Trentaquattro medaglie d’oro conquistate. Basterebbe questo semplice dato per raccontare un campione straordinario del modellismo navale come Lino Daziari, capace di imporsi, in 35 anni di attività, sui più importanti palcoscenici italiani, europei, mondiali. Per raccontare invece come è diventato un campione occorre più spazio, anche perché la sua è una storia straordinariamente curiosa. Già, perché navimodellista Lino Daziari, che vive e lavora a Ravenna, lo è diventato per puro caso.
Tutto inizia in un caldo mese di agosto in città, con una bimba appena nata e l’impossibilità di andare in villeggiatura. Così, per ingannare il tempo, il neopapà decide di cimentarsi nella costruzione di un modellino. I risultati, come lui stesso ammetterà tempo dopo, non sono un granchè.
Ma la stoffa del campione c’è e comincia a manifestarsi nei lavori successivi che testimoniano una vertiginosa crescita nella qualità, alimentata dall’esperienza sul campo e da una passione che diventa sempre più profonda pezzo dopo pezzo. Fino a esplodere, clamorosamente, nel 1983 quando Daziari decide di fare il grande salto, partecipando al Campionato del mondo di navimodellismo a Liegi, in Belgio. Fra lo stupore di molti, per i quali quel gentile signore ravennate è praticamente uno sconosciuto, ma soprattutto lasciando stupefatto lui stesso per primo, la sua goletta francese La Toulonnaise sbaragliagli avversari conquistando la medaglia d’oro.
Partire dal podio più alto di un campionato del mondo è entusiasmante, sbalorditivo, ma anche pericoloso. Per molti potrebbe significare sentirsi già in vetta, considerarsi arrivati. Non per Lino Daziari che considera quell’oro invece solo un punto di partenza. E dal podio più alto di Liegi riparte nel suo lavoro di ricerca, desideroso di migliorare ancora di più le proprie capacita modellistiche, in particolare osservando le opere dei migliori modellisti del mondo, per imparare tutti i loro segreti”. E l’allievo impara talmente bene da superare i migliori maestri se è vero che le sue piccole grandissime imbarcazioni fanno incetta di medaglie d’oro in tutto il mondo. Modelli che prima di presentarsi davanti alle più importanti giurie devono rigorosamente superare un esame importantissimo: il parere di sua moglie, la prima in assoluto a vedere i capolavori finiti, dopo infinite giornate (ma anche nottate) trascorse al lavoro nel piccolo laboratorio a orari impossibili. Un vero e proprio lavoro che, successo dopo successo, ha preso il posto dell’antico hobby nato per trascorrer il tempo fra una poppata della figlia e una passeggiata in carrozzina. E che dal primo modellino decisamente così così lo ha portato a realizzare le più affascinanti mini imbarcazioni, ma anche cantieri, intere officine nautiche in miniatura, con motori marini sui banchi da lavoro, fucina, trapani, tornio, compressore, e perfino l’ufficio di un comandante ed esperto velista con i minuscoli trofei vinti in competizioni nautiche appesi alle pareti.
Lavori che richiedono anche tre anni di lavoro, ma alla fine, grazie anche all’esperienza di odontotecnico che gli consente di realizzare i più minuscoli dettagli (diversi pezzi, dopo essere stati modellati in cera e resina, sono stati fusi con una macchina elettronica usando un metallo per dentisti e il sistema della cera persa), il risultato è sempre perfetto. Sia che il materiale usato fosse il legno in diverse essenze, l’ottone, il rame, l’acciaio inossidabile, l’alluminio, diverse resine. O l’oro. Come quello di cui è fatta puntualmente la medaglia che mette al collo.
Libero adattamento per mareonline.it del testo di Edgardo Facchi pubblicato sul numero 46 di Arte Navale. Su gentile concessione della rivista Arte Navale. Le immagini di Eros Antonellini e Matteo Sauli sono pubblicate su gentile concessione della rivista Arte Navale. E’ fatto divieto per chiunque di riprodurre da mareonline.it qualsiasi immagine se non previa autorizzazione direttamente espressa dall’autore delle immagini al quale spettano tutte le facoltà accordate dalla legge sul diritto d’autore, quali i diritti di utilizzazione economica e quelli morali.
pubblicato il 3 Novembre 2018 da admin | in Navi a vela & a motore | tag: Edgardo Facchi, Eros Antonellini, goletta francese La Toulonnaise, Lino Daziari, Matteo Sauli, modellismo navale | commenti: 1Just Peruzzi, "Il ristorante panoramico più bello d’Italia" - Corriere della SeraVi aspettiamo per accogliervi in quello che il Corriere della Sera ha definito come "Il ristorante panoramico più bello d’Italia"
Pubblicato da Just Peruzzi su Martedì 30 aprile 2024
Des nouvelles de la Toulonnaise.Depuis 1983, elle est intacte et conservée hors poussière.Des photos peuvent être disponibles. Merci d’en informer Lino Daziari ou de me dire comment le contacter.
Notizie da “La Toulonnaise. Dal 1983 è rimasto intatto e privo di polvere. Le foto potrebbero essere disponibili.Per favore, fai sapere a Lino Daziari o dimmi come contattarlo.