“Dobbiamo correggere gli errori legislativi come la tassazione sullo stazionamento che ha prodotto una pesante concorrenza dei Paesi vicini a danno della nostra industria. Dobbiamo continuare nello sforzo della modernizzazione ampliando ai natanti gli incentivi per il passaggio dei veicoli all’ibrido che escludono, per ora, le imbarcazioni. E, ancora, dobbiamo far passare entro l’estate la riforma del demanio marittimo, che implica la ridefinizione dei canoni. E per fare questo abbiamo bisogno che tutti gli operatori ci aiutino in questo delicato passaggio”. Ad affermarlo è stato il sottosegretario all’Economia e alle finanze, Pier Paolo Baretta, intervenuto all’inaugurazione del 13° Salone nautico internazionale di Venezia, l’evento dedicato alla nautica entro i 12 metri, che resterà aperto al pubblico fino a domenica 6 aprile per poi ripartire dall’11 al 13 aprile. Un’inaugurazione avvenuta all’insegna dell’ottimismo e non solo per le dichiarazioni del sottosegretario all’Economia e alle finanze che lasciano trapelare una chiara volontà di rilanciare la nautica e il diportismo, ma soprattutto per i “numeri” della manifestazione, organizzata da Expo Venice e PadovaFiere, e diretta da Lorenzo Pollicardo: 250 marchi rappresentati, 200 imbarcazioni su 80mila metri quadri di superficie coperta tra gazebo e tensostruttura e 360 metri i pontili. Cliccate qui per leggere l’articolo: 30mila barche in fuga dall’Italia, persi 600 milioni e 20 mila impieghi.
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline.
pubblicato il 10 Aprile 2014 da admin | in | tag: 13° Salone nautico internazionale di Venezia, Lorenzo Pollicardo, Pier Paolo Baretta, tassa sullo stazionamento | commenti: 1
Ci hanno impiegato solo due anni ad accorgersi della vaccata che hanno fatto… Nel frattempo migliaia di persone sono rimaste senza lavoro. E ora perchè dovremmo credere alle loro str……????? Io non andrò mai più a votare in vita mia e spero che milioni d’italiani facciano lo stesso. In un Paese democratico il diritto allo scioperto del voto esiste, ed è l’unico modo civile che abbbiamo per dire a questi parassitin incapaci che non ne possiamo più…