Non ha sponsor altisonanti e infatti la sua barca si chiama Financial Crisis. Ma proprio nei primi minuti del 24 febbraio, Marco Nannini, assieme a Hugo Ramon, ha doppiato il mitico Capo Horn in seconda posizione nella Global Ocean Race. Si tratta di una regata in doppio a tappe attorno al mondo, su un percorso che ricorda molto quello della Round the World Race ai tempi in cui si chiamava Whitbread e non Volvo Ocean Race come oggi. Si regata su barche della Class 40, piccoli bolidi oceanici, ma in realtà gusci di noce negli oceani del Sud e barche estremamente semplici rispetto agli Open 60 o ai VO70.
In più, il Class 40 di Marco è di vecchia generazione, comprato di seconda mano, fu varato nel 2007. Insomma, l’Italia della vela ha un nuovo, grande navigatore, forse sconosciuto ai grandi media ma seguitissimo in rete dai suoi fans, che gli stanno consentendo di regatare grazie alle donazioni volontarie.
Marco è infatti un ottimo blogger e ha risposto a una nostra mail proprio pochi minuti prima di essere al traverso di quel capo che rappresenta l’Everest per ogni velista. Per Marco, e per il suo compagno di equipaggio Hugo Ramon, l’approccio a Capo Horn è stato davvero tempestoso, con una burrasca nelle ultime 48 ore tra le peggiori che si potessero immaginare, ma su Financial Crisis hanno dimostrato di essere grandi marinai.
Questo il suo commento, quasi in diretta,: “Il peggio della burrasca e’ passato e siamo di nuovo in rotta per Capo Horn. Come spiegato ieri abbiamo preso la drastica decisione di rallentare per far passare davanti a noi la zona piu’ intensa di vento associato a una profonda depressione con centro proprio nel passaggio di Drake fra il Sud America e’ l’Antartica. Questo ci ha consentito sia di evitare i venti piu’ intensi ma soprattutto le pericolose onde che si formano in prossimita’ di Capo Horn per via dei fondali che passano da migliaia di metri di profondita’ a meno di 100 nello spazio di poche miglia. Al passaggio del fronte freddo abbiamo trovato venti sostenuti di circa 40-45 nodi con raffiche fino a 55, il mare e’ deteriorato rapidamente e le enormi onde del pacifico hanno iniziato a frangersi qua e’ la, segno che le cose potevano diventare molto piu’ pericolose con fondali bassi. Sono passati due groppi con grandine e venti fra 50 e 60 nodi ma per fortuna di breve durata. Dopo essere stati alla cappa per quasi un giorno, con l’obbiettivo di rallentare il piu’ possibile, ieri notte abbiamo ripreso la nostra rotta, alle spalle della depressione, prima con la sola tormentina poi oggi, con la situazione generale in stabilizzazione, abbiamo issato un po’ di randa e la trinchetta e ora procediamo a velocita’ variabile fra gli 8 e i 12 nodi in un’aria ancora molto instabile che richiede prudenza per almeno un’altra mezza giornata.
Cosa piu’ importante di tutte, ne siamo usciti senza alcun danno che potesse mettere in dubbio il prosieguo della regata. Cessna nel frattempo ha guadagnato oltre 250 miglia su di noi ma deve essere ancora raggiunta dalla zona di venti intensi che li colpira’ nelle prossime 6-12 ore. Interessante notare che i venti in rotazione credo costringeranno Cessna a passare ad Est delle isole Falkland aggiungendo circa 100 miglia alla loro rotta. Noi arriveremo in quella zona quando i venti saranno gia’ calati e potremo tagliare all’interno sperando di recuperare parte del terreno perso… Insomma, e’ ancora lunga!”
Per chi volesse seguire e magari aiutare finanziariamente Marco Nannini questo è il suo sito: marconannini.com
pubblicato il 24 Febbraio 2012 da admin | in Regate nel mondo | tag: Capo Horn, Class 40, Financial Crisis, Global Ocean Race, Hugo Ramon, Marco Nannini | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024