, come  “l’ingegnere” oltre che con Andrea Dall’Asta, suo genero e amministratore della società.

Neppure la forza distruttiva della natura scatenatasi il 6 novembre 2000 ha piegato il porto

“Parlavamo del porto, ma anche necessariamente di programmazione e di numeri, perché la capacità di far quadrare i conti rende le aziende sicure e forti. Insieme abbiamo affrontato tante battaglie, fra cui, la più importante di tutte è stata  quella contro la forza distruttiva della natura che il 6 novembre 2000 sconquassò quasi mezzo porto. Con determinazione e senza indulgere ai piagnistei, in soli sei mesi il Porto Carlo Riva fu rimesso a nuovo, più efficiente e funzionale di prima, e soprattutto più sicuro, pronto a resistere alle implacabili aggressioni del mare.

Per restare incantati basta sedersi sulle sue splendide terrazze affacciate sul mare

Non è difficile comprendere perché il Porto Carlo Riva sia considerato  il rifugio ideale per tutti i suoi utenti, che si sentono a casa appena varcano la sbarra di ingresso e salgono a bordo della loro barca, piccola o grande, ma sempre amata, l’approdo più esclusivo del Tigullio con lo spettacolo, mozzafiato e indescrivibile, che si ammira dalle sue splendide terrazze affacciate sul mare”.

 

pubblicato il 26 Maggio 2014 da | in Marina in Italia, Personaggi, Storie | tag: Andrea Dall’Asta, Arte Navale, Carlo Riva, Marina Scarpino, Porto Carlo Riva di Rapallo, Riccardo Sassoli | commenti: 0

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