“La percezione di una pace vitale si fa via via più intensa, quasi fosse un antidoto salvifico. E che luce! Quel tramonto pulviscolare giallo, arancio, viola e azzurro che cheta le acque, che rassicura l’animo, che avvolge ogni cosa di una sublime e ipnotica bellezza”. Così il pittore Paul Signac descriveva Saint Tropez nel 1892 e bisogna riconoscere che, nonostante il panorama sia cambiato, colori, atmosfere e sensazioni sono rimasti praticamente gli stessi. I giovani spesso non lo sanno e si affidano a un mito senza conoscerlo realmente, ma la notorietà del posto poggia su basi solide, che risalgono nel tempo, anche senza dover tornare ai tempi di Caius Silvius Torpertius, l’intendente di Nerone decapitato nel 68 d.C per non aver voluto abiurare alla sua fede e che dette il suo nome al villaggio affacciato sulla baia. L’influenza dei genovesi e dei liguri, che la abitarono a lungo, è evidente
pubblicato il 28 Febbraio 2025 da admin | in | tag: Brigitte Bardot a Saint Tropez, Dieu crea la femme, Gigi Rizzi, Matisse, Nioulargue, Peppino di Capri | commenti: 0
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