Se cercate una vacanza speziale, Zanzibar è la destinazione che fa per voi. Tranquilli, non si tratta di un refuso, ma un semplice gioco di parole, perché l’isola che ha dato i natali a Freddy Mercury, frontman dei Queen nonché icona gay del rock di fine millennio, è da sempre definita l’isola delle spezie. Comodamente ancorata a pochi chilometri dalla costa della Tanzania, l’isola ha quasi sempre vissuto un’esistenza slegata dal continente africano. Strategicamente perfetta per coltivare le relazioni commerciali verso l’estremo oriente, Zanzibar è stata, nel tempo, possedimento portoghese, perla del Sultanato di Oman e colonia inglese ed è riuscita a non perdere nessuna delle qualità portate in dote dai suoi occupanti. Ecco perché, oggi, Zanzibar è un luogo dove si respira a pieni polmoni tutto il fascino di un passato che l’ha resa celebre soprattutto per l’esportazione di chiodi di garofano. Ma il profumo penetrante di questi germogli si confonde, sull’isola, con quello delle altre spezie coltivate (noce moscata, pepe, cannella, cardamono e vaniglia) o con i suadenti effluvi delle piantagioni di banane, avocato, gelsi, pompelmi e lime. In questo tripudio per l’odorato, anche gli altri sensi sono sottoposti a stimolazioni straordinarie. I colori rapiscono la vista, la temperatura di aria e acqua rivitalizzano la pelle, la genuinità del cibo conquista il palato, i canti e i richiami degli animali esotici sono la colonna sonora per il più profondo relax.
È di tutto questo che Matteo Vanzetto si è innamorato, scegliendo di trasferirvi armi e bagagli per scappare dal freddo e dal caos delle grandi città. Qui, sulla costa nordorientale dell’isola, è così nata Villa Kiva Resort, il punto d’incontro fra spiagge bianche, mare incontaminato, natura rigogliosa e un’architettura perfettamente armonizzata con il contesto. Villa Kiva è costituita da un corpo centrale che ospita il bar, il salotto e la zona giorno e da 13 camere doppie con bagno, situate in bungalow disposti ai lati della villa. Tutte le camere e le sale sono dotate di ventilatori a soffitto, zanzariere alle finestre e sui letti, e aria condizionata. In salotto è disponibile la televisione satellitare, mentre su tutta l’area del resort c’è la copertura wi fi, due servizi che qui, dove il mondo ha ritmi diversi da quelli dell’Occidente, possono davvero essere considerati optional.
Perché è facile dimenticarsi del resto del globo quando si è impegnati in un tour subacqueo all’isola di Mnemba, circondati da delfini e da una fauna marina stupefacente, o durante la visita a Stone Town, dove la cultura e il folklore locale mantengono viva la memoria di un passato unico, fra vestigia arabeggianti e ricordi coloniali. Degli spice tour, esperienza olfattiva all’ennesima potenza, abbiamo giù parlato, ma non ci si può dimenticare dell’escursione a Changuu, il nome swahili di Prison Island, un atollo circondato da acque limpidissime, spiagge abbaglianti e tartarughe giganti che sfiorano il secolo d’età. E nemmeno della passeggiata nella foresta di Jozani, ultimo baluardo della scimmia Red Colobus, simbolo faunistico di Zanzibar.
E, ancora, delle escursioni a cavallo con gli straordinari destrieri del club di equitazione che sorge a due passi dal resort, della gita a Nungwi, il più importante villaggio di pescatori dell’isola, del Blue Safari, un’esplorazione del paradiso marino a sud dell’isola e del Safari vero e proprio nei parchi naturali della Tanzania, fra giraffe, zebre, elefanti, gazzelle, iene e leoni. Con la straordinaria e piacevole sensazione di potere, poi, riposare le stanche membra nelle accoglienti camere di Villa Kiva.
Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & immagine srl per mareonline.it
pubblicato il 27 Ottobre 2020 da admin | in Viaggi & Rotte nel mondo | tag: i migliori resort di Zanzibar, Matteo Vanzetto, Mnemba, Nungwi, Red Colobus, safari in acqua, safari in mare, Stone Town, vacanze a Zanzibar, vacanze da sogno a Zanzibar, Villa Kiva a Zanzibar, Zanzibar | commenti: 0