Un Sos lanciato dal mare per chiedere aiuto in favore del mare. Ma anche un Sos che indica, con chiarezza, le rotte da seguire perché tutto abbia un lieto fine. Così si può sintetizzare l’appello in favore dell’economia del mare lanciato dai partecipanti del 3° Forum nazionale organizzato nell’ambito dello Yacht Med Festival di Gaeta, evento che ha visto la partecipazione dei più importanti player del settore. Un Sos racchiuso, quasi fosse un messaggio da chiudere in una bottiglia per affidarlo alle onde, a un manifesto blu, il “Blue paper”, promosso dalla rivista Economia del mare, nato “per aggregare intorno a un documento chiaro e inequivocabile la più ampia rete possibile di imprese, associazioni, istituzioni che vogliano affermare, insieme e con determinazione, che il momento per l’economia del mare in Italia è adesso. Un manifesto composto da dieci punti programmatici che motivano un appello semplice e immediato: la richiesta che l’economia del mare sia riconosciuta quale settore strategico di sviluppo per il nostro Paese, con il solenne impegno a prendersi cura di lei.
Un documento che entro l’estate sarà presentato al Governo italiano, corredato da un elenco di concrete priorità relative a ogni specifico settore coinvolto. “In un momento in cui si discute di riforme strutturali e costituzionali, del ruolo dell’Italia in Europa, della forza dell’Europa nel mondo e di cambiamento, noi vogliamo affermare in maniera forte e unanime la strategicità dell’economia del mare nelle politiche di sviluppo nazionali ed europee”, ” ha affermato la direttrice dalla rivista Economia del mare, Roberta Busatto.
“E questa è un’occasione che non possiamo perdere. A due mesi dall’inizio del semestre europeo a guida italiana, nel momento in cui si discute di riforma dei porti e si dichiara di voler dare finalmente un futuro diverso al nostro Paese, non possiamo più pensare che non ci sia l’economia del mare nei nostri orizzonti. Il percorso di riconoscimento del settore e delle sue prerogative è ormai inevitabile ma è ancora troppo lento per rispondere adeguatamente alle esigenze delle imprese”. “L’Italia si appresta a vivere una stagione di riforme e ad assumere la guida del semestre europeo: è questa l’occasione per fare dell’economia del mare uno dei punti prioritari della strategia di sviluppo del nostro Paese”, ha ribadito Vincenzo Zottola, presidente del Comitato filiera nautica di Unioncamere. ”
Oggi questo settore rappresenta 42 miliardi di euro di valore aggiunto e 800mila occupati. Il progetto Yacht Med Festival ha saputo aggregare le più importanti realtà imprenditoriali, associative e istituzionali intorno a un’idea nuova di sviluppo legato al mare. Ecco perché posso affermare oggi con convinzione l’appoggio di tutto il sistema camerale all’iniziativa del Blue Paper, impegnandomi in prima persona per la sua promozione”. E Guido Milana, vicepresidente della Commissione per la pesca del Parlamento europeo, ha voluto indicare tre proposte essenziali per lo sviluppo dell’economia del mare: Il primo atto da compiere è quello del Piano regolatore generale del mare; il secondo è la necessità di costruire documenti programmatici che siano la raccolta delle esigenze delle imprese e che quindi consentano un uso intelligente dei fondi europei; il terzo è la definizione di una politica estera italiana che guardi al Mediterraneo e arrivi a ottenere analisi economiche finalizzate a comprendere le reali possibilità di sviluppo”.
Chiudendo i lavori, il sottosegretario di Stato alle Riforme costituzionali e ai rapporti con il Parlamento, Maria Teresa Amici, si è impegnata personalmente “a consegnare una relazione dettagliata di questo convegno e del manifesto al Presidente del consiglio Matteo Renzi, perché ritengo che oggi abbiamo avuto la prova che esiste un’Italia che vuole tornare a sperare e a crescere”.
Ecco i 10 punti individuati nel manifesto: L’’Italia nell’Europa e nel Mediterraneo: con i 3⁄4 dei propri confini immersi nel mare e 7.456 km di costa l’Italia è il vero porto del Mediterraneo. Un cuore blu che batte e ci fa sopravvivere, a prescindere dall’energia che immettiamo nel sangue. Moltiplicatore di economie: l’economia del mare è l’unico settore capace di unirne tanti altri, moltiplicando le economie: shipping, portualità, logistica, cantieristica navale, nautica, pesca, turismo, formazione, ambiente, sport, editoria, cultura, produzioni artigianali e agroalimentari. Una rete naturale:l’economia del mare è già una rete di settori e imprese, di competenze e progettualità, di azioni e territori.se è vero che sono la trasversalità e l’integrazione la vera chiave del successo della nuova economia, allora ha già vinto. La nostra storia e la nostra cultura: nel mare, con il mare, grazie al mare vivono e hanno vissuto da sempre tutti i popoli delle nostre terre. Le antiche tradizioni e la capacità di accogliere ogni cultura ci hanno insegnato a reinventarci sempre. Il mare è parte integrante della nostra essenza. Espressione dell’italianita’ nel mondo: l’immagine italiana nel mondo è legata alla sua grande tradizione artigiana e manifatturiera e alla sua attrattività turistica, che trova nell’economia legata al mare la sua espressione più evidente. Espressione autentica del know how italiano nel mondo. Molto piu’ dell’export: in un’epoca in cui si celebra l’export quale strumento di sopravvivenza per le imprese italiane, c’è chi ha sempre fatto del mondo la sua dimensione. Ispirata dal mare che unisce tutti, la sua economia è per sua natura internazionale. Eterno movimento: come l’acqua che mai si ferma, l’economia del mare vive, più di tutti, di un movimento costante tra altissima tradizione e forte innovazione, tra rispetto per le forme del passato e ricerca di nuove dimensioni. La sfida piu’ importante: se le sfide globali per la conquista di spazi e competitività si giocano sul mare, è sul mare che l’Italia può vincere realmente la sua partita. Le imprese già lo fanno. La vera scomessa: l’economia del mare è un’idea chiara di sviluppo che nessun governo ha mai percorso. E il momento di dare all’Italia una nuova identità e un’opportunità di rilancio. L’unica scelta: il mare, insieme alla ricchezza culturale, produttiva e imprenditoriale a esso legata, è il vero elemento di competitività dell’Italia rispetto al contesto euro-mediterraneo. È l’unica scelta per crescere. È la nostra scelta.
Testo realizzato da Baskerville srl per Mareonline. Foto Francesco Rastrelli.
pubblicato il 28 Aprile 2014 da admin | in | tag: Blue Paper, Comitato filiera nautica di Unioncamere, Maria Teresa Amici, rivista Economia del mare, Roberta Busatto, Vincenzo Zottola, Yacht Med Festival di Gaeta, Ymf Gaeta 2014 | commenti: 0