Le fotografie di mare vanno scattate
“pescando” le emozioni più profonde
Di lui raramente si può dire che si limiti a cogliere l’attimo. Le sue fotografie non sono mai rubate, ma pensate perché Giovanni Tagini non si limita a guardare il mondo, lo interpreta, lo trasforma. La sua alchimia è semplice: là dove altri vedono panorami, lui vede linee, forme, composizioni di colori e prospettive. Dove altri vedono palazzi o oggetti lui vede l’essenza stessa dell’architettura e del design, l’idea dietro la forma. Ed è quell’idea che immortala nel suo scatto. Giovanni è un ragazzo del ’68, i capelli bianchi anzitempo sono quasi un vezzo e lo rendono un inguaribile Peter Pan insieme con la sua contagiosa allegria e quella simpatia immediata che vince ogni ritrosia anche nell’art director più scontroso o nel direttore più esigente. Non stupisce quindi se le porte delle più importanti testate di moda, di costume, di viaggio si sono aperte per lui quasi senza sforzo.
