Una città che voglia ospitare un Salone nautico e voglia poter contare sul successo dell’iniziativa deve per forza avere fra i propri requisiti quello d’essere affacciata sul mare? La risposta che verrebbe d’istinto di dare è si. In realtà la risposta esatta è no. Basta prendere a esempio la città che ospita il più famoso salone nautico d’Europa, il Boot Düsseldorf i cui abitanti per raggiungere la spiaggia più vicina devono mettere in programma un viaggio di quasi tre ore. Eppure è proprio qui, all’interno della Germania che ogni anno si danno appuntamento i più importanti operatori del mondo nautico. Un appuntamento nato nell’ormai lontanissimo 1969, grazie alla felice intuizione del responsabile della Fiera di coinvolgere un giornalista esperto di nautica, e cresciuto fino a far registrare nelle ultime edizioni successi straordinari, con i numeri che raccontano di un mare di visitatori, provenienti da oltre 100 Paesi, pronti a “navigare” nei 220mila metri quadrati di area espositiva e ad “attraccare” negli stand di espositori provenienti da 68 Paesi. Numeri impressionanti se paragonati a quelli della prima edizione, con protagonisti solo 116 espositori provenienti da sette nazioni, sufficienti però ai sostenitori della “loro” Nowea, il primo nome della Fiera di Düsseldorf, per scommettere sull’evento.
Scommessa vinta visto che già l’anno seguente le aziende partecipanti sarebbero diventate 183, in rappresentanza di 25 Paesi, per poi continuare a crescere, anche sull’onda dell’entusiasmo creato dalla realizzazione del nuovo polo fieristico, nel 1972, nella zona nord di Düsseldorf in prossimità dell’aeroporto, garantendo così una logistica ottimale. Diventando un appuntamento da segnare sul calendario per moltissimi operatori. Anzi, per l’esattezza il primo evento sia per importanza, sia per data visto che è in programma a gennaio. Un evento che inaugura ogni anno la nuova stagione fieristica, aggiungendo, edizione dopo edizione, nuovi traguardi a quelli che nei decenni hanno contribuito a scrivere una storia unica. A partire dalla scelta di offrire nove giorni d’apertura che espositori e visitatori hanno dimostrato di apprezzare e che ha visto superare immediatamente, nella nuova sede, quota 300 espositori provenienti da 41 nazioni, con oltre 85mila visitatori attratti anche da un’altra novità: il primo campo di regata per le barche a vela pronte ad accogliere bambini e principianti.
La prima di una serie di iniziative: dalla presentazione, nel 1973, delle prime tavole da surf alle regate veliche del 1974, all’ “apertura” alla fine degli anni 70 al mondo subacqueo, con un padiglione dedicato e la costruzione di una torre di immersione. Un crescendo sottolineato, nel 1981, dalla presenza, per la prima volta, di un visitatore di sangue reale, il principe Henrick di Danimarca, seguita quattro anni dopo da quella di Juan de Bourbon Conde de Barcelona, padre di re Juan Carlos.
Visitatori illustri, come altri approdati a Dusseldorf in seguito: da Melina Mercouri, attrice e ministro in carica della cultura greca, madrina d’eccezione per lo yacht a vela “Container” con cui Udo Schütz avrebbe conquistato l’Admirals Cup; il principe Harald, diventato poi re di Norvegia, il principe Bernhard d’Olanda, il terzo figlio della regina Elisabetta, il principe Edward. L’edizione numero 25 del boot Düsseldorf è ricordata invece per un altro esponente del mondo dal sangue blu: il principe Ranieri di Monaco protagonista di un bellissimo dono, un’àncora storica del XVIII secolo diventata un’”attrazione” del Boot. E all’elenco di reali si sarebbero poi aggiunti re Alberto II del Belgio, presente in realtà all’edizione del 1995 in incognito, e tornato l’anno successivo; re Carlo XVI Gustavo di Svezia e la regina Silvia, ospiti della trentesima edizione.
Ospiti d’eccezione per un evento diventato sempre più eccezionale capace di ospitare imbarcazioni straordinarie, autentiche star dell’acqua come la barca a vela da crociera Jongert da 34 metri e 125 tonnellate di stazza. Superyacht di lusso ai quali dal 2011 Düsseldorf ha deciso di dedicare un nuovo padiglione con una location applaudita a scena aperta dagli addetti ai lavori. Il 2002 è l’anno di una nuova iniziativa, con la creazione dei centri per i pescatori principianti e sportivi, mentre il 2006 è destinato a restare negli annali per l’arrivo a Düsseldorf del “Catwalk”, lo yacht più grande mai esposto in un padiglione, lungo 41 metri ammirato, fra gli altri, anche dallo sceicco Hassan Al Thnai, fratello del sovrano del Qatar.
E se il 2007 è stato l’anno delle imbarcazioni d’epoca capaci di offrire un contrasto unico e fantastico con i fiammanti yacht moderni, il 2010 ha acceso i riflettori sugli sport acquatici a 360 gradi con il Beach World che si è ampliato per accogliere nuove discipline sportive come Stand-Up-Paddling e skimboarding e il centro subacqueo che ha messo a disposizione una seconda vasca per le immersioni, mentre il 2015 ha visto il varo del “boot.club”, nuova grande comunità Internet per raccontare tutto quanto accade intorno al boot.
Compresi i noleggi di case galleggianti e l’abbigliamento trendy da sub. Andando a rileggere il calendario 2017 si scopre invece un evento in particolare: per la prima volta in una fiera dedicata agli sport acquatici i surfisti cavalcano l’onda indoor grazie a “The Wave” un’onda artificiale larga nove metri e alta 1,50 destinata a crescere l’anno successivo sull’onda di uno straordinario successo con il Beachworld che si è trasferito nel padiglione 8 ricreando un ambiente da surf da sogno, facendo debuttare la disciplina del tow-in windsurf con salti spettacolari. Senza dimenticare il “Dive Center” capace di riproporre un autentico centro di attività subacquee del Pacifico.
Il 2008 è anche l’anno in cui la fiera ha messo in primo piano la tutela del mare con il premio “ocean tribute” Award che ha fatto conoscere i migliori progetti per le “green boats” realizzate con materiali moderni e sostenibili al posto di materiali plastici tradizionali, con fibre di lino invece della fibra di vetro e resine poliuretaniche basate sul petrolio sostituite da resine a base d’olio di lino, con i materiali sandwich prodotti impiegando sughero o pannelli a nido d’ape di carta. Ma anche con i riflettori puntati sulla possibilità di trasportare i prodotti equosolidali verso l’Europa su navi commerciali a vela, con l’obiettivo di creare una rete commerciale ecosostenibile utilizzando per il trasporto due antichi velieri tradizionali. Il tutto in attesa di scoprire cosa offrirà l’edizione 2024, in calendario dal 20 al 28 gennaio. Un’edizione pronta a confermare che un Salone nautico per diventare un successo mondiale non deve per forza essere varato in una città sul mare….
pubblicato il 19 Gennaio 2024 da admin | in | commenti: 0