Aiuti per rilanciare i porti, la zavorra
politica affonderà ancora una volta tutto?
Aiuti per rilanciare i porti, la zavorra  politica affonderà ancora una volta tutto?

Prendete un gigantesco carico di denaro pronto a navigare verso i porti italiani per rilanciarne il funzionamento attraverso  dragaggi, interventi sullebanchine, con l’elettrificazione e l’avvio di progetti legati all’idrogeno, per adeguarle  ai cambiamenti climatici e alla qualificazione ambientale, attraverso  una vera integrazione fra le diverse modalità di trasporto con un’unica rotta strategica indicata dal governo all’intero Paese per un vero potenziamento del disegno logistico nazionale. E ora legate a quel carico di milioni di euro, la zavorra di una politica incapace di guidare davvero il Paese, di avere una visione d’insieme, di possedere una strategia.  Risultato: quel mare di denaro, rappresentato dalle risorse del recovery fund (sulla carta una una grandissima occasione per rilanciare il “sistema Italia”, Paese che con settemila chilometri di costa e una posizione geografica ideale possiede naturalmente tutte le caratteristiche per essere la più importante piattaforma logistica nel Mediterraneo) rischia di essere sprecato, letteralmente gettato ai pesci. A lanciare l’allarme, denunciando come quanto sta accadendo in materia di aiuti europei e progetti per rilanciare i porti del Belpaese sia ” esattamente l’opposto di ciò che tutti invocano, ossia una programmazione di carattere nazionale, sotto una regia unica del Ministero, cosa peraltro prevista della riforma Delrio” è il presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi Merlo, che in un comunicato stampa denuncia come “ormai da diversi giorni si assista all’annuncio, in ordine sparso, delle richieste che starebbero per essere presente al Governo da quasi tutte le principali realtà portuali italiane per ottenere le risorse del recovery fund in una fiera delle vanità molto localistica”, quando invece sarebbe necessario avere un’unica regia per “una vera integrazione intermodale e per il potenziamento del disegno logistico nazionale.In una situazione aggravata dal fatto che i nuovi piani regolatori di sistema portuale non sono mai stati predisposti, salvo rarissimi casi”, ha aggiunto il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, “l’augurio è che il ministero adotti criteri selettivi ragionati e di visione, tenuto conto della trasformazione in atto nei mercati globali, e non si pieghi alle spinte territoriali e provinciali che sono da sempre causa di gravi errori per la portualità italiana. Le risorse del recovery fund possono essere occasione per la vera integrazione intermodale e per il potenziamento del disegno logistico nazionale, per un piano straordinario di dragaggi con procedure d’urgenza, per l’elettrificazione delle banchine e l’avvio di progetti legati all’idrogeno”.

pubblicato il 7 Settembre 2020 da | in | tag: finanziamenti per i porti italiani, Luigi Merlo, recovery fund | commenti: 0

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