C’è un vecchio proverbio che mette in guardia dall’avventurarsi in mare chi non ha le adeguate conoscenze. E per farlo ricorda che “il mare non ha taverna”. Fortunatamente sia per i più sprovveduti sia per i più abili navigatori, le “taverne” (oggi nelle loro versioni rivisitate…) esistono sulla terraferma, spessissimo a due passi da dove la terra cede il posto all’acqua, pronte ad accogliere chi è appena sbarcato con i migliori cibi, le migliori bevande. Come nel caso del Caffè Costantino, approdo capace di far felici le decine di migliaia di visitatori che ogni anno approdano (in barca o più semplicemente in auto…) ad Alghero. Turisti incantati dalla bontà del cibo, dei vini e dei liquori; dal fascino del locale, con i tavolini affacciati in un’affascinante piazzetta e gli interni del palazzo storico capaci di far “navigare nel tempo”; dalla gentilezza e professionalità dei baristi (pronti a spiegarti i possibili abbinamenti fra diverse spezie e una collezione di gin da urlo esposta in bella vista all’ingresso del locale…) e dalla squisita affabilità del “patron” Salvo Peluso, con quale è un piacere profondo intrattenersi per fare due chiacchiere. Magari per sentirlo raccontare la storia del Caffè Costantino, nella piazza Civica “o Plaça del Pou Vell, Piazza del vecchio pozzo, come spiega il titolare, nelle vesti del più professionale “Cicerone” che si possa desiderare. E se la piazza è la più importante del centro storico, il palazzo che ospita il locale, Palau De Ferrera-D’Albis, non è da meno. “Un palazzo quattrocentesco aragonese, con un porticato interno abbellito da gigantesche piante di bambù, che fu sede del governatore e del vicerè aragonese e ospitò l’imperatore Carlo V, quando nel 1541 fece tappa ad Alghero con la sua flotta diretta ad Algeri per combattere la pirateria islamica”, spiega Salvo Peluso, con quella voce suadente che ammalia e quello sguardo degli occhi azzurri che sembra guardarti fin dentro i pensieri. Un caffè che è anche monumento da visitare, con la sua facciata in arenaria, i grandi portali, le grandi bifore di stile gotico-catalano. Il Caffè Costantino occupa i due ambienti posti alla sinistra del portale di accesso al palazzo oltre a una terza sala interna che si affaccia in via Minerva o Carrer del Bottaiu (strada del bottaio): tre sale con una copertura a botte differente per ciascun ambiente (la prima, più importante, decorata con affreschi che risalgono al periodo della nascita del Palazzo; la seconda, chiamata “Sala Tè,” con la copertura in cotto nascosto dall’intonaco; la terza o “Sala Rustica” in pietra arenaria) destinate fin dagli Anni 60 del secolo scorso alla mescita di vino e di bevande alcoliche, “approdo” per chi era alla ricerca di un po’ di ristoro in quello che nei decenni è stato chiamato prima il “Saloon”, per la sua veranda esterna in stile vecchia America; poi ” Carlos Primiero” in onore dell’imperatore Carlo V; e infine ” Caffè Costantino”, dal nome del gestore che ha preceduto Salvo Peluso. Un nuovo titolare che non ha voluto cambiare il nome sull’insegna, ma ha modificato il locale, affidando la riprogettazione nel 1986 all’artista Gian Vittorio Vacca, pittore e creatore di gioielli in corallo e madreperla. Il risultato è un “approdo” al quale è semplicemente impossibile rinunciare per chiunque sbarchi ad Alghero, con il piano di appoggio del bancone finemente decorato con madreperla ricavata dal conchiglia “Pinna nobilis”, ora protetta e quindi non più disponibile; la parte frontale del bancone con i quattro riquadri che rappresentano scene pastorali con dame e cavalieri; il mobile del 1800 dove sono poste in bella vista le bottiglie degli alcolici. O, ancora, i pannelli in legno che ricoprono il perimetro delle sale ottenuti con l’alternanza di pietre dure e coralli e, sopra l’architrave delle porte, gli importanti cammei di madreperla, o la parte superiore del mobile che nasconde la cassa decorato con piccole rose di corallo… Fino alle modanature in mogano che si alternano a specchi della Sala Tè illuminata da un grande lampadario antico di vetro di Murano. Interni che moltissimi ospiti chiedono di poter fotografare magari dopo aver fatto colazione, bevuto un aperitivo, pranzato o cenato, al riparo del bellissimo gazebo in ferro battuto ricoperto da una pianta di gelsomino, nella piazza davanti all’ingresso del locale. Un “caffè” amatissimo in particolare dai grandi intenditori di alcolici, ben consapevoli che Salvo Peluso ha saputo impreziosire negli anni il locale con una collezione unica di bottiglie d’autore, grazie alla sua passione per la ricerca di gin, cognac, rum, whisky quasi impossibili da trovare altrove.
Testo realizzato da Baskerville (www.baskervillecomunicazione.it) per mareonline.
pubblicato il 11 Agosto 2022 da admin | in | tag: Caffé Costantino ad Alghero, Gian Vittorio Vacca, il mare non ha taverna, locali storici di Alghero, migliori locali di Alghero, Salvo Peluso | commenti: 0