Passaporto dell’imbarcazione, il documento che
permette di “viaggiare” lungo tutta la sua vita
Un passaporto serve per viaggiare all’estero, facendosi “riconoscere”. Oppure può servire per navigare attraverso la storia di un’imbarcazione, facendone conosce ogni dettaglio. Accade con il passaporto digitale dell’imbarcazione “varato” da Tuccoli Marine i cui scafi realizzati nel 2026 verranno appunto dotati di questo nuovo “documento” pensato e, soprattutto sviluppato e realizzato, con l’obiettivo di rendere oggettivo, verificabile e tutelato nel tempo il valore dell’imbarcazione, in particolare sul mercato dell’usato. Il tutto grazie a un chip Nfc, ovvero un piccolo componente che permette la comunicazione wireless a pochi centimetri di distanza (identico a quelli utilizzati per pagamenti contactless avvicinando una carta, lo smartphone o lo smartwatch abilitato a un terminale Pos), in grado d’identificare senza possibilità d’errore ogni dettaglio, “mostrandone” il progetto originale e fornendo dunque la “prova” dell’origine della barca, la sua configurazione e la coerenza tecnica dell’imbarcazione lungo tutto il suo ciclo di vita. “Una tecnologia integrata in modo permanente nello scafo e consultabile tramite smartphone attraverso un’applicazione dedicata”, come spiegano i responsabili del cantiere nautico toscano, “fornendo informazioni organizzate su livelli di accesso differenti: un livello pubblico, consultabile da chiunque per verificare l’identità dell’imbarcazione; un livello dedicato all’armatore, con dati più approfonditi legati alla gestione e alla storia del mezzo; e un livello riservato al cantiere, pensato per garantire continuità progettuale, tecnica e di assistenza nel tempo”. Uno strumento “che s’ inserisce nel contesto di un mercato sempre più attento a tracciabilità, trasparenza e responsabilità lungo il ciclo di vita del prodotto, contribuendo a ridurre l’incertezza nella valutazione dell’usato e a rafforzare la fiducia tra venditore e acquirente”.






































