Trieste è l’unica città al mondo che ha un museo interamente dedicato al vento: il Museo della Bora. A Trieste è possibile passeggiare in via della Bora. Ma soprattutto a Trieste la Bora, diversamente da altri porti dell’Adriatico, non fa paura. Nonostante le raffiche impressionanti (il picco massimo storico di 188 chilometri l’ora è stato raggiunto proprio a Trieste il 10 marzo 2010), questo vento, che nel capoluogo giuliano nasce soffiando da est-nordest, non riesce infatti a sollevare quell’onda che nei porti posizionati più a sud rispetto a Trieste può causare ancora più problemi delle raffiche violente. Ecco perché scegliere Trieste come approdo può essere un’opzione sicura anche in caso di brutto tempo, come confermano anche i responsabili di Navimeteo, uno dei centri meteo-marini più importanti del Mediterraneo, in grado di seguire e rotte di centinaia di unità da diporto e navi sia nel Mediterraneo sia in oceano, fornendo informazioni meteo personalizzate. “La Bora, nome che deriva da Borea, personificazione del vento del nord nella mitologia greca, è un vento di caduta di provenienza nord – nord-orientale che soffia con particolare intensità specialmente verso l’Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell’Egeo e del Mar Nero in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare”, spiega Gianfranco Meggiorin, coordinatore di Navi Meteo.
Un vento che non si orienta in un’unica direzione, secondo la legge di Buys Ballot, ma fluttua intorno a una direzione media che è tipica per ogni località. La sua caratteristica è di essere un vento discontinuo, ovvero di manifestarsi con raffiche più forti, intervallate dalle raffiche meno intense, comunemente dette refoli. Soffia specialmente in inverno ed è denominata bora scura quando si manifesta con cielo coperto, pioggia e neve in presenza di condizioni depressionarie. La bora chiara è invece generata da un configurazione barica che vede un esteso anticiclone in rinforzo sui comparti centrali e nord-orientali dell’Europa mentre una depressione si posiziona sul centro-sud della Penisola italiana. Anche se non mancano le raffiche intense, la bora chiara è solitamente un po’ meno forte di quella scura e può essere anche meno duratura se si attiva a seguito del transito di una perturbazione atlantica.
Sul golfo di Trieste, come in tutto l’alto Adriatico, fino a Chioggia, alla laguna Veneta e alla Romagna e le coste del pesarese, la direzione tipica è quella di Est- nord est. Nella Venezia Giulia, il vento, a causa delle grandi differenze di temperature che si instaurano tra l’altopiano del Carso, molto più freddo, e il litorale, sensibilmente più caldo, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150-160 chilometri l’ora”.
Venti ai quali Trieste offre il miglior riparo grazie a un sistema integrato e all’avanguardia per la sosta dei superyacht in Alto Adriatico proposto dalla neonata Trieste Yacht Berths – TYB www.tyberths.it, che garantisce la possibilità di scegliere l’ormeggio più consono alle proprie esigenze, e di Trieste Refitting System – TRS www.trs-yacht.com, una rete di aziende specializzate nell’affrontare tutti i tipi di lavori a bordo. Due interlocutori ideali per chi ama abbinare alla sicurezza dell’ormeggio, l’eccellenza della manodopera e dei servizi oltre al fascino di scoprire l’ arte, la storia, la cultura e l’enogastronomia di una città e di un territorio unici, facilmente raggiungibili grazie alla posizione strategica di trieste, posizionata all’apice settentrionale dell’Adriatico, strategicamente vicina al cuore dell’Europa e servita dagli aeroporti di Ronchi dei Legionari (distante appena 35 chilometri) e di Lubiana (90 chilopmetri).
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline
pubblicato il 21 Marzo 2014 da admin | in Marina in Italia, Partner, servizi a terra, servizi in mare | tag: Gianfranco Meggiorin, museo della Bora a Trieste, Navimeteo, Trieste Refitting System - TRS, Trieste Yacht Berths - TYB | commenti: 0