Tutto cominciò quando, molti anni fa, Daniele Galli si recò a Friedrichshaafen sul lago di Costanza per visitare la più importante fiera mondiale di modellismo, capace di attirare, ogni anno, migliaia di appassionati. Mentre girava tra gli stand si soffermò presso quello dell’Associazione “Sos Titanic K”. Notò il modello del battello Schaarhörn, davvero insolito rispetto a quelli italiani e perciò si mise subito in contatto con il suo costruttore, Michael Gratza, per cercare di ottenere i piani di costruzione. Tramite un suo collega Michael glieli procurò. I disegni del piroscafo, da crociera e da scandaglio, erano bellissimi e molto dettagliati. Un piccolo particolare: Daniele Galli ha anche avuto l’onore di essere ospitato a un’edizione di questa fiera con uno dei suoi modelli ottenendo grande successo. Lo Schaarhörn fu costruito fra il 1907 e l’inizio del 1909. Dopo l’installazione di un modernissimo giroscopio, la nave fu varata nel cantiere Janssen & Schmilinski di Amburgo con il numero di matricola 496. Con una propulsione di 2 motori a triplice espansione e con una potenza di ben 412 cavalli a 160 giri, raggiungeva la velocità di 11 nodi. L’equipaggio era composto da 8 uomini. Dal 1909 fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu impiegato quale piroscafo da scandaglio e, per scopi di rappresentanza dal Senato di Amburgo, come “battello di Stato”. Dal 4 agosto 1914 fu al comando della Regia Divisione Cuxhaven, nel marzo del 1818 divenne veicolo di ricerche nell’antica città di Ems (ora Lingen). Dal 2 febbraio 1919 fino al 1925 rimase inutilizzato. Riprese il mare verso la fine del 1945 allo scopo di evacuare i fuggiaschi dalle città di Pillau, Hela, Neufahrwasser, Stolpmunde e Sassnitz nella regione del Mar Baltico.
Fu congedata nel 1971 e venduta alla Scozia il 30 Agosto 1973, ma dopo quasi vent’anni di degrado venne riacquistata dalla Germania nel 1991 e accuratamente restaurata. Oggi è impiegata come piccola unità da crociera.
Il modello riprodotto da Daniele Galli è stato realizzato con il sistema di chiglia e ordinate e successivamente resinato, l’opera morta è stata rivestita con lamiere di ottone accuratamente tagliate piegate ed assemblate. Per quanto riguarda le sovrastrutture sono state realizzate con compensato di 2 millimetri usando legno di rovere. Per i particolari della plancia, per le balaustre e per le finiture è stato utilizzato il mogano, mentre il ponte di coperta e stato realizzato con listelli di douglas chiaro. Le finestre della cabina centrale sono state tagliate dal lamierino una per volta e posizionate con la battuta interna. Nella cabina centrale le porte in mogano, munite di maniglie e cerniere, sono perfettamente funzionanti.
Altro particolare interessante sono i candelieri della plancia e del ponte centrale; realizzati in ottone di un millimetro sono forati in tre punti. Il trincarino con le bitte e lo stacco del listello con i rinforzi sulla murata con gli scarichi per l’acqua. Perfino le grandi maniche a vento sono munite di cremagliera per poterle orientare. L’argano di prua è stato fedelmente costruito nei minimi particolari con tutti gli ingranaggi e le relative manovelle. La catena dell’ancora è stata costruita usando filo di rame piegato e saldato, anello per anello, con relativo traversino. La jole e il piccolo motoscafo sono stati realizzati ad ordinate e fasciame arricchiti da piccoli particolari. Perfino i paranchi per calare questi due piccoli capolavori sono stati realizzati in ottone ed alluminio. Osservando questo modello si scoprono altri particolari di grande manualità costruttiva: ad esempio le pompe di sentina e i piccoli manicotti antincendio con la sigla F (Feuer). La piccola campana tornita dall’ottone con il supporto e basamento, il fumaiolo costruito con il tondo in alluminio, ed arricchito da particolari come il tubo della sirena. Perfino i fregi di prua e di poppa sono stati tagliati dal lamierino di ottone e saldati a stagno, uno per uno, prima di essere infine verniciati. La lunghezza di questo modello è di 130 centimetri con una larghezza di 22 e un’altezza di 29. il tutto è in scala 1:50. Il totale del tempo impiegato è di 900 ore di lavoro.
La Schaarhörn come altri modelli sono stati studiati e costruiti nel cantiere che Daniele Galli ha nella sua casa di campagna alla periferia di Novara e dove siamo andati a trovarlo. Da questo piccolo laboratorio dotato di sega circolare, di un tornio e di un piccolo trapano (considerato come un vero pezzo di antiquariato), vengono varati stupendi modelli in grande scala, realizzati con cura maniacale, talento e capacità fuori dal comune. Senza queste doti del loro costruttore non potrebbero certamente nè vedere la luce, nè essere apprezzati dai tanti appassionati per i quali Daniele Galli è un vero punto di riferimento.
Testo di Edgardo Facchi pubblicato sul numero 72 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale.Le immagini sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 28 Ottobre 2022 da admin | in Navi a vela & a motore | tag: battello Schaarhörn, cantiere Janssen & Schmilinski di Amburgo, Daniele Galli, Edgardo Facchi, Michael Gratza | commenti: 0