Michelangelo, il transatlantico
sfuggito all’apocalisse in Atlantico
Un’onda apocalittica, mostruosa, assassina. Il colpo vibrato alla Michelangelo dall’Atlantico in tempesta fu descritto via radio ai cronisti di mezzo mondo coi termini più drammatici, ma nessuno riuscì a farsi un’idea realmente adeguata della sua violenza fino a quando la nave giunse a New York, al termine di quella sfortunata traversata della settimana di Pasqua del 1966. Era passata da poco l’alba del 16 aprile, il profilo del ponte da Verrazzano e la statua della Libertà affioravano e sparivano tra sbuffi di foschia, quando la Michelangelo, bandiera a mezz’asta e un telo di fortuna a coprire la ferita sotto al ponte di comando, apparve ai reporter che le erano andati incontro sui guardacoste.
