Se la salute si misura dicendo trentatré, il Valdettaro Classic Boats è sano come un pesce. Forse perché, come un pesce, vive di mare. Riunire 33 fra le più belle e affascinati imbarcazioni del pianeta in un lembo di mare e farle entrare, tutte insieme, nell’orizzonte ammirato dagli occhi appassionati di chi conosce e apprezza la cultura marinaresca, è sintomo di splendida condizione. E anche di certezza per il futuro, visto che il raduno di imbarcazioni storiche che si è concluso l’8 settembre dopo una tre giorni indimenticabile, punta a consolidarsi come appuntamento fisso, a cadenza biennale, del calendario internazionale. Gli ingredienti per rendere l’evento un rendez-vous imperdibile ci sono tutti: un borgo impregnato di cultura del mare, paesaggi mozzafiato, passione autentica. Non a caso, dopo l’edizione 2013, i complimenti sono fioccati e anche il riconoscimento non espresso, quello fornito dalla cornice di pubblico, ha confermato il successo. Per tre giorni, la banchina delle Grazie è stata presa d’assalto da chi voleva vedere con i propri occhi quanto l’ingegno umano è riuscito a produrre in oltre un secolo di cantieristica.
L’imbarcazione più anziana del raduno, Orion, ha infatti navigato per 102 primavere veleggiando con i suoi 45 metri nei mari di tutto il mondo. Ne aveva di storie da raccontare e, a chi ha saputo ascoltare, in questi tre giorni ne ha narrate molte.
Insieme alle sue compagne di sfilata: Nausicaa, per esempio, scafo azzurro e vele rosse, oppure Catholica, la goletta verde di Legambiente o, ancora, Royono, goletta appartenuta a John Kennedy e sulla quale ha messo più volte piede anche Marilyn Monroe. Sulle orme della bionda più famosa di tutti i tempi hanno camminato molti appassionati che, grazie all’iniziativa Benvenuti a bordo, hanno avuto la possibilità di salire sulle navi per respirare dall’interno la loro magica atmosfera. Inutile dire che i momenti più emozionanti sono stati quelli in cui tanta bellezza e tanto fascino si sono confrontati sul mare. Lo specchio d’acqua fra Le Grazie, Portovenere, l’isola Palmaria e l’isola del Tino ha riflesso sfide appassionanti, animate dall’agonismo che deve modellare regate di questa natura.
La vittoria, in tempo reale, è andata a Namib, Vergilius si è imposta tra le derive, mentre Miranda III ha conquistato il successo fra gli 8 metri stazza internazionale. Premi speciali per Orion, che non si è tirata indietro, nonostante mole ed età, quando c’è stato da incrociare con avversarie più giovani e agili, mentre Red, uno splendido motoryacht di 24 metri, si è aggiudicato il premio “Passione e Dedizione”. L’attenzione verso la cultura marinaresca che anima la Valdettaro Classic Boats è manifestata anche dalla consegna del Premio Mopi, ideato da Francesco Barthel, armatore del cutter Mopi, giunto alla quarta edizione.
Il riconoscimento, che viene assegnato all’armatore che ha saputo raccogliere la documentazione più completa sulla storia della propria barca, è andato a Thomas De Vargas Machuca, armatore di Orianda, splendida goletta classe 1937; per lui, come da tradizione, l’acquerello che della propria imbarcazione firmato dalla pittrice Emanuela Tenti. E, a proposito di arte, il momento più importante dell’evento per quanto riguarda gli eventi di contorno è stato quello in cui è andato in scena “Il Combattimento tra il Sole e La Luna”, a cura di Studio Festi. Di fronte al borgo delle Grazie illuminato per la contemporanea festa patronale, maxi sfere colorate, mosse da attori, hanno regalato uno spettacolo unico, sulla scia del romanticismo.
Altrettanto spettacolare è stato il viaggio alla scoperta dell’antica tradizione dei maestri d’ascia, organizzato all’interno dei capannoni del Cantiere Valdettaro, deus ex machina dell’evento. Un tour durante il quale i visitatori hanno potuto vedere come le imbarcazioni storiche vengono riportate al loro antico splendore. Grazie alla mostra fotografica e didascalica a cura di Davide Marcesini e Davide Gazzarini, infatti, è stato possibile ripercorrere i lavori di refit dell’Umiak Secondo Sangermani 1956 e altrettanto interessante è stato il percorso che ha documentato il recupero sostenibile di Gozzo Pexino, cronaca di un restyling scritta da cinque studenti del Polo Universitario Marconi della Spezia. La mostra “Dal fondo del mare. Storie di archeologia subacquea”, a cura della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Liguria, ha invece proposto un viaggio nel tempo scandito dai tanti segreti custoditi dal Mar Ligure, anfore, statue e altri reperti di epoca romana rimasti a lungo chiusi nei forzieri della Soprintendenza. “Organizzare tutto questo non è stato facile, ci sono voluti mesi e mesi di lavoro; ma questi tre giorni hanno ripagato tutte le nostre fatiche” ha detto soddisfatto Ugo Vanelo, amministratore delegato del Cantiere Valdettaro. “É stato davvero bellissimo e ora certo non ci fermeremo. Le vele sono spiegate”.
Testo realizzato da Baskerville srl per mareonline
pubblicato il 20 Settembre 2013 da admin | in Eventi in Italia, Regate in Italia | tag: Cantiere Valdettaro, Davide Gazzarini, Davide Marcesini, Emanuela Tenti, Francesco Barthel, goletta verde di Legambiente Catholica, Premio Mopi, Thomas De Vargas Machuca, Ugo Vanelo, Umiak Secondo Sangermani 1956, Valdettaro Classic Boats, veliero Orion | commenti: 0Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024